Tema
degli esercizi spirituali
Galeazza
1-4 settembre 2022
Paolo
Cugini
Secondo
il sociologo francese Guillaume Cuchet, una delle cause del processo di
scristianizzazione in atto nel mondo occidentale, è la fine della religione del
precetto, “l’uscita dalla cultura della pratica obbligatoria”. A mio avviso, c’è
del vero in questa affermazione. Liberi dall’obbligo del precetto, finalmente
abbiamo la possibilità di scoprire il significato profondo della consegna che
Gesù ha fatto la sera dell’ultima cena, quando ai sui discepoli (e,
probabilmente, alle sue discepole) ha detto: fate questo in memoria di me.
Avendo
amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine
(Gv 13,1). Il Vangelo è una storia d’amore. Gesù ha comunicato il suo messaggio
creando delle relazioni amicali, vivendo con i suoi amici e le sue amiche, stando
con loro, dedicandogli tempo, disponibilità per rispondere alle loro domande e
perplessità. Sembrano riflessioni banali o, uno sforzo di voler mostrare a
tutti i costi il lato umano di Gesù.
Il
problema è che secoli e secoli di obblighi, precetti, imposizioni, minacce,
penitenze – tutta roba che con il Vangelo e il messaggio di Gesù non ha nulla a
che fare – ci hanno fatto perdere di vista l’essenziale, il cuore del vangelo,
vale a dire che la divinità Gesù ce l’ha comunicata con la sua umanità. Chi non
riesce a staccarsi di dosso la religione dell’obbligo e dei precetti fa
tantissima fatica a mandare giù queste affermazioni. Chi si è abituato a vedere
il sacro nella forma, nei pizzi dorati, nei candelabri, nei piviali ricamati,
trova impossibile pensare che la dignità di Dio si possa trovare negli stracci
puzzolenti di un povero, oppure, nel gesto umano di uno sguardo, un sorriso, una
mano tesa.
Trascorrere
tre giorni a sfogliare le pagine del Vangelo, rimanere in silenzio, meditare,
scrivere su un quaderno le nostre riflessioni- è questa la proposta degli esercizi spirituali-, non è tempo perso. Può, invece,
aiutarci a riscoprire il tesoro nascosto, la perla perduta, il dono che il
Signore ci ha fatto della domenica, creata non per finire i lavori rimasti indietro,
ma per riposarci in Lui, fare esperienza della sua presenza, del suo amore.
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