venerdì 6 settembre 2024

L’ARCIDIOCESI DI MANAUS CELEBRA IL 30 GRIDO DEGLI ESCLUSI E DELLE ESCLUSE

 




Paolo Cugini

 

Oggi pomeriggio nelle strade del Centro di Manaus hanno sfilato centinaia di persone legate ai movimenti sociali della Chiesa e delle parrocchie per manifestare pubblicamente e fare sentire la nostra voce contro ogni forma di disuguaglianza sociale e di discriminazione.

La proposta del Grido degli Esclusi e delle Escluse è nata in un incontro di valutazione del percorso della II Settimana Sociale Brasiliana, promossa dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani (CNBB), svoltosi nel 1993 e nel 1994. È emersa come un modo per dare continuità e attuare i dibattiti e il tema della settimana “Brasile, alternative e protagonisti”, ovvero “Il Brasile che vogliamo”. Anche ispirandosi al motto della Campagna della Fraternità del 1995, che aveva come tema “Fraternità ed Esclusi” e con il motto: “Sei stato tu, Signore? "



Tra le motivazioni che hanno portato alla scelta del 7 settembre per la realizzazione del Grido (a Manaus l’abbiamo anticipata il 5 settembre, perché è la festa dell’Indipendenza della città) c'è quella di fare da contrappunto al Grido d'Indipendenza, proclamato da un principe nel 1822. In questo senso, dal 1995, il Grido degli Esclusi e delle Escluse ha come obiettivo di portare nelle strade e nelle piazze le urla nascoste e soffocate, silenziose e taciute, che emergono dai campi, dagli scantinati e dalle periferie della società. Si tratta di rivelare, alla luce del sole e davanti all’opinione pubblica, il dolore e la sofferenza che i governi e le autorità tendono a nascondere sotto il tappeto. Portare in superficie i mali e le correnti profonde che tormentano la vita quotidiana della popolazione a basso reddito.

A partire dal 1996, il Grido degli Esclusi e degli Esclusi è stato ripreso dalla CNBB, che lo ha approvato nella sua Assemblea Generale, nell'ambito del PRNM (Progetto Verso il Nuovo Millennio - doc. 56 nº 129). È sempre stato un progetto legato alla dimensione socio-trasformativa della CNBB, situato nel Settore Pastorale Sociale.



Il Grido degli Esclusi ha portato nelle strade di Manaus un grido per miglioramenti urgenti nella sanità pubblica in Amazzonia. Un grido: “perché siamo cristiani che amano e difendono la vita”, ha sottolineato il vescovo ausiliare di Manaus, Mons. Hudson Ribeiro. Non possiamo dimenticare che “il grido degli esclusi è il grido di coloro che vogliono essere ascoltati, che quando gridano spesso vengono messi a tacere” ha specificato Mons Hudson. È stato un grido in difesa della vita e della salute pubblica e per la costruzione di una società giusta ed egualitaria.

Il vescovo ausiliare di Manaus Mons Hudson (il primo a sinistra con il cappellino e la maglia bianca)


Per le strade del centro di Manaus hanno sfilato centinaia di persone con bandiere rappresentative dei movimenti sociali, striscioni, canti e discorsi. Noi della parrocchia san Vincenzo de Paoli siamo partiti verso le 14,30 con due pullman e qualche macchina: un centinaio di persone circa. La motivazione che ci siamo dati nelle ultime settimane è stata quella di portare fuori dall’eucarestia che celebriamo la domenica  il desiderio di lottare per un mondo migliore. Mi sento molto felice quando vedo in questo cammino, che unisce la liturgia con la vita, molti adolescenti e giovani, che vedono comunità cristiane che si sforzano di vivere quello che celebrano.



Motivi per gridare ce ne sono molti qui a Manaus. Prima fra tutti, è ciò che sta rendendo la vita difficile nella città, vale a dire gli incendi nella foresta che provocano giornate di intenso fumo, che sta riempendo gli ospedali di persone con difficoltà respiratorie.  E poi l’impressionate siccità che sta preoccupando tutti. Alla faccia di chi dice che il cambiamento climatico è una bufala. Qui lo tocchiamo con mano tutti i giorni, purtroppo. Durante la manifestazione hanno preso la parola alcuni attivisti dei movimenti sociali presenti a Manaus. Vale sottolineare la presenza del Movimento Faça Bonito, al quale aderisce anche la nostra parrocchia, che lotta contro gli abusi sui minori. La Caritas ha sottolineato l’impegno della Chiesa in difesa dei senza tetto, che la vede in prima linea nel dibattito con il Comune per chiedere che si costruiscano dei bagni pubblici per permettere ai senza tetto di lavarsi e di fare il resto. Mentre parlavano gli ultimi attivisti, ci siamo incamminati verso la piazza della Saudade, per salire sugli autobus e tornarcene a casa, soddisfatti per aver fatto la nostra parte.

 

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