venerdì 8 giugno 2018

VISITA ALLA DIOCESI DI TABATINGA

Una strada della città di Tabatinga

La Cattedrale della città

vista aerea




Giovedì 7 giugno tutta la comitiva diocesana costituita da don Umberto, Gabriele Carlotti, Gabriele Burani, Pietro Adani e il sottoscritto, si è trasferita a Tabatinga. La visita dura sino a sabato 9. All’arrivo in Aeroporto ci ha accolti il vescovo Mons Adolfo, molto alla mano e socievole. Dopo cena il Vescovo ci ha intrattenuto parlandoci della diocesi e facendo di tutto per convincerci per scegliere come missione Tabatinga.
La diocesi di Tabatinga è guidata dal Vescovo Mons Adolfo Pereira, di origine spagnola. Tabatinga è una città di frontiera e confina con il Perù e la Colombia. Ha un’estensione di 131.600 kmq, con un totale di 183.000 abitanti. Negli ultimi 15 anni c’è stata una crescita della popolazione del 20%. Il 38% della popolazione è indigena. Molte comunità vivono sulle rive dei fiumi e vengono denominate: ribeirinhas.
Oltre al cattolicesimo sono presenti anche molte denominazioni religiose protestanti e neo pentecostali: Luterana, Maranatà, Congregazionale, Chiesa Battista, Assemblea di Dio, Presbiteriana, Dio è amore e tante altre. Il 5% della popolazione si dichiara senza religione.
Sul territorio sono presenti diversi gruppi indigeni: Tukunas, Marubu, Matses, Matis, Kulina Pano, Kurubu, Maguta, Kokama, Kambeba, Kaixana, Kanamari, Witoto.
Dal punto di vista economico la gente vive di pesca. In alcune zone ci sono alcune industri di legname. Il PIB pro capite è di mille euro, ciò significa che la popolazione è molto povera. Il Vescovo Adolfo si lamentava della scarsa presenza dello stato nella regione e della corruzione dei politici locali.
I maggiori problemi sociali della regione sono la droga, la disoccupazione, il traffico di persone. Negli ultimi anni si sono registrati molti suicidi tra i giovani.
La diocesi è composta da 8 parrocchie, 250 comunità, 15 sacerdoti (9 secolari e 6 religiosi), 27 suore e circa 500 laici animatori di comunità. Nella città ci sono 12 comunità urbane.
Nel Piano Pastorale diocesano la prima urgenza è stata indicata nello stato permanente di missione. La seconda consiste nell’aiutare le comunità a mettere al centro la Parola di Dio. Ultima importante sfida che si è posta la diocesi è la difesa della vita soprattutto nelle situazioni di grande emergenza come il traffico di persone.
Oggi passeremo tutto il giorno a visitare le comunità della città e nei dintorni.

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