mercoledì 28 aprile 2021

LA RELIGIONE COME TENTAZIONE

 



 

Paolo Cugini

      È la difficoltà nell’attendere le risposte ai quesiti della vita, che ci fa correre incontro alla prima religione che ci capita sotto il naso che, nella stragrande maggioranza delle volte, coincide con quella che troviamo in famiglia. È la regione a basso prezzo, che ci costa poco, se non il prezzo di una misera candela elettrica. In fin dei conti, basta poco per tranquillizzare la nostra coscienza e tornare alla svelta al nostro lavoro quotidiano, che consiste, per dirla alla spicciolata, nel perdere tempo, nel far passare il tempo, senza pensare esattamente al perché delle cose, ai motivi per cui facciamo una cosa invece di un’altra. E il tempo passa, e a noi sembra lento, ci sembra fermo.

      Tentati continuamente dalla religione per non pensare, per metterci al riparo, per trovare un rifugio sicuro, con la garanzia della tradizione e, soprattutto, con altra gente che, forse, è la maggiore garanzia per chi fa fatica a cercare le proprie risposte. È la droga del senso comune, del si è sempre fatto così, del pensiero bell’e fatto. E poi ci sono i riti sempre uguali, con le stesse identiche parole che danno una grande sicurezza per tutti coloro che, impauriti dalla vita, cercano un sofà per riposare tranquilli, lontani dagli affanni.

     Bisogna aver imparato a camminare in solitudine alla ricerca di se stessi, di un senso delle cose che si vivono. Occorre aver iniziato a percorrere questo cammino sin dall’adolescenza, per divenire giovani che non indietreggiano dinanzi alla stupidità di massa, al senso comune che vuole entrare nei meandri della coscienza, per fagocitare tutto.

     Contro la forza dell'evidenza fatta religione, non c’è ragione che tenga. Quando il pensiero di un gruppo diventa uniforme, non è più possibile ragionare e, il pensiero diverso, il pensiero che pone domande e s’interroga, diventa pericoloso per l’intera comunità. In questi casi, per lo spirito libero, per colui che semplicemente cerca il senso delle cose, è meglio cambiare aria, andare altrove.

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