giovedì 18 gennaio 2024

LIBERI COME LO SPIRITO

 



 

Paolo Cugini

E se imparassimo a lasciare libero lo Spirito Santo, nel senso di liberarlo dalle nostre catene teologiche, dottrinali, dogmatiche. Se riuscissimo a liberarci la mente dalle precomprensioni accumulate nei secoli, che sin da prima di nascere ci dicono come dobbiamo guardare la realtà e persino ci sanno perfettamente dire come soffia lo Spirito, da che parte viene e dove va. Quanta arroganza in tante pagine di teologia cattolica! Che boria, che tracotanza, ma, soprattutto, quanta pigrizia! Sono i pigri, infatti, che preparano tutto a puntino per non dover far fatica con delle novità, con delle sorprese. Sono i moderati, quegli sfaticati, che per paura di dover sudare, preparano tutto a puntino in precedenza, così possono stare tranquilli e sereni.

 E se lo lasciassimo libero, così com’è, senza pretendere di sapere più di Lui, di far finta di capire quello che umanamente è difficile capire. Forse ci accorgeremmo che ci sono dei contenuti che ci sfuggono, che non riusciamo a collocare dentro i nostri sistemi precostituiti. Forse potremmo cogliere delle novità inaspettate, mai previste e pensate. È con questo spirito che dobbiamo guardare alle culture altre, per poter cogliere la novità, i doni che lo Spirito Santo ha fatto fecondare indipendentemente dalla Chiesa e dal suo Magistero, perché lo Spirito è ben più della Chiesa e del suo Magistero.

Forse è con questo Spirito di libertà che potremmo sperimentare l’ebrezza dello Spirito del Signore, che nessuno sa da dove venga e dove vada, e ci porta dove vuole Lui. Forse è proprio questo il senso della vita nello Spirito: lasciarci condurre da Lui, lasciarci trasportare dove lui vuole, senza pregiudizi, senza sentirsi in obbligo di dover giudicare le esperienze altre alla luce dei nostri piccoli paradigmi. Perché è proprio da qui la difficoltà di vivere il Vangelo fino in fondo, assaporarne il suo Spirito, nel fatto cioè, che ci hanno insegnato ad identificare il Vangelo con una religione specifica, con riti e dogmi ben chiari, a vivere dentro dei limiti, dei confini. E allora lo Spirito in questi piccoli e angusti cunicoli entra un po' stretto, e noi che nella giovinezza percepiamo che sarebbe qualcosa d’altro, lentamente ci adattiamo a questa identificazione dello Spirito con l’istituzione e i più devoti, paradossalmente, ne diventano i più estremi difensori.

Ma se un giorno riuscissimo a liberarci di tutto questo, quanto bello sarebbe!

 

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