ASSOCIAZIONE BIBLICA ITALIANA
SETTIMANA BIBLICA NAZIONALE
FACCIAMO L’ESSERE UMANO MASCHIO E FEMMINA
12-16 SETTEMBRE 2016 PONTIFICIO ISTITUTO BIBLICO – ROMA
LA RELAZIONE UOMO E DONNA E IL CONTESTO FONDATIVO DELLA STORIA BIBLICA DELLE ORIGINI
Rel: Federico Giuntoli
Sintesi: Paolo Cugini
Gen 1: questione dell’androgino.
Senofane: se i cavalli avessero le
mani raffigurerebbero li dei come tali.
I primi due capitoli della Genesi si
sono prestati ad interpretazioni conflittuali sino ad oggi. Si rappresenta
l’altro a partire da sé stessi. In questi racconti fondativi assistiamo ad un
Dio che mette in scena l’uomo, ma anche a più uomini che hanno messo in scena
il Dio che ha messo in scena loro stessi, facendo saltar fuori il disegno di un
Dio diverso. E’ possibile partire dalle ideologie di coloro che hanno scritto i
primi due capitoli di Genesi? I testi che cosa dicono circa la creazione
dell’umano, dall’androgino? Come il Dio creatore ha concepito l’umano?
Gen 1,27: Dio crea un umano
androgino, uomo-donna che poi si divide in Gen 2. Dovendo divenire una sola carne
ritornano all'idea originaria di androgino. Il mito dell’androgino è
antichissimo, lo troviamo in campo babilonese. Nella cultura greca si fa
riferimento a Platone.
Con Origine, Gregorio di Nissa e
Massimo il Confessore l’idea di androgino è arrivato nel cristianesimo. La
creazione androgina sarebbe la creazione originale prima del peccato. La
sessualizzazione e peccato andrebbero a braccetto.
Questa interpretazione androgina è
presente nei nostri testi?
Maschio e femmina: in tutta la bibbia
ebraica compare poche volte e solo nella genesi e sempre in narrazioni
sacerdotali.
Gen 6,19: si riferisce agli animali.
Maschi e femmina vuole dire una
sessualità differenziata, come nel diluvio indica una coppia.
Gen 5,1-2: il P (Codice Sacerdotale)
mette in essere uno stesso identico schema. P presenta schemi sacerdotali
abbastanza fissi.
Tra le versino antiche solo quella
etiopica in 1,27 riporta il singolare: maschio e femmina lo creò: il doppio
sesso è presente in una persona.
Anche una versione recente legge il
pronome al singolare: uomo e donna lo creò.
L’uomo e la donna risultano essere
differenziati nell’atto creaturale di Dio.
Adam: nel senso onnicomprensivo,
generale.
Da molto tempo viene fatto osservare
che nel racconto P il nome Adam si trova sia determinato che indeterminato. Si
sostiene che il nome Adam senza articolo sarebbe il maschio, ma sena articolo
sarebbe l’umanità. Se fosse vero in Gen. 5,1 saremmo in presenza di un
androgeno. Anche in 1,27 è la stessa cosa.
Anche questo argomento non regge. La
Bibbia usa Adam in entrambi i significati. La teoria dell’androgino non regge.
Il sostantivo Adam mai significa uomo
nel senso sessuale, ma essere umano, persona, individuo.
Nel secondo racconto Adam
indeterminato è facilmente assimilabile ad un uomo. Forse è partito da qui
l’ambiguità delle interpretazioni.
P: Gen 9,6: riprende la creazione
dell’umano dove si vede bene che P usa Adam sia in senso determinato che
indeterminato.
P. ha necessità di una
differenziazione dell’umano perché essa è parte integrante del suo progetto
teologico, vale a dire la fertilità.
Non esiste un essere androgino nella
tradizione biblica: è questo che ho voluto dimostrare.
Per P. l’uguaglianza tra maschio e
femmina è su base ontologica e non funzionale. Le antropogonie di quei tempi
non parlano mai alla reazione della donna. Solamente una recensione assira
parla di ciò. A differenza con i testi biblici è assente la creazione separata
di uomo e donna.
Quasi da subito l’antica esegesi
giudaica ha ridisegnato la riflessione sino ai nostri giorni.
Il mito dell’androgino servì al mondo
giudaico per armonizzare i due racconti di Gen. Il disegno originario è stato
ridisegnato dal giudaismo. Filone soprattutto è colui che ha utilizzato l’idea
di androgino che ha preso dalla letteratura greca per leggere i testi su
Genesi.
Androgino e grazia diviene
un’identità. Ecco perché il sesso viene identificato con il peccato. Gregorio
di Nissa dice che la divisione è una presa di distanza dal prototipo.
Massimo il confessore: la divisione è
associata al peccato.
La divisione dei sessi viene sempre
più associata al peccato.
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