martedì 13 settembre 2016

UNA DONNA TRA DUE RE





ASSOCIAZIONE BIBLICA ITALIANA
SETTIMANA BIBLICA NAZIONALE

FACCIAMO L’ESSERE UMANO MASCHIO E FEMMINA
12-16 SETTEMBRE 2016 PONTIFICIO ISTITUTO BIBLICO – ROMA

UNA DONNA TRA DUE RE: SAUL, DAVIDE E MIKAL

Rel: Bruna Costacurta
Sintesi: Paolo Cugini

Mikal ha una storia emblematica sottomessa a due re. È lei la donna figlia e sposa che rivela la problematicità del potere esercitata dai due re. Mikal è sotto la loro tutela. La struttura patriarcale della famiglia in Israele dice del marito padre e padrone: pieni poteri. I figli appartengono al padre. Ci sono figure femminili che si oppongono a questo potere. Vasti rifiuta il banchetto del marito. Sono eccezioni significative che sottolineano la libertà di certe donne. Vasti sfida il potere. Il gesto di rifiuto di una debole donna riesce a mettere in crisi un intero impero e il re è costretto ad ascoltare i suoi consiglieri.
Anche Mikal sposata da Davide si contrappone sia a Davide che a Saul. La massima tensione è quando Davide trasporta l’Arca danzando.  Siamo all’interno di un racconto. Nella Scrittura è attraverso il racconto che viene presentata la tematica della relazione tra uomo e donna.
Metodologia narrativa: cercare di fare emergere la figura della donna stretta tra i due re.

Il primo momento: 1 Sam 14, 49. Mikal è figlia minore di Saul. Ed avvenne… Saul offre la seconda figlia: Mikal. Si dice che è innamorata di Davide. Saul sfrutta il suo sentimento utilizzandola come trappola. Saul utilizza le sue figlie per i suoi scOpi, come oggetto. È la perversione del potere che deturpa i rapporti personali e fa della figlia una vittima. Il filo rosso del sentimento dell'amore attraversa il racconto della storia di Davide in varie sfaccettature. Amore è affetto con Gionata, simpatia di Saul all’inizio. L’amore si presenta come qualcosa che può essere sfruttato e tradito. Mikal viene strumentalizzata dal padre. È l’amore che porta Mikal ad accettare il patto del padre? Lei lascia che la sua vita sia decisa da altri. Mikal salva Davide i cui sentimenti però restano indecifrabili. Non si sa se Davide contraccambiava l’amore di Mikal. Davide davanti al pericolo fugge e inizia una nuova vita. È Mikal che rivela il lato oscuro dei due uomini.

Secondo Momento. Mikal sparisce dalla scena. Viene data in moglie ad un altro. È Saul che decide. La notizia di questo nuovo matrimonio di Mikal ci viene detto dopo che l’autore ci dice che Davide si era fatto due nuove mogli. Davide vive come se Mikal non ci fosse mai stata: non chiede mai notizie della moglie. Piange la morte di Saul e di suo figlio, ma non ha nemmeno un pensiero per Mikal. Davide si ricorda di Mikal quando diventa re. Si tratta solo di una mossa politica? Riavere Mikal come sposa significava ritornare a far parte della famiglia di Saul, di legittimare il trono. Davide stesso intima il nuovo marito di Mikal di ridargli la moglie. In tutto questo la donna è soggetto senza voce, oggetto che si acquista. Tutto avviene come se la donna non fosse altro che una pedina di scambio. Che cosa c’entra l’amore in tutto questo? Nulla viene detto dei sentimenti di Davide ne confronti di Mikal. Né viene detto che cosa succede nell'anima di Mikal che vive tutte queste peripezie. Mikal è un oggetto coinvolto in giochi di potere di cui lei non ha voce. Mikal è come un fantasma che non sembra degna di essere menzionata.

Terzo atto. La ribellione di Mikal. 2 Sam 6. Trasferimento dell’Arca. Mikal disprezza Davide e glielo dice. Mikal non ebbe figli fino al giorno della sua morte. L’attenzione si ferma sulla casa regale. Davide entra in casa. Il disprezzo di Mikal si manifesta in tutta la sua serietà. La donna è esasperata e trovato l’appiglio sfoga tutta la sua rabbia. Mikal in questo contesto è ricordata non come moglie di Davide, ma come figlia di Saul. L’accusa di Mikal è sull'atteggiamento di Davide che non sembra adeguato ad un sovrano: da uomo da nulla. Davide però ribadisce la propria scelta. Davide rinfaccia a Mikal che suo padre è stato rigettato e quindi ha perso tutti privilegi regali. Ora che la donna esce dal suo passivo silenzio diventa possibile per il lettore immaginare tutto quello che Mikal non aveva potuto dire. Si coglie il grido di aiuto. La reazione di Mikal rivela tutta la sua frustrazione. Qui c’è una strategia narrativa: Davide piange per la morte di Gionata e non esprime nessun sentimento per la moglie che è stata data ad un altro. Davide si lascia sfuggire l’occasione di recuperare un passato ambiguo. Il grido di aiuto di Mikal resterà per sempre senza risposta. Anche Dio sembra prendere le distanze da Mikal, che resterà senza figli, senza il segno fecondo della benedizione divina. Non è semplice comprender questo. Sembra esserci una condanna alla sterilità, come conseguenza dello scontro con il Re. La sterilità può essere invece conseguenza della decisione di Davide d’interrompere i rapporti con Mikal. Il narratore sembra insinuare una critica teologica nei confronti di Mikal, che esce definitivamente dalla storia. Mikal aveva rivelato la violenza dei due re, ma la sua reazione violenta mostra che si era lasciata contagiare da questa violenza. Mikal figlia di Saul e sposa di Davide è testimone sofferente di questa violenza cieca del potere.


Nessun commento:

Posta un commento