UNITA’ PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI-RE
Progetto: percorsi formativi per adulti
Dott.ssa. Rompianesi Sandra (Presidente FISM provinciale)
Sintesi: Paolo Cugini
Educhiamo i figli a tante cose.
Due riferimenti che segnano dei
confini che ci servono per dare alcune valutazioni.
Il primo riferimento: l’arte di
desiderare, il tempo dell’attesa. Parte e si sviluppa dalla prima sponda di
questo esodo. E’ caratterizzato dal tutto e subito. La prima sponda è l’arte di
desiderare, l’attesa: concretizza passi di libertà.
A noi è dato il compito di trasmettere
loro l’entusiasmino delle tappe. Indico un obiettivo, ma non posso indicare i
modi e i tempi in maniera libera. Lasciare i figli liberi di sperimentare e anche
di compiere le loro prove e anche i loro errori, i lori insuccessi.
Perché siamo così sensibili agli
insuccessi dei nostri figli? Forse siamo intrappolati dal fatto che una figlia
incapace d’imparare testimonia una madre incapace di insegnare. E’ una
trappola. Il quadro lo devono dipingere loro, devono compiere le loro prove,
noi mettiamo la cornice. Perché è così difficile per un genitore fermarsi alla
cornice? Perché vuole continuamente dipingere il quadro dei propri figli?
Ciò che ci umanizza è la capacità di
scegliere. Ognuno di noi deve imparare a scegliere. Ognuno ha le proprie
indicazioni.
Quando siamo in preda all’istinto non
siamo liberi.
La libertà è orientata con un noi. E’
più l’attesa che ci fa gioire, la trepidazione nella preparazione di una festa,
che la festa in sé.
Sperimentiamo la gioia più grande
nell’attesa, nel fatto che sappiamo mantenere la sospensione nell’attesa di una
realizzazione. Il sacrificio ha un valore profondo perché dice della capacità
di rinunciare a qualcosa per un fine maggiore. Siamo chiamati a dar loro i
riferimenti alle cose belle della vita, stando attenti a non invadere il campo,
dando loro la fiducia.
A noi non ci è dato di consegnare dei
modi e dei tempi, ma dei valori.
Sei più importante tu che il
risultato, quindi può darsi che il figlio vada a scuola senza compiti.
Perché abbiamo bisogno di appropriarci
dello spazio dell’esperienza dei nostri figli? L’obiettivo della libertà è l’autonomia.
Di cosa abbiamo bisogno? Abbiamo
bisogno che i figli ci dicano: mamma senza di te non so come fare? I genitori
hanno il compito di rendere i figli autonomi. Come genitori dobbiamo
scomparire. I figli non ci sono dati a noi per sempre. Non possiamo appropriarci
della loro vita. Dobbiamo imparare a metterci da parte e lentamente scomparire.
Se abbiamo bisogno di soddisfazioni
andiamole a cercare da un’altra parte. Dobbiamo fare di tutto per consegnare il
timone della vita dei nostri figli a loro, di metterlo nelle loro mani.
Figlio perfetto madre perfetta, madre
perfetta figlio perfetto: abbiamo bisogno di questo? Perché non riusciamo a rendere
autonomi i nostri figli? E’ importante che una mamma impari a retrocedere.
Possiamo ipotizzare che i nostri
figli abbiano esperienze nelle quali noi non entriamo, dei cassetti che noi non
apriamo? Questi spazi devono aumentare sempre di più.
Quali sono i settori della vita dei
nostri figli nei quali non riusciamo stare fuori?
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