domenica 27 febbraio 2022

DCIAMO NO ALLA GUERRA - TONINO BELLO

 



Diciamo NO alla guerra.

Un NO risoluto, senza cedimenti,

senza interpretazioni riduttive.

Il NO che si pronuncia

davanti alle follie più criminali

e sotto l'incalzare delle tragedie

più torbide della storia.

Se, non volendo sprecare,

il vostro NO

lo tratterrete in gola

per un occasione più tenebrosa

di questa,

state certi che non esploderà più:

perchè non c'è peccato

più sacrilego della guerra.

La guerra è un'avventura

senza ritorno,

il declino dell'umanità.

Non può essere un mezzo adeguato

per risolvere i problemi esistenti

tra le nazioni.

Non lo è mai stato

e non lo sarà mai.

Coraggio amici.

Non lasciatevi cadere le braccia.

Lo scatenarsi della sufficienza

dei dotti non può smontare

le faticose costruzioni di pace

che in questi anni avete

faticosamente realizzato.

lunedì 21 febbraio 2022

LETTERA DI PADRE ALEX ZANOTELLI: SULL'ORLO DEL BARATRO

 


Sta circolando sul web una lettera di Padre Alex Zanotelli sulla situazione attuale del riarmo che sta avvenendo nel mondo, che vale la pena leggere

 

Viviamo un momento drammatico della storia umana. Siamo sotto la minaccia dell’ “inverno nucleare” e dell’ “ estate incandescente”! La prima provocata da una guerra nucleare e la seconda dalla paurosa crisi ambientale. In questo momento, per la crisi Ucraina, siamo terrorizzati dalla minaccia di una guerra nucleare. Tutto questo è il frutto amaro di una folle corsa mondiale al riarmo, soprattutto atomico. Stiamo infatti militarizzando il cielo e la terra.

Il cielo è diventato anch’esso teatro di scontro. L’uomo più ricco della terra, Elon Musk, ha già inviato nello spazio 1.900 satelliti , ma ha già intenzione di spedirne altri 42.000. La Cina lo ha già accusato di spionaggio a favore degli USA e ha testato il suo razzo ipersonico che elude ogni difesa. Siamo ormai alle ‘star wars’ (le guerre stellari), come le chiamava Reagan. Ma non contenti di militarizzare il cielo, stiamo supermilitarizzando il Pianeta Terra che è diventato una discarica di armi(non dimentichiamo che le armi sono, insieme allo stile di vita di pochi, la causa del disastro ambientale.)

