Paolo
Cugini
Siete
morti e volete che tutti lo siano. Non siete stati capaci di spiccare il volo
della libertà e allora volete che tutti siano in gabbia. Siete rimasti
invischiati nelle maglie strette della religione e volete tarpare le ali a
tutti. Chi è stato il miserabile che vi ha insegnato che la religione e Dio
sono la stessa cosa? Non vi siete mai accorti che Dio si manifesta nell’amore,
nella libertà, nella giustizia? Che cosa c’entra Dio con le rigide regole del
sacro, talmente rigide che nemmeno voi riuscite a viverle?
Eppure,
Lui, il Signore del sabato, lo aveva detto che le regole sono a servizio dell’uomo
e della donna e non il contrario. Lui, che non è venuto per condannare ma per
salvare aveva puntato il dito contro i capi religiosi accusandoli di aver
cambiato la Parola di Dio con le loro tradizioni umane. Ma non c’è stato nulla
da fare perché, quando l’anima è divorata dalla cupidigia, non riesce a vedere
altro che interessi personali, alla faccia di Dio e dei suoi parenti.
Non
ci resta, allora, che voltare le spalle e andare per la nostra strada, la
strada della libertà, fatta di polvere e salite, di pericoli e di possibilità
di perdersi, ma perlomeno non ci saranno più, come compagni di viaggio, dei
furfanti bugiardi. Meglio camminare soli perchè, a volte, la libertà lo esige.
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