lunedì 17 maggio 2021

IN ASCOLTO DEI SENTIMENTI

 


Paolo Cugini

 

    Il mondo consumista nel quale viviamo accentua sempre di più il predominio della materia sullo spirito. Uno dei grandi insegnamenti che incontriamo in tutte le epoche antiche e nelle grandi culture e religioni è l’insegnamento affinché lo spirito domini la materia, la dimensione spirituale abbia la meglio sulla dimensione istintuale. La crisi delle grandi religioni in occidente ha lasciato spazio al dominio della mentalità consumista e, di conseguenza, del prevalere della materia sullo spirito. Una vita dominata dalla materia corre il rischio di non riuscire più a gestire la vita istintuale che, proprio dalla materia, trova il proprio alimento e sostegno.

Eppure ci sono state le scuole di pensiero che tanto hanno inciso nella formazione della cultura occidentale, che tanto hanno fatto affinché lo spirito dominasse la materia, l’anima la vita corporale.  Tra i più grandi maestri di questa scuola ci sono Socrate e Platone, che hanno fatto della cura dell’anima lo scopo principale della vita dell’uomo e della donna. Curare l’anima significa dedicare tempo a se stessi, per imparare a non lasciarsi travolgere dagli eventi, ma a dominarli. Quando curiamo l’anima in modo autentico, sentiamo dentro di noi un movimento spontaneo che ci porta verso l’altro, l’altra, un desiderio di comunione con il mondo.

La vita spirituale è come un grido che esce dall’anima quando è soffocata dalla materia, perché non accetta di essere identificata, assopita dalle cose. La qualità non può essere soppiantata dalla quantità, la dolcezza dalla durezza, il silenzio dal chiasso, la leggerezza dalla pesantezza. Ci vuole il coraggio di ascoltare i segnali che la realtà circostante ci offre per avvertirci dei sovvertimenti che sono in atto. Anche perché non si può fare finta per sempre. Si può pensare di vivere facendo finta che tutto va bene, che davvero le cose possono sostituire il senso profondo dell’essere, ma non dura. Arriva, prima o poi il giorno in cui il male dell’anima è così grande che il vuoto non può essere più nascosto, il grido di dolore del non senso non può rimanere inascoltato.

Sono i sentimenti i soli che ci potranno salvare dalla valanga della materia che incoscientemente assimiliamo, perché sono loro che ci avvertono in modo delicato e costante, del malessere che ci sa avvolgendo e che va ascoltato e non ignorato. E’ dai sentimenti che ci arriva lo stimolo che mette in moto la ragione affinché prenda i provvedimenti necessari per non morire soffocati dal nulla.

 

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