sabato 6 agosto 2022

FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME

 



Tema degli esercizi spirituali

Galeazza 1-4 settembre 2022

Paolo Cugini

 

Secondo il sociologo francese Guillaume Cuchet, una delle cause del processo di scristianizzazione in atto nel mondo occidentale, è la fine della religione del precetto, “l’uscita dalla cultura della pratica obbligatoria”. A mio avviso, c’è del vero in questa affermazione. Liberi dall’obbligo del precetto, finalmente abbiamo la possibilità di scoprire il significato profondo della consegna che Gesù ha fatto la sera dell’ultima cena, quando ai sui discepoli (e, probabilmente, alle sue discepole) ha detto: fate questo in memoria di me.

Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine (Gv 13,1). Il Vangelo è una storia d’amore. Gesù ha comunicato il suo messaggio creando delle relazioni amicali, vivendo con i suoi amici e le sue amiche, stando con loro, dedicandogli tempo, disponibilità per rispondere alle loro domande e perplessità. Sembrano riflessioni banali o, uno sforzo di voler mostrare a tutti i costi il lato umano di Gesù.

Il problema è che secoli e secoli di obblighi, precetti, imposizioni, minacce, penitenze – tutta roba che con il Vangelo e il messaggio di Gesù non ha nulla a che fare – ci hanno fatto perdere di vista l’essenziale, il cuore del vangelo, vale a dire che la divinità Gesù ce l’ha comunicata con la sua umanità. Chi non riesce a staccarsi di dosso la religione dell’obbligo e dei precetti fa tantissima fatica a mandare giù queste affermazioni. Chi si è abituato a vedere il sacro nella forma, nei pizzi dorati, nei candelabri, nei piviali ricamati, trova impossibile pensare che la dignità di Dio si possa trovare negli stracci puzzolenti di un povero, oppure, nel gesto umano di uno sguardo, un sorriso, una mano tesa.

Trascorrere tre giorni a sfogliare le pagine del Vangelo, rimanere in silenzio, meditare, scrivere su un quaderno le nostre riflessioni- è questa la proposta degli esercizi spirituali-, non è tempo perso. Può, invece, aiutarci a riscoprire il tesoro nascosto, la perla perduta, il dono che il Signore ci ha fatto della domenica, creata non per finire i lavori rimasti indietro, ma per riposarci in Lui, fare esperienza della sua presenza, del suo amore.

 

 

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