sabato 22 giugno 2019

LA NOVITÀ CRISTIANA - CONFERENZA DI MARCO GUZZI




Conferenza in occasione del ritiro spirituale per i presbiteri della Diocesi di Cremona, 1 dicembre 2016

Sintesi: Paolo Cugini

Prima parte: analisi della situazione
Il cardinale Jean Marie Lustiger negli anni ’80 diceva che la nostra epoca è una delle prime in cui il cristianesimo suona come una novità. Per me è possibile che risuoni.

Dobbiamo coltivare e ritrovare tutti i giorni la freschezza dello spirito, lo slancio del ricominciamento che connota la vita cristiana quando essa è reale.

La novità cristiana è molto offuscata e non è affatto ovvia. Il contenuto essenziale della fede cristiana non è più chiaro. È la fede cristiana che vive una crisi. Questa crisi molto profonda è una crisi di crescita, come un’adolescenza. Il cristianesimo sta vivendo una crisi adolescenziale. Ciò che abbiamo capito fino ad ora non ci basta più. È una crisi che ci sta spingendo ad incarnare il mistero di Cristo ad nuovo livello di profondità.

Che la fede sia appannata si vede dalle conseguenze. Numero 70 Evangelii Gaudium: non possiamo ignorare che negli ultimi decenni si è prodotta una rottura di trasmissione generazionale della fede cristiana.

La maggior parte dei matrimoni sono civili. C’è poi la crisi di alcuni sacramenti, come la riconciliazione, l’ordine sacro. Si tratta dunque di una crisi diffusa.
Questa crisi non nasce oggi. Nel 1968 Ratzinger scrisse Introduzione al cristianesimo: chi è capace di dire ad uno che lo chiede in modo comprensibile, ma conciso, che cosa significhi essere cristiani? Chi sa spiegare ad un altro in modo comprensibile, perché devi credere?

Alberto Melloni, 2014: il popolo italiano che è in grande maggioranza si definisce cattolico, su molti punti cruciali del cristianesimo non sa rispondere.

Se volgiamo intraprendere una nuova evangelizzazione efficace, che abbia effetto sulla cultura, dobbiamo affrontare due luoghi comune potentissimi, che dominano la cultura più diffusa.

1.        Il primo sostiene che la fede sia una questione privata. Ciò su cui tutti concordiamo come verità universale è la scienza, mentre la fede è una questione privata. Lumen fidei di Benedetto XVI (anche se è firmata da Francesco) sviluppa questi temi. Se le cose stanno così il problema della fede diventa pian piano irrilevante.

2.      Le fedi sono uguali. Le religioni sono tutte delle metafore paritarie tra loro. È un cripto induismo. L’induismo ritiene che la verità assoluta sia una rivelazione eterna che attraverso delle teofanie viene ricordato il carma eterno. Le religioni sono uguali e quando s’impongono sono un disastro.

Se le cose stanno così la scelta della fede cristiana deperisce. Sulle questioni basilari non cambia nulla. Non c’è da scegliere. È un terreno di partenza difficile da arare. Sono due obiezioni che sembrano ovvie, ma in realtà sono delle scelte di fede. La prima è una scelta di monismo materialistico, la seconda un monismo spiritualistico. Sono scelte pericolose perché sono inconsce. È difficile combattere contro un pregiudizio che pretende essere un’evidenza.

La Chiesa consapevole di questa difficoltà sta tentando questa nuova evangelizzazione, che Papa Francesco ha di nuovo ricordato nella Misericoridae Vultus (11 aprile 2015). Questa situazione richiede una straordinaria concentrazione spirituale. Solo uomini e donne contemplativi possono affrontare questa situazione.

Papa Benedetto XVI disse che siamo in una situazione di deserto. Siamo in una crisi di crescita. È a partire dall’esperienza del deserto, del vuoto (imparare ad abitare il vuoto) possiamo nuovamente riscoprire la gioia di credere. Nel deserto si torna a scoprire il valore di ciò che è essenziale per vivere. Nel deserto c’è bisogno di persone di fede che con la loro vita indichino la via verso la terra promessa e così tengano viva la speranza.

Seconda parte
Tre piccoli passaggi per annunciare in maniera storicamente efficace oggi la novità cristiana

1.        Dobbiamo necessariamente comprendere e spiegarlo a tutti i livelli che le religioni non sono per niente uguali tra loro. Questo dev’essere fatto con un’analisi storica. La storia delle religioni è piena di lati oscuri, violenti. È indispensabile una preparazione, una conoscenza della storia delle religioni cristianamente ispirata. Deve sorgere una nuova patristica e matristica, che deve aver il compito di confrontarsi con tute le correnti culturali e religiose. Ci sono già testi in questa direzione. Ratzinger dice in Fede, verità e tolleranza: la storia delle religioni per la fede cristiana sia una storia reale, una strada la cui direzione significa progresso e speranza. La storia è importante nel cammino delle religioni. Nella storia le religioni trovano un compimento. Occorre dare allo spirito la sua storicità. Ci sono delle soglie planetarie (Karl Jaspers) nella storia delle religioni.

