Paolo
Cugini
Da
circa sessant’anni la Chiesa in Brasile durante il tempo della quaresima
propone, come riflessione per le comunità ecclesiali di base (CEBs), le
parrocchie e i movimenti, un tema sociale, che viene presentato in un Testo
Base, accompagnato da sussidi specifici per ogni fascia di età e anche da un CD,
che riporta le canzoni sul tema della CF, che dovranno essere cantate durante
le celebrazioni liturgiche. È quella della CNBB (Conferenza Nazionale dei
vescovi del Brasile) un’iniziativa che ha sempre riscosso una risposta
estremamente positiva dalle comunità cattoliche, anche perché offre un
materiale, che permette un lavoro formativo significativo settimanale durante
tutta la durata della quaresima. Il Testo Base, infatti, scritto con il metodo
utilizzato da tutta la Chiesa Latinoamericana sin dagli anni ’60, vedere,
giudicare, agire e celebrare, propone contenuti di altissima qualità. Nella
prima parte viene sempre presentato l’entità del problema in questione con una
grande ricchezza di dati presi dalle ricerche più avanzate sul tema. Nella
seconda parte, viene proposta una riflessione biblica che aiuta a inquadrare il
tema sociale scelto, nella prospettiva della Parola di Dio. Infine, nella terza
e quarta parte, le comunità vengono sollecitate a trasformare le riflessioni
elaborate in gesti concreti e in celebrazioni liturgiche che esprimano il
percorso fatto.
A partire dall’anno 2000, ogni cinque anni La
CF si svolge in modo ecumenico (CFE), come accade anche quest'anno 2021, che ha
come tema “Fraternità e dialogo: impegno d'amore” e come motto il brano
della Lettera di Paolo agli Efesini: “Cristo è la nostra pace: di quanto era
diviso ha fatto unità” (Ef 2,14). Il tema è stato scelto "soprattutto
per quanto accaduto in Brasile dopo l'emergere del governo Bolsonaro, quando la
società si è molto divisa", ha detto a DW Brasile, padre Antonio Carlos
Frizzo, responsabile della CFE, consigliere ecclesiastico della Pastorale di fede
e politica e uno dei segretari della CNBB. Quella evidenziata da padre
Antonio è una delle caratteristiche fondamentali delle CF, che provoca le
comunità a riflettere sulle tematiche sociali del momento, per fare in modo che
la chiesa sia parte viva del processo di trasformazione della società. In un
contesto sociale che giorno dopo giorno si fa sempre più teso, a causa delle
prese di posizioni del Governo nei confronti delle fasce più povere, e tra
queste in modo particolare le popolazioni indigene, la CF pone il dito nella
piaga di un Paese che sembra aver perso la direzione del rispetto dei diritti
fondamentali. Ciò che ha fatto scatenare la reazione violenta e scomposta dei
settori conservatori della Chiesa Cattolica in Brasile, è stato il fatto che,
per la prima volta, un documento della Chiesa non solo prende a cuore le fasce
sociali più discriminate, ma cita testualmente la sua sigla: LGBTQ+. Il tema in
questione viene affrontato a partire dal capitolo tre che ha come titolo: Fraternità
e dialogo. Nuove croci non sono risposte per la pace (nn. 57-74). Il
Testo Base non usa mezzi termini e non si nasconde dietro giri di parole quando
afferma che: “La politica di morte messa in atto dal Governo Bolsonaro si
riversa contro le maggioranze falsamente considerate minoranze: giovani neri,
donne, popoli tradizionali, immigrati, gruppi LGBTQI +, tutti classificati come
non cittadini e, quindi, nemici del sistema a causa del pregiudizio e
dell'intolleranza” (CF 2021, n. 58). Il testo più citato dai movimenti
conservatori e cha ha fatto gridare allo scandalo, provocando manifestazioni
pubbliche di ripudio ne confronti della CFE 2021 e il n. 68 in cui, senza mezze
misure, vengono snocciolati i numeri della vergogna: “Un altro gruppo
sociale che subisce le conseguenze della politica strutturata nella violenza e
nella creazione di nemici, è la popolazione LGBTQI +. L’Atlante della violenza
del 2020 mostra che il numero di denunce di violenza subita dalla popolazione
LGBTQI + nel 2018 sono state 1685 casi. Secondo i dati del gruppo gay di Bahia
presentato nell'Atlante della violenza 2020, Nel 2018, 420 persone LGBTQI +
sono state uccise, di queste 164 erano persone trans. Si rileva che nel 2011
sono stati registrati 5 omicidi delle persone LGBTQI +. Sei anni dopo, nel
2017, questo numero aumentato a 193 casi. L'aumento del numero di omicidi di Le
persone LGBTQI +, tra il 2016 e il 2017, sono state del 127%. Questi omicidi
sono effetti di incitamento all'odio, fondamentalismo religioso, voci contro il
riconoscimento dei diritti delle popolazioni LGBTQI + e altri gruppi
perseguitati e vulnerabili” (CF 2021, n. 68).
La
pastora luterana Romi Bencke, segretario esecutivo di CONIC (Consiglio
Nazionale delle Chiese Cristiane del Brasile), è uno dei principali bersagli dell'incitamento
all'odio. Gli attacchi che ha subito hanno motivato più di 200 entità della
società civile a protestare e mostrare solidarietà. In una lettera, l'Alleanza
dei Battisti in Brasile, ha ripudiato la campagna d'odio e ha affermato che gli
attacchi sono diretti con più forza alle leader donne, "oltre alla
natura anti-ecumenica, sono cariche di misoginia palese". E continua: “Siamo
perplessi per gli attacchi che la CFE 2021 ha subito da settori che cercano, si
capisce, di usurpare il nome della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, che fa
parte del CONIC", dice la lettera dell'Alleanza dei Battisti.
Nemmeno
la CNBB è rimasta in silenzio dinnanzi alla macchina del fango messa in atto
dai gruppi conservatori per diffamare l’iniziativa ecumenica della CFE 2021. In
una nota ufficiale firmata dallo stesso presidente della CNBB Dom Valmor
Oliveira de Azevedo, oltre a specificare gli intenti di ogni CF, le sue origini
e gli obiettivi, si sottolinea che: “Concludiamo ricordando l'importanza
della Campagna della Fraternità nella storia dell'evangelizzazione in Brasile.
È il nostro marchio. Sta a noi prendercene cura, migliorarlo ancora di più
attraverso il dialogo, così come sta a noi occuparci della causa ecumenica,
ideale che ci viene imposto. Se non è sempre facile prendersi cura di entrambi
e di molti altri aspetti della nostra azione evangelizzatrice, non è per questo
che dobbiamo scoraggiare e rompere la comunione, uno dei nostri più grandi
segni, un tesoro che il Signore Gesù ci ha lasciato e che noi non può
arrendersi. Non
scoraggiamoci. Non arrendiamoci. Uniamoci”.
Embora não pôde trabalhar ativamente esse tema da CF nas redes de comunidades digo que o tema é bastante interessante. Porém deu -lhe para refletir a respeito deste vasto tema!
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