Nel 2021 la spesa militare mondiale si aggira sui duemila miliardi di dollari(nel 2020 eravamo a 1.981 miliardi !) Quasi metà di queste assurde spese sono da attribuirsi a USA/NATO, seguiti a grande distanza da Russia e Cina. E questo riarmo è contagioso. La notevole militarizzazione della Cina, per esmpio, spinge ora le nazioni del Pacifico:Giappone, Indonesia, Corea del Sud, Malesia e Taiwan a fare altrettanto. Ma anche l’Africa è sempre più militarizzata. Nel 2020 le spese per le armi hanno superato i 43 miliardi di dollari, con una crescita esponenziale nei paesi del Sahel. Ma ancora più agghiacciante è la corsa al riarmo nucleare, da parte delle grandi potenze, soprattutto USA, Russia e Cina. Gli USA, già con l’amministrazione Obama, avevano stanziato mille miliardi di dollari per modernizzare il loro armamentario atomico. Così ora abbiamo le nuove e più micidiali bombe atomiche, B61-12 che arriveranno presto anche in Italia per rimpiazzare una settantina  di vecchie B61. La Cina, che ha oggi circa 200 testate nucleari, vuole entro il 2030, arrivare a circa mille. Gli USA ne hanno già pronte al lancio 3.750. Il nuovo accordo militare tra USA, Gran Bretagna e Australia(AUKS) per la difesa della zona del Pacifico, incrementerà questa corsa al riarmo nucleare. Infatti gli USA hanno già venduto all’Australia i ‘sottomarini atomici’. Lo scontro fra USA /NATO e la Russai sull’Ucraina ha già portato la Russia a siglare un’alleanza con la Cina. E siamo di ritorno ai blocchi Est-Ovest, alla Guerra Fredda e al nuovo riarmo mondiale. Infatti gli scienziati atomici hanno già posto le lancette dell’ “Orologio dell’Apocalisse” a 100 secondi dall’inverno nucleare. E il nostro paese partecipa allegramente a questa corsa al riarmo. Lo scorso anno per armare l’Italia, il governo Draghi ha investito in armi circa trenta miliardi di euro. Non solo, il Ministero della Difesa (Guerini) e dello Sviluppo Economico (Giorgetti) hanno presentato progetti per trenta miliardi presi dal Recovery Fund. Per di più le Forze Armate italiane stanno armando i droni Reaper , i sottomarini, le fregate FREMM con i missili Cruise, permettendole così di condurre missioni di attacco in qualsiasi parte del mondo. Così i nostri droni passeranno da semplici vedette a killer di precisione.( in barba alla Costituzione italiana!)  Non solo, ma il Ministro Guerini ha trasformato il Ministero della Difesa nel Ministero della Guerra facendo del suo decastero un agente di commercio dell’industria bellica nazionale. Le grandi aziende belliche, Leonardo(ex-Finmeccanica) e Fincantieri (a partecipazione statale) sono in piena attività. L’Italia vende armi a tutti: l’importante è fare affari. Sta perfino vendendo armi all’Egitto del dittatore Al-Sisi : un giro di affari del valore di 9-10 miliardi di dollari (in barba a Giulio Regeni e a Patrick Zaky!). Inoltre il governo italiano sta finanziando sempre più missioni militari con lo pseudonimo di ‘missioni di pace’. L’esempio più clamoroso è la missione in Afghanistan: vent’anni di guerra a fianco della NATO che ci è costata sette miliardi di dollari e agli alleati tremila miliardi di dollari, per produrre quella vergognosa ritirata(altro che esportare democrazia!).Non contenta, l’Italia ha accettato il comando del contingente NATO in Iraq, dopo che abbiamo distrutto quel paese, con una spaventosa guerra costruita su bugie! Ora l’Italia si sta cimentando con le missioni in Africa. In Niger sta costruendo una base militare con la presenza di oltre duecento militari ed ha inviato soldati in Mali per partecipare all’operazione anti-jihadista Takuba (mentre la Francia si ritira!). Invece di soldati e di armi, la disperata popolazione del Sahel ha bisogno di aiuto per risollevarsi, non di armi. E tutto questo sta avvenendo nell’indifferenza e nel silenzio del popolo italiano. E’ scandaloso il silenzio del Parlamento davanti a un governo Draghi che investe sempre più in armi e taglia i fondi alla sanità pubblica e alla scuola. In un tale contesto non dovremmo meravigliarci se la crisi Ucraina in Europa o su Taiwan in Asia, potrebbero farci precipitare in una guerra nucleare con la Russia o con la Cina. Basta un incidente ed è la fine. E’ questa militarizzazione mondiale che ci porterà nel baratro dell’inverno nucleare!

“La pandemia è ancora in pieno corso - ha detto recentemente Papa Francesco - la crisi sociale ed economica è ancora pesante, specialmente per i più poveri. Malgrado questo, ed è scandaloso, non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo.”

 

lunedì 7 febbraio 2022

Febbraio/maggio 2022 incontri biblici on line “Riprendiamoci la Parola” - PROGETTO GIONATA




La Tenda di GionataProgetto Ruah e il Coordinamento Teologhe Italiane 

presentano “Riprendiamoci la Parola. Bibbia e omosessualità: per una riflessione che liberi“, sei agili incontri online da febbraio a maggio 2022, per rileggere le Scritture ebraico-cristiane a partire da uno sguardo queer, capace di renderle di nuovo Recobòt, uno “spazio libero” in cui ogni persona può prosperare (Genesi 26,22).

Con la guida di teologhe e teologi, bibliste e biblisti, esegete ed esegeti esperte/i, ci accosteremo alle Scritture con un approccio che ne smaschererà le letture fondamentaliste ed escludenti, sia decostruendo i cosiddetti “testi del massacro” – i versetti scagliati contro le persone LGBTQ+ – sia rintracciando episodi e personaggi biblici non conformi e sovversivi, in grado di ispirare le nostre vite di credenti e le nostre lotte per l’inclusione e la giustizia.

Come afferma A.M. Tolbert, «quando le persone queer si riprendono la Parola, scopriamo nelle Scritture visioni di speranza e sogni di liberazione». Vi invitiamo a immergervi con noi in queste visioni e in questi sogni, nella certezza che la Parola può essere una parola che libera tutti e tutte.

Per richiedere il link per partecipare scrivete a incontri@gionata.org

Vi aspettiamo. Ogni persona è la benvenuta.