2.      Come cristiani diciamo che questa storia delle religioni trova un compimento nell’Incarnazione del Verbo e dobbiamo spiegare in che cosa consiste questo compimento. In che modo Dio si rivela in un uomo come uomo? Come si rivela Dio? Dio si rivela incarnandosi, nella fatica della coscienza dell’uomo di capirlo. Questo dissolve tutta una serie di immagini del divino. Dobbiamo far capire gli effetti rivoluzionari di questo evento. Gesù stesso è stato ammazzato dai sacerdoti. L’incarnazione è difficile da capire, ma è questo che dobbiamo annunciare perché ci dice come Dio si rivela all’uomo. È un rapporto dialogico, esistenziale. Dio si rivela attraverso la fatica di comprenderlo. Dio attribuisce all’io umano un potere mai avuto. L’io umano partecipa del potere creativo di Dio. Solo perché abbiamo avuto la rivelazione crediamo che è figlio di Dio in Cristo: ciò fonda la dignità universale dei diritti umani. Fare capire che quando parliamo di democrazia moderna parliamo di cristianesimo. Questo lo sostiene anche J. Habermas. Dobbiamo fare capire la potenza creatrice, che la rivelazione cristiana attribuisce all’uomo. L’uomo partecipa del potere creativo di Dio. Io in Cristo sono chiamato a redimere il mondo. L’io umano è superiore alle leggi della natura. “Voi siete la luce del mondo” (Gv 8,12). Liberazione dell’io umano dalle schiavizzazioni delle religioni. L’io umano in Cristo è re, partecipiamo della sovranità del mondo. Da qua inizia il giudizio universale. Da quel momento in poi tutte le culture e tradizioni religiose vengono valutate. I primi popoli ad andare in crisi sono stati i greci, i romani. Evangeli Nuntiandi di Paolo VI, n. 19: la Chiesa non deve solo predicare il Vangelo, ma raggiungere, quasi sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, le linee di pensiero, i modelli di vita dell’umanità che sono in contrasto con il Vangelo. Ciò dà potenza all’annuncio: la sua denuncia. Denuncia e annuncio nel cristianesimo non sono mai separati.

3.       La rivelazione di un Dio che si rivela incarnandosi in un processo storico continuo ci apre ad un’esperienza del mondo estremamente dinamica. Il cristianesimo lo abbiamo interpretato con le categorie della metafisica greca, in cui l’essere è statico. L’essere di Cristo è invece dinamico. La rivelazione di Cristo trova grande conforto nell’ermeneutica: la verità è un processo costante di ascolto e interpretazione. Ratzinger: il cosmo non è solo una cornice esteriore della storia umana, un contenitore dove accadono delle cose; il cosmo è movimento, in esso c’è una storia ed è esso stesso storia. Il nostro pensiero non è un rispecchiamento di una realtà statica, ma svolge una funzione attiva. Per capire la novità del Cristo dobbiamo entrare in un’ottica in cui tutto è in movimento.

Conclusione. Tutto ciò provoca la storia del cristianesimo. Abbiamo una storia ambigua dietro le spalle. Oggi dobbiamo purificare la storia del cristianesimo. Stiamo diventando più Cristo. È un processo ambiguo. Comunque vadano le cose ci stiamo cristificando. Il processo è inarrestabile. Dobbiamo purificarci da visioni che appartengono ad un mondo che sta finendo. Dobbiamo operare un discernimento per capire che cosa sta finendo e che cosa sta nascendo.

Papa Francesco Laudato Sii 114: ciò che sta accedendo ci pone di fronte all’urgenza di procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale. Questo è il nostro compito che può partire solo da una rivoluzione interiore costante, da un rovesciamento della nostra mente, da un’illuminazione costante dello Spirito perché altrimenti anche questa rivoluzione potrebbe risultare un fallimento o peggio una catastrofe.

3 commenti:

  1. Questa è Dialettica Hegeliana, non Cattolicesimo.
    Si abbandona la metafisica, come se per secoli la Chiesa non avesse capito nulla, e la si sostituisce adottando le ermenuetiche di Kant ed Hegel, Feuerbach e Marx, Heiddeger e Vattimo?
    Siamo a posto.

    Si abbandona la Metafisica, inneggiando alla Rivoluzione (termine questo che ha più il sapore del Capitale, che del Vangelo) e poi ci si rifà ai Padri della Chiesa, che sono antecedenti alla Scolastica, e quindi, secondo la logica storicistica, dovrebbero aver capito ancor meno, dal momento che l'organismo Chiesa, all'epoca, era ancora in fasce.
    La Metafisica non va abbandonata, ma integrata, come iniziò a fare, ad esempio, Edith Stein.
    Una verità non esclude l'altra, le scoperte e le definizioni vere della Metafisica, come quelle della Dogmatica, restano, non cessano di essere vere, Dio non è solo dinamismo, ma certezza, "Immutabile e sempre nuovo" scriveva nelle sue Confessioni sant'Agostino (il sempre nuovo non scalfisce affatto l'immutabilità, e neppure la nega). Egli agisce nella storia, ma non in contraddizione con sé stesso, affermando in un'epoca una cosa e in quella successiva il suo contrario, divenendo in tal modo mutabile.
    Eh sì, le definizioni del Credo sono perlopiù statiche, o forse meglio dire "certe", quindi cosa facciamo, le rigettiamo?
    Molti cosiddetti teologi, oggi, vorrebbero tanto fosse cosi, e di fatto insegnano come se la Dottrina della Fede non esistesse, come fosse manipolabile secondo "l'io e le sue voglie", o relativa ai capricci umani.
    I tristi risultati di questo processo, che pretende di decatolicizzare il Cattolicesimo, sono sotto gli occhi di tutti, purtroppo.

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    1. metti la firma, così il dibattito diventa più sincero

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    2. 'biamo micca tutti la tua libertà di parlare.. Porta pasiensa

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