sabato 28 settembre 2019

SOTTO LA TENDA DEL SULTANO

FESTIVAL FRANCESCANO

BOLOGNA 2019

Con Giuseppe Buffon e Paolo Bizzeti




Sintesi: Paolo Cugini
Giuseppe Buzzon. Ha scritto un libro: Francesco l’ospite folle. Massignon era un archeologo francese che viene accusato di spionaggio, condannato a morte e salvato da una famiglia mussulmana. Questo evento gli ha permesso di compiere un cammino di riscoperta delle religioni.

Ernoul 1227-29 è un cronista favorevole al dialogo con l’Islam.

Jacopo da Vitry 1220-25 era convinto che attraverso la predicazione della crociata si potevano calmare i crociati. È critico nei confronti di Francesco prima della sconfitta dei crociati. “Sono le armi o la nudità il fattore più importante per entrare in dialogo con l’Islam”. SI rende conto che la mondanità della Chiesa non ha nessuna via d’uscita. E’ l’umiltà di Francesco che conquista e permette il dialogo.

Francesco d’Assisi 1221-1225 I frati non devono portare nulla per il viaggio. È il vangelo sine glossa. Non solo ospiti, ma sottomessi nella casa in cui i fratelli sono ospitati. Francesco chiede ospitalità. Sudditi anche delle bestie. La conflittualità va gestita con la pace.

Capitolo XVI prima regola: i frati che vanno tra gli infedeli devono evitare liti e dispute ed essere soggetti a tutti e confessino di essere cristiani. C’è un modo di fare missione essendo sottomessi a tutti.

Biografi: desiderio di martirio. Come mai Francesco è santo ma non è martire?
Enrico D’Avranches 1232. Per lui Francesco è un retore, ma Francesco rifiuta quest’arte in Europa e la utilizza con i popoli mussulmani. Francesco è un folle per questo motivo.

Bonaventura di Bagnoregio 1221-1274 Parla di un frate illuminato che accompagna Francesco. Per la prima volta inventa il fuoco. Tra Francesco e il Sultano non c’è disputa ma il fuoco. In un’immagine è un prete che fugge con il fuoco.
Francesco non vuole discutere sulla fede con la ragione. Per Bonaventura non c’è problema di Martirio e l’incontro di Francesco con il sultano prepara le stigmate.

Angelo Clareno. Il sovrano si converte. Il problema dell’incompatibilità riguarda l’ordine dei frati minori in cui comincia il dissidio. Il martirio diventa convivenza con i confratelli.

Vera e perfetta letizia: il problema del rapporto con l’altro è interno.
La grande disputa con l’islam riguarda la disputa che riguarda la nostra Europa. Per i protestanti i frati sono come l’Islam e Francesco come Maometto. Francesco è l’emblema della follia cristiana. Voltaire dirà di Francesco che è un venerabile folle, un fanatico e un demente.
La follia è la chiave di lettura della realtà occidentale. In oriente trovano che i cristiani convivono con i maomettani. Secondo Chesterton la follia di Francesco è stata l’occasione perduta della storia.

Massignon: recupera l’idea del fuoco che è una ripresa di ciò che è accaduto con Maometto.
Senza la pazzia non c’è incontro e senza la pazzia non c’è la richiesta di ospitalità. Poveri e pellegrini sono l’immagine autentica di Cristo.

Paolo Bizzeti, gesuita:
Se volgiamo parlare di dialogo occorre parlare stabilendo una relazione. Abbiamo voglia di stabilire una relazione? Francesco fa una scelta: si fa ospitare.
Esperienza in Turchia. Quando parliamo di dialogo dobbiamo prima di tutto domandarci: chi sono io? È impossibile dialogare senza una chiara identità. C’è chi pensa che essere cristiano appendere un crocifisso e recitare un rosario. Prima di tutto: chi sono io? Cosa vuol dire essere discepolo di Cristo.
Cristiano fa riferimento a Gesù, al suo Vangelo. Prima di dialogare con l’altro, il cristiano deve incominciare a dialogare con Gesù Cristo.

Abbiamo delle statistiche. Nel XVI secolo fu fatto un censimento e oltre ¼ erano cristiani. Se oggi i cristiani siano percentualmente molte basso dipende da situazioni politiche.
I cristiani sono divisi: pochi e poveri e non contano nulla in Turchia. Siamo bravi a divederci tra di noi e poi ci dividiamo con gli altri. Il paino di Dio, la volontà di Gesù? Quale Chiesa ha fondato Gesù? La chiamata alla salvezza è per tutti, ma non vuol dire diventare tutti cattolici. Noi abbiamo un potere non risolto sul potere. Facciamo fatica a pensare al cristianesimo come lievito, piccolo gruppo, semente.

C’è un progetto babelico del dialogo consiste nell’avere una sola lingua. Questo è un progetto demoniaco. Babele è un progetto religioso: è far diventare tutto cielo. Oggi il progetto della globalizzazione è attuato, anche se scricchiola da tutte le parti. Stanno sorgendo, infatti, i particolarismi. Siamo ammalati di questo sogno religioso che tutti diventino come noi. Una volta che si è arrivati a definire che cos’è la verità, l si vuole imporre a tutti.

Verremo valutati sull’amore, sull’attenzione agli altri, ai poveri. In Turchia ci sono giornalisti, avvocati, professori che sono disponibili a perdere ciò che hanno, a rimetterci la vita, perché non vogliono venire a compromessi con il potere, possiamo domandarci: chi è il vero martire?
Chi è il testimone della verità? Chi la proclama con esattezza, o chi ama il fratello o la sorella? Guardare a quanto nelle persone la Verità viene prima della propria vita. 

Nessun commento:

Posta un commento