mercoledì 28 agosto 2024

Il Programma dell’Università Amazzonica (PUAM)

 





Valorizzare e rafforzare la conoscenza locale come strumento per ridurre al minimo il divario educativo

 

Paolo Cugini

Manaus è stato in questi giorni l'epicentro dei futuri cammini della Chiesa in Amazzonia. Si è svolto il V Incontro della Chiesa nell'Amazzonia brasiliana, che riunisce 58 Chiese locali, la II Assemblea della Conferenza Ecclesiale dell'Amazzonia (CEAMA) e, il 27 e 28 agosto, l'incontro del Consiglio della Programma dell'Università dell'Amazzonia (PUAM) ).

Più di 20 rappresentanti di varie università, organizzazioni e istituzioni, provenienti da diversi paesi, cercano di portare avanti un cammino iniziato nel 2022. Il cardinale Pedro Barreto, arcivescovo emerito di Huancayo (Perù) e presidente della CEAMA, ha detto loro che è molto  importante avere “una visione panoramica dell’intero processo che stiamo costruendo. Il cardinale ha sottolineato il passo intrapreso 10 anni fa, che ha significato il passaggio dall'annuncio del Vangelo “nelle isole” al convogliamento di esperienze diverse e alla creazione di un canale di comunione nella diversità.

E' necessario lavorare insieme, articolati, uniti in qualcosa che è uno dei sogni di Dio, come espresso da Papa Francesco nella Querida Amazônia. Il cardinale peruviano ha ricordato che il PUAM nasce da una proposta del Sinodo per l'Amazzonia, in collaborazione con il CEAMA, sottolineando che si tratta di un mandato del Magistero pontificio e indica una linea per tutta la Chiesa. La PUAM è l’espressione del cammino concreto della Chiesa in Amazzonia per l’educazione di tutti coloro che vivono in Amazzonia, con particolare attenzione alle popolazioni indigene, che sono le più colpite.

I consiglieri sono stati informati sui passi compiuti nel progetto educativo PUAM, sulla sua struttura, divisa in tre capitoli, partendo dal contesto, passando per un progetto educativo in Panamazzonia, fino ad arrivare alle linee pedagogiche.

Lo studio di fattibilità territoriale, educativa e finanziaria del Programma Educativo PUAM “Gestione Integrata del Territorio Amazzonico” mette in luce il lavoro svolto sul territorio. L’analisi della realtà educativa di ciascun Paese in cui la PUAM è presente mostra che, in Brasile, ad esempio, si è verificata una diminuzione dell’analfabetismo e della necessità di accesso all’istruzione superiore, la necessità di affrontare l’inclusione e la diversità socioculturale, la mancanza di programmi di sviluppo sostenibile di conservazione ambientale e formazione professionale.



La realtà colombiana mostra il basso tasso di copertura dell’istruzione superiore, le sfide derivanti dalle condizioni geografiche e socioculturali, la mancanza di programmi educativi adeguati e le disuguaglianze economiche e di risorse. Queste situazioni si ripetono in Ecuador, dove il tasso di abbandono è elevato, si registrano disuguaglianze nella distribuzione dell’offerta educativa e difficoltà di adattamento ai bisogni regionali, che richiedono il rafforzamento dell’identità e dell’autonomia culturale. Anche in Perù, dove mancano risorse e offerte formative, soprattutto contestualizzate, si registrano queste stesse carenze educative. Una disuguaglianza più evidente è stata sottolineata in Venezuela, conseguenza della crisi economica e sociale, aggravata da strategie educative incomplete e politicizzate.

In fin dei conti si tratta di una realtà che è decisamente influenzata dai problemi sociali della regione amazzonica, che riguardano l’istruzione, la sanità, i trasporti, l’invasione dei territori, la mancanza di leadership, la migrazione, la mancanza di sicurezza, l’ambiente e la perdita di cultura, tra gli altri.

Si percepiscono, comunque,  sogni e aspirazioni di formazione, ricerca di condizioni di vita dignitose per i giovani, formazione tecnologica, rafforzamento delle identità, non perdita di ciò che è indigeno, ricerca del bene comune e della combinazione della Chiesa con ciò che è indigeno. Allo stesso modo, emergono bisogni formativi che hanno come punti fondamentali la leadership, il rafforzamento della cultura, l’educazione interculturale, la gestione dei conflitti, gli strumenti di comunicazione e monitoraggio.

All'incontro ha partecipato l'arcivescovo di Manaus, cardinale Leonardo Steiner, che ha ripercorso la storia di oltre 50 anni dell'arcidiocesi nel campo dell'educazione, non solo per il clero, ma anche per i laici, frutto del Meeting di Santarém 1972. Fu in quel periodo che nacque il Centro di Studi sul Comportamento Umano (Cenesc), che, insieme all'Università Federale dell'Amazzonia, erano all'epoca gli unici centri universitari di Manaus. Il cardinale ha detto che, purtroppo, non sono stati fatti passi avanti per trasformarla in una grande università cattolica.

Il cardinale Steiner ha parlato dell'importanza della presenza della Chiesa cattolica nel dibattito economico e sociale per poi ricordare che la Chiesa si è sempre distinta nel campo dell'educazione, anche in ambito universitario, sottolineando la necessità di essere una presenza evangelizzatrice nel campo educativo.

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