Il ponte dal quale varie persone si sono gettate negli ultimi anni |
Parrocchia san Vincenzo de Paulo-Compensa, Manaus
Il problema della sofferenza psichica
Paolo Cugini
Si
sta svolgendo in questo fine di settimana – 5/7 gennaio – l’assemblea delle 7
comunità della parrocchia san Vincenzo di Paola, che accompagno da più di due
mesi. L’abbiamo strutturata sul metodo: vedere, giudicare, agire, celebrare,
utilizzato da sempre dalla chiesa Latino-americana. Dopo una serata dedicata
alla riflessione biblica per cercare spunti per migliorare le relazioni umane
nelle comunità, sabato mattina l’abbiamo dedicata ad un’analisi della
congiuntura socioeconomica del quartiere Compensa in cui viviamo, composto da
circa 100 mila abitanti.
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Un angolo del quartiere Compensa di Manaus |
Abbiamo
invitato due psicologhe, una che lavora nelle strutture pubbliche e una qui in
parrocchia; un assistente sociale e un personale sanitario. L’obiettivo della
mattina è stato quello di capire meglio la situazione sociale di uno dei quartieri
più poveri e pericolosi di Manaus. I dati riportati sono allarmanti. Ha colpito,
soprattutto, il dato riportato dall’assistente sociale Elizabeth sulla salute
mentale degli abitanti e il grande numero di persone che soffrono di disturbi
psichici. Il motivo di ciò è stato individuato da una serie di fattori, tra i quali
il grande tasso di disoccupazione. Quasi il 40% delle persone vive con meno di
150 euro al mese e molte famiglie fanno parte del programma sociale che distribuisce
borse della spesa. C’è poi tutta una zona del quartiere Compensa che vive nella
miseria. È questo un territorio dominato dal traffico di droga in cui è anche
difficile l’azione pastorale.
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Un altro angolo del quartiere Compensa |
Il
dato che più ha allarmato l’assemblea è stato quello riguardante la salute
mentale degli abitanti del quartiere. C’è molta sofferenza psichica e poco
personale per attendere la domanda. Nel nostro quartiere ci sono solo due
psicologhe. Anche la parrocchia da anni ha messo a disposizione una psicologa
e, nell’ultimo consiglio pastorale delle comunità abbiamo deciso di fare uno
sforzo per mettere a disposizione della comunità un’altra psicologa.
Altro
dato in linea con quelli accennati è l’alto tasso di suicidi. Secondo la
psicologa Daianne Veras Tavares, che da anni lavora nel quartiere Compensa, da
quando il Governo ha costruito il ponte che unisce le due rive del Rio Negro il
tasso di suicidi è aumentato molto. Proprio per questo, alcune entità si sono
organizzate per elaborare un progetto chiamato: “Non è ancora il tuo ultimo
viaggio”, con l’obiettivo di prevenire il suicidio. Lo scorso anno il
numero di suicidi nel quartiere Compensa, secondo i dati che si hanno a
disposizione, è stato di 124. “Oggi lo psicologo – ha dichiarato la psicologa Daianne-
è più importante del dentista”. Secondo Daianne l’altissimo tasso di suicidi
rivela una bassissima capacità di resistere alla sofferenza psichica. Oltre ai
problemi economici come causa della sofferenza mentale, la psicologa ha
segnalato anche la grande solitudine in cui si trovano gli anziani e il numero
crescente di persone che soffrono di depressione. C’è tutto un mondo che sembra
non reggere più il peso di una vita che sembra essere senza vie di uscita.
Altro
dato significativo riportato dall’assistente sociale Elizabeth è sul tasso di
scolarità. “I dati che abbiamo – sostiene Elizabeth – non corrispondono alla
realtà. Nonostante i numeri del Governo indichino percentuali alte di successo
scolastico, in realtà i bambini non sanno leggere e nella Compensa c’è una
percentuale altissima di abbandono scolastico”. Il Governo, per non perdere gli
incentivi economici delle entità Internazionali, proibisce agli insegnanti di
bocciare e, così, nelle classi anche delle scuole superiori si trovano ragazzi
che fanno fatica a leggere e a comprendere il testo.
Nelle
prossime settimane nei consigli pastorali delle comunità cercheremo di capire
come annunciare il Vangelo in questo contesto di grande sofferenza.
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