venerdì 5 maggio 2023

CREDO IN DIO PADRE - IL CREDO DELLE DONNE

 


 


Con

PAOLA CAVALLARI[1]

VENERDI 5 MAGGIO 2023

 

Sintesi: Paolo Cugini

 

Primo punto: Quale Dio? Narra un testo preso dal Processo di Kafka. È un racconto che ha un sottotesto che evoca una certa immagine di Dio. C’è una parentela tra Dio e super Io. Dio spesso è identificato con la Norma, la Legge. Ci sono stati trasmessi i Dieci comandamenti. Poi la parola Deuteronomio, invece di Parole. Il segno linguistico Dio s’iscrive nell’area della semantica della Legge, della severità. Pietro Citati: la Colpa è un sentimento maschile e non femminile. La Colpa rimane sospesa in un abisso pur apparendo cifra della coscienza dell’uomo, frutto della libertà e solo lui può accedervi. C’è qualcosa nell’uomo che fa resistenza…

Secondo Punto: l’immagine di Dio è nel maschio? Come mai Dio è rappresentato al maschile? Dio è oltre alla differenza sessuale. L’immagine di Dio corrisponde a ciò che i maschi preferirebbero fosse: figura forte, guerriero. Dio è dalla parte del patriarcato. Decretum Gratiani: l’immagine di Dio è nel maschio. Questa dottrina è smentita a parole sole dalla Mulieris dignitatem (1988) di Giovanni Paolo II, senza chiedere scusa. Per 2000 anni la donna è stata defraudata dall’essere ad immagine di Dio.

Terzo punto: credo in Dio padre? Credere ci obbliga ad una fede matura, ma anche compagna di vita. La fede diviene matura da coloro che hanno vissuto conflitti. Fede matura di Bonhoeffer, Giobbe. Dio e il Padre. Sensazione strane. Se Dio è padre significa che è di genere maschile. Si dà forma ad un immaginario androcentrico. Tutto il linguaggio dei vangeli andrebbe ricontestualizzato secondo metodi rispettosi della coscienza contemporanea, come si è fatto con il Padre Nostro. Occorre applicare una critica delle fonti in una prospettiva di genere. Nel libro di Schüssler Fiorenza, In memoria di Lei: dice che la famiglia di Gesù non ha spazio per i padri e respinge il loro potere. Nella comunità messianica le strutture patriarcale sono abolite. Rottura radicale con questo sistema. Il contesto in cui emerge il credo Niceno cost. è frutto delle dottrine dei Padri della Chiesa, coloro che hanno inquinato in modo significativo la proposta autentica del Vangelo.

Punto quattro: può una donna? Può una donna unirsi nella preghiera corale? Perché la spiritualità ascetica definisce il peccato come insubordinazione, fa della donna un simbolo del peccato. L’inferiorità della donna è peccaminosa. Tertulliano e Agostino hanno scritto cose assurde sulla donna. La donna è rappresentata come figura materna in dedizione assoluto per il figlio. Oppure è rappresentata come perversa. La teologia dell’onnipotenza di Dio ha come conseguenza lo svilimento della donna.

Quinto punto: lo Spirito soffia. Ma la fede non è un complesso di formule. La fede non contempla un Dio tappabuchi, ma si situa nell’orizzonte della libertà. Simone Weill: da una realtà situata fuori dell’universo mentale dell’uomo corrisponde l’esigenza di un bene assoluto. La fede ci abita: Gv 3,8: lo Spirito soffia dove vuole e non è oggettivabile. Ciò che non si stanca di ripetere di teologia femminista quando parla di ruhà.

Sesto punto: un Dio amico, amica, non un Dio padre. La sapienza può entrare in anime sante e formare amici e amiche. Nella teologia della sapienza anche Dio può essere chiamato come amico e madre.

Dialogo con l'autrice. 

Non ci sono soluzioni. La teologia femminista non ha un parere univoco. È un mondo in ebollizione. È un cambiamento di paradigma molto grande. Detto questo occorre affrontare lo smarrimento. Abitare il dubbio.

Il dubbio va posto. C’è un disagio e poi la contraddizione. Si dice che è idolatrico raffigurare Dio in immagine, però poi lo si fa. C’è da scardinare un paradigma. Nella prospettiva di liberazione dagli stereotipi fa bene anche agli uomini.


Testi consigliati per continuare a riflettere:

LAZZARINI, PAOLA, Non tacciano le donne. Agire da protagoniste nella Chiesa. Torino: Effatà, 2021.

CAVALLARI, PAOLA (a cura di), Non solo reato ma anche peccato. Religioni e violenze sulle donne. Torino: Effatà, 2018.

GREEN, ELISABETH, Cristianesimo e violenza contro le donne. Torino: Claudiana, 2015.

SCHUSSLER, FIORENZA, In memoria di lei. Una ricostruzione femminista delle origini cristiane. Torino: Claudiana, 1988.

 



[1] Docente di storia e filosofia e pubblicista, ha inaugurato nel 2015 le tavole rotonde interreligiose su Religioni e violenza contro le donne (Bologna) e promosso l’Osservatorio interreligioso contro le violenze sulle donne. Redattrice da più di vent’anni del periodico «Esodo», ha collaborato con diverse altre riviste («Sottosopra – Esperienze dei gruppi femministi in Italia» e «Lapis, percorsi della riflessione femminile» diretta da Lea Melandri). Partecipa attivamente al Coordinamento Gruppo Donne delle Comunità cristiane di base, al SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) e al Coordinamento Teologhe Italiane. Per i tipi di Servitium ha pubblicato Tardi ti ho amato, prefazione di A. Casati (2016). 

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