FESTIVAL FRANCESCANO
BOLOGNA 2019
Con Giuseppe Buffon e Paolo Bizzeti
Sintesi: Paolo
Cugini
Giuseppe
Buzzon. Ha scritto un libro: Francesco l’ospite folle.
Massignon era un archeologo francese che viene accusato di spionaggio,
condannato a morte e salvato da una famiglia mussulmana. Questo evento gli ha
permesso di compiere un cammino di riscoperta delle religioni.
Ernoul
1227-29 è un cronista favorevole al dialogo con l’Islam.
Jacopo
da Vitry 1220-25 era convinto che attraverso la
predicazione della crociata si potevano calmare i crociati. È critico nei confronti
di Francesco prima della sconfitta dei crociati. “Sono le armi o la nudità
il fattore più importante per entrare in dialogo con l’Islam”. SI rende
conto che la mondanità della Chiesa non ha nessuna via d’uscita. E’ l’umiltà di
Francesco che conquista e permette il dialogo.
Francesco
d’Assisi 1221-1225 I frati non devono portare nulla
per il viaggio. È il vangelo sine glossa. Non solo ospiti, ma sottomessi nella
casa in cui i fratelli sono ospitati. Francesco chiede ospitalità. Sudditi
anche delle bestie. La conflittualità va gestita con la pace.
Capitolo
XVI prima regola: i frati che vanno tra gli infedeli
devono evitare liti e dispute ed essere soggetti a tutti e confessino di essere
cristiani. C’è un modo di fare missione essendo sottomessi a tutti.
Biografi:
desiderio di martirio. Come mai Francesco è santo ma non è martire?
Enrico
D’Avranches 1232. Per lui Francesco è un retore, ma
Francesco rifiuta quest’arte in Europa e la utilizza con i popoli mussulmani.
Francesco è un folle per questo motivo.
Bonaventura
di Bagnoregio 1221-1274 Parla di un frate illuminato
che accompagna Francesco. Per la prima volta inventa il fuoco. Tra Francesco e
il Sultano non c’è disputa ma il fuoco. In un’immagine è un prete che fugge con
il fuoco.
Francesco
non vuole discutere sulla fede con la ragione. Per Bonaventura non c’è problema
di Martirio e l’incontro di Francesco con il sultano prepara le stigmate.
Angelo
Clareno. Il sovrano si converte. Il problema dell’incompatibilità
riguarda l’ordine dei frati minori in cui comincia il dissidio. Il martirio
diventa convivenza con i confratelli.
Vera
e perfetta letizia: il problema del rapporto con l’altro
è interno.
La
grande disputa con l’islam riguarda la disputa che riguarda la nostra Europa. Per
i protestanti i frati sono come l’Islam e Francesco come Maometto. Francesco è
l’emblema della follia cristiana. Voltaire dirà di Francesco che è un
venerabile folle, un fanatico e un demente.
La
follia è la chiave di lettura della realtà occidentale. In oriente trovano che
i cristiani convivono con i maomettani. Secondo Chesterton la follia di
Francesco è stata l’occasione perduta della storia.
Massignon:
recupera l’idea del fuoco che è una ripresa di ciò che è accaduto con Maometto.
Senza
la pazzia non c’è incontro e senza la pazzia non c’è la richiesta di
ospitalità. Poveri e pellegrini sono l’immagine autentica di Cristo.
Paolo Bizzeti,
gesuita:
Se volgiamo parlare di dialogo occorre parlare stabilendo
una relazione. Abbiamo voglia di stabilire una relazione? Francesco fa una
scelta: si fa ospitare.
Esperienza in Turchia. Quando parliamo di dialogo dobbiamo
prima di tutto domandarci: chi sono io? È impossibile dialogare senza una
chiara identità. C’è chi pensa che essere cristiano appendere un crocifisso e
recitare un rosario. Prima di tutto: chi sono io? Cosa vuol dire essere
discepolo di Cristo.
Cristiano fa riferimento a Gesù, al suo Vangelo. Prima di dialogare
con l’altro, il cristiano deve incominciare a dialogare con Gesù Cristo.
Abbiamo delle statistiche. Nel XVI secolo fu fatto un
censimento e oltre ¼ erano cristiani. Se oggi i cristiani siano percentualmente
molte basso dipende da situazioni politiche.
I cristiani sono divisi: pochi e poveri e non contano
nulla in Turchia. Siamo bravi a divederci tra di noi e poi ci dividiamo con gli
altri. Il paino di Dio, la volontà di Gesù? Quale Chiesa ha fondato Gesù? La chiamata
alla salvezza è per tutti, ma non vuol dire diventare tutti cattolici. Noi abbiamo
un potere non risolto sul potere. Facciamo fatica a pensare al cristianesimo come
lievito, piccolo gruppo, semente.
C’è un progetto babelico del dialogo
consiste nell’avere una sola lingua. Questo è un progetto demoniaco. Babele è
un progetto religioso: è far diventare tutto cielo. Oggi il progetto della
globalizzazione è attuato, anche se scricchiola da tutte le parti. Stanno
sorgendo, infatti, i particolarismi. Siamo ammalati di questo sogno religioso
che tutti diventino come noi. Una volta che si è arrivati a definire che cos’è
la verità, l si vuole imporre a tutti.
Verremo valutati sull’amore, sull’attenzione agli altri,
ai poveri. In Turchia ci sono giornalisti, avvocati, professori che sono
disponibili a perdere ciò che hanno, a rimetterci la vita, perché non vogliono venire
a compromessi con il potere, possiamo domandarci: chi è il vero martire?
Chi è il testimone della verità? Chi la proclama con
esattezza, o chi ama il fratello o la sorella? Guardare a quanto nelle persone
la Verità viene prima della propria vita.
Nessun commento:
Posta un commento