lunedì 29 luglio 2024

CONSIGLI PER UNA RIVOLUZIONE SPIRITUALE





Paolo Cugini

 

Charles Péguy, il grande poeta e filosofo francese, diceva che la vera rivoluzione non si fa con le armi, ma con lo spirito: “La rivoluzione sarà morale o non sarà”. Il problema di una società corrotta non si risolve con la violenza, ma con l’educazione morale e culturale. Se il marciume palese si sta impossessando della classe politica, ciò è un riflesso di ciò che c’è al suo interno. Quindi, non servono misure esterne: è un uomo nuovo, una donna nuova che bisogna costruire. Chi crede nelle possibilità dell'uomo e della donna riconosce che la strada c'è. Chi crede che l'uomo e la donna siano stati creati ad immagine del Mistero sa che la ricostruzione di questa immagine è la grande opera da compiere. Il problema è sempre lo stesso: come? Come uscire da questa spiacevole situazione?

In primo luogo, è necessario creare spazi che aiutino le persone a pensare, confrontarsi, discutere e formare le proprie idee. È urgente creare spazi culturali dove le persone si sentano libere di esprimere le proprie idee senza timore di ritorsioni. Una delle caratteristiche dell'immagine del Mistero contenuta nell'uomo e nella donna è la libertà. Laddove la libertà è minacciata, come nel caso dei regimi dittatoriali che fanno di tutto per impedire la libertà di opinione, occorre fare il possibile per creare strategie in grado di stimolare la capacità riflessiva delle persone. La libertà è, infatti, legata alla capacità di pensare, tipica degli uomini e delle donne. Ho sempre ammirato la libertà di espressione che, per chi vive nei regimi dittatoriali, diventa coraggio, audacia. Questo è ciò che dovrebbe produrre una seria riflessione nella leadership politica locale. Non è possibile, infatti, misurare lo sviluppo di un popolo facendo riferimento solo ad indicatori economici. È inutile esporre e pubblicizzare l’elenco dei lavori realizzati, quando nulla è stato fatto per contribuire a creare un clima sociale più libero. La democrazia è la convivenza degli opposti, il rispetto delle idee degli altri. Dove ciò non avviene, non si può parlare di democrazia, ma di oligarchia – governo di pochi –, o di monarchia, governo di uno. 

Libertà e cultura vanno insieme. Un insegnante spaventato perché perseguitato, trasmette ai suoi alunni la propria codardia e ciò non favorisce lo sviluppo di una personalità autonoma. È necessario che i pochi uomini e donne liberi, cioè non legati al potere, inventino modi per risvegliare gli spiriti audaci. Abbiamo bisogno di uomini e donne che sappiano sopportare la malvagità del potere, la sua meschinità e inventino nuove strategie. Fare cultura, a questo punto, significa inventare tecniche di resistenza, un contro-pensiero che smascheri le trappole mortali nascoste nelle menzogne ​​del potere. Se vogliamo ricostruire città dove sia possibile pensare, gridare per la propria libertà, parlare con chiunque senza paura di essere visti per la nostra posizione, dobbiamo considerare l’attuale progetto politico un completo fallimento. In effetti, siamo stufi di politici corrotti, che badano spudoratamente ai propri interessi personali o familiari, a cui piace cinicamente umiliare coloro che chiamano loro nemici.  Basta con le promesse menzognere, con le maschere in tempo di elezioni, con le parole vuote cariche di illusioni. Abbiamo bisogno di uomini e donne autentici, che abbiano una sola parola.

La liberazione sarà morale o non lo sarà mai: questo sosteneva Péguy all’inizio del secolo scorso ed è il nostro grido. Per questo è necessario aiutare gli adolescenti e i giovani affinché scoprano la ricchezza della propria interiorità, non per rifugiarsi nell’individualismo narcisistico, ma per abbracciare con maggiore forza la propria dignità umana. Essere uomo e donna non è solo un diritto: è anche un dovere. Sentirci impegnati a prenderci cura di noi stessi e delle persone che vivono vicino a noi; capire che, essere persona, implica prendersi cura degli altri, interessarsi a loro: è questa consapevolezza che va risvegliata e formata. Viviamo, infatti, non in decenni economicamente perduti, ma in decenni umanamente sprecati. Recupereremo questo tempo solo se faremo lo sforzo di aiutare le nuove generazioni affinché imparino a pensare con la propria testa, senza paura di nessuno, ma solo con un grande timore del Mistero nel cuore.

 

1 commento:

  1. Ecco, proprio di questo hanno bisogno le persone sdraiate sul divano... E questo è un pensiero LAICO.
    Grazie Paolo

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