Info> Evento Facebook

 

 

CALENDARIO DEGLI INCONTRI ON LINE

20:50 collegamento online – incontro dalle 21:00 alle 22:00-22:30

 

●    mercoledì 23 febbraio / Cristina Simonelli e Laura Scarmoncin

Istruzioni per l’uso: la Bibbia non è un’arma. Leggere le Scritture e i “testi del massacro”

 

●    mercoledì 16 marzo / Antonio de Caro

Da Sodoma a Nazaret: e se Dio scarica gli haters?

 

●    mercoledì 6 aprile / Gian Luca Carrega

L’omosessualità, il misto-lana e altri delitti del Levitico

 

●    mercoledì 27 aprile / Daniela di Carlo

Gender fluid: non c’è né maschio né femmina (Galati 3, 28)

 

●    mercoledì 4 maggio / Marinella Perroni

“Tutte le opere del Signore sono buone” (Siracide 39,33). Il (com)plesso della creazione.

 

●    mercoledì 25 maggio / Silvia Zanconato e Lucia Vantini

“Va’ con loro senza esitare” (Atti 10,20). E le Scritture presero il mare…

 

 

venerdì 4 febbraio 2022

IL FENOMENO DELLE CHIESE INCLUSIVE IN BRASILE



Paolo Cugini

 

C’è un fenomeno religioso interessante, stimolato dalla presenza LGBT nella società, che da più di vent’anni sta coinvolgendo le comunità cristiane in Brasile. Si tratta del fenomeno chiamato: chiese inclusive, che riguarda quelle realtà ecclesiali che non solo hanno nel tempo aperto le porte delle proprie chiese ai cristiani LGBT ma, in diversi casi, hanno proposto modifiche significative ai contenuti teologici, che solitamente definiscono in modo negativo l’omosessualità. Il fenomeno delle chiese inclusive in Brasile riguarda soprattutto il mondo evangelico e cioè quelle denominazioni ecclesiali molto diffuse sul territorio brasiliano, che fanno riferimento all’esperienza protestante. Qui di seguito riporto alcuni dati e contenuti frutto di alcune ricerche prodotte negli ultimi anni nelle università brasiliane, che hanno tentato di descrivere ed analizzare il fenomeno (le ricerche utilizzate sono riportate in fondo all’articolo).

Nel confronto con le pratiche religiose delle cosiddette chiese convenzionali, in cui il diavolo e i traumi familiari sono usati come giustificazione dell'omosessualità, nelle chiese inclusive ci sono spostamenti discorsivi che cercano di rimuovere la differenza sessuale dall’area del peccato secondo natura. L'etnografia delle comunità inclusive evidenzia così i legami tra religione, sesso e politica intorno alla produzione di discorsi positivi in favore della differenza. Non si tratta di esercitare segretamente la sessualità gay o lesbica, come accade a molti fedeli omosessuali che vivono in un legame teso con le chiese pentecostali evangeliche, “ma di sostenere ideali di visibilità e accettazione sociale di sessualità che si discostano dalla norma”. Le regole di condotta del culto inclusivo non vietano l'esercizio di relazioni omosessuali o espressioni di identità LGBT. In questi gruppi, guidati da pastori gay e lesbiche, l'esperienza di un orientamento differente della norma eterosessuale è considerata una pratica che non viola i codici della santità. La teologia inclusiva, in generale, mette in discussione il dogma religioso che condanna l'omosessualità, sforzandosi di offrire letture bibliche alternative, che mirano a cancellare gli stigmi che influiscono sulla diversità sessuale. In tutto il Brasile stanno emergendo iniziative di inclusione, con i loro discorsi di affinità elettiva con le istanze dei movimenti cristiani. Quindi, ci sono molti ruoli che possono essere occupate da gay, lesbiche, bisessuali, travestiti e transessuali nelle chiese inclusive.

Esistono due reti nazionali in Brasile di gruppi cristiani LGBT: la Rete Nazionale dei Gruppi Cattolici LGBT e degli Evangelici per la Diversità. È possibile osservare che questo movimento ha una portata nazionale: la rete cattolica conta 21 gruppi attivi in ​​16 città brasiliane, mentre “Evangelici per la Diversità” ha collettivi in ​​9 capitali. In totale, ci sono 30 gruppi cristiani LGBT collegati a queste due reti nazionali (i dati sono relativi ad una ricerca del 2021). La rete degli “Evangelici per la diversità”, a sua volta, non fa parte di alcuna rete globale o internazionale, sebbene intrattiene un dialogo con gruppi ed entità di altri paesi. In un'intervista, Bob Botelho, coordinatore esecutivo dell'entità, ha affermato che: “a causa della grande diversità delle denominazioni evangeliche e della struttura di autonomia di ciascuna, diversa dalla Cattolicesimo, è difficile creare una rete internazionale di gruppi cristiani LGBT di questa natura”. Ci sono anche chiese e istituzioni religiose già create all'interno di una prospettiva di accoglienza delle persone LGBT in spazi cristiani, prevalentemente evangelici. Queste chiese differiscono dalle altre, tra gli altri fattori, per la celebrazione dei matrimoni LGBT e per l'accesso delle persone LGBT al sacerdozio e alle posizioni di leadership.

Alcune delle chiese cristiane tradizionali hanno anche riformato i loro canoni per accogliere meglio la popolazione LGBT. La Chiesa episcopale anglicana del Brasile, dopo oltre 20 anni di discussioni, ha deciso di autorizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso nei suoi templi. Creata nel XVI secolo in Inghilterra, divenne una congregazione di respiro internazionale, dal processo di colonizzazione e dall'imperialismo britannico. Attualmente sta combattendo una dura battaglia interna per quanto riguarda l'inclusione delle donne e LGBT. Mentre nella Chiesa d'Inghilterra il matrimonio gay continua proibito, la Chiesa episcopale degli Stati Uniti ha iniziato a riconoscere questo tipo di unione dal 2015 e la Chiesa episcopale di Scozia nel 2017. In Brasile, questo conflitto ha causato una spaccatura nella Chiesa anglicana. I dibattiti sono iniziati nel 1997 e continuano fino ai giorni nostri. Nel 2005 le diocesi di Recife, João Pessoa e Vitória, situate nel Nordest del Brasile, si sono separate da quella nazionale e hanno creato la “Chiesa Anglicana del Brasile”. Sul suo portale istituzionale, la chiesa sostiene che i suoi pastori sono stati scomunicati dalla Chiesa episcopale anglicana del Brasile “per essere in contrasto con questa denominazione per quanto riguarda la normalità della pratica omosessuale e l'ordinazione di persone che lo praticano al sacro ministero pastorale” (ANGLICANA NO BRASIL, 2020).

Tra le tante esperienze ecclesiali inclusive che si possono citare, ne indichiamo una, come esempio: la Comunità cristiana Nuova Speranza (CCNS) creata nel 2004, nella città di San Paolo da fedeli della Chiesa di Acalanto, tra cui il pastore Justino Luiz, che è diventato presidente della congregazione. Sul sito web dell'istituzione si afferma che “la CCNE è una chiesa pentecostale evangelica che predica una teologia inclusiva, in questa comunità tutti sono i benvenuti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, colore, razza, siamo una chiesa che accoglie ogni diversità umana” (CCNE, 2020). Il sito web indica anche i nove indirizzi di CCNE in Brasile e due all'estero (Argentina e Portogallo).

Oltre alle chiese e ai gruppi già presentati, con una dimensione più nazionale, c'è una serie di movimenti locali all'interno e all'esterno delle congregazioni tradizionali per aprire spazi di discussione sui temi della diversità sessuale e di genere, dialogando anche con questioni razziali, per l'inclusione delle persone con disabilità, dei poveri o dei senza fissa dimora. A Brasilia, ad esempio, spicca la Comunità Familiare Cristiana Athos, una chiesa inclusiva che ha tra i suoi partecipanti il ​​teologo Alexandre Feitosa.

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

FAGNER ALVES MORELIRA BRANDÃO, Religião e omosexualidade. Uma abordagem histórica e sociocultural das igrejas cristãs inclusivas em Goias, Tesi del Master dell Universitá statale di Goias, 2021.

MARCELO TAVARES NATIVIDADE, Cantar e dançar para Jesus: sexualidade, genero e religião nas igrejas inclusivas pentecostais, Religião e Sociedade, Rio de Janeiro, 37(1): 15-33, 2017.

LILIA DIAS MARIANNO, Diversidade de genero no ambiente religioso: ética relacional para um organismo ciborgue, Mandrágora, Universitá Metodista São Paulo,  v.27, n. 2, 2021, p. 237-267.

FATIMA WEISS DE JESUS, Igrejas inclusivas em perspectiva comparada: da inclusão radical ao mover apostolico, Seminário Internacional Fazendo Gênero 10 (Anais Eletrônicos), Florianópolis, 2013. ISSN 2179-510X.