Paolo Cugini
È la realtà
che sbriciola la durezza. Sei cresciuto, cresciuta in un ambiente che ti ha
trasmesso valori inossidabili, e allora carissimo amico, carissima amica, sappi
che se vorrai diventare uomo, donna, dovrai imparare a soffrire. Perché è solo
la realtà che, mostrandoti il senso delle cose, è la sola capace a spezzare le
durezze dei legami duri che l’idea che ti è stata trasmessa. Se si viene da
un’educazione religiosa borghese, che ha impastato il messaggio evangelico con
la passività di coloro che cercano sicurezze materiali più che il rischio di
una vita creativa, allora occorre prepararsi a soffrire. La realtà, infatti,
prima o poi presenta il suo conto. È vero che è possibile proteggersi dalla
forza della realtà e, forse, non c’è sistema che più ha perfezionato le proprie
capacità di resistenza che non sial il sistema borghese. In ogni modo, chi ad
un certo punto del cammino quando incominciamo a percepire che la vita è
un’altra cosa da quello che ci hanno insegnato, se accettiamo di provare, di
rischiare ad uscire dalla prigione che ci è stata costruita intorno e, soprattutto
dentro di noi, allora dovremo imparare a soffrire. La realtà preme, infatti,
sui punti duri che le idee hanno strutturato nel tempo. Apprendere ad ascoltare
la realtà, perché è proprio in essa che si manifesta la divinità, significa
fermarsi dinanzi alle sofferenze che il contatto con la realtà provoca.
Molti esempi
di ciò che sto dicendo si trovano nei vangeli. Gesù, infatti, pone dinanzi ai
suoi discepoli e discepole, delle situazioni in cui diviene visibile il
contrasto tra la vitalità della realtà e la morte prodotte da idee anchilosate
e mai attualizzate. È il caso, solo per fare un esempio, delle guarigioni fatte
in giorno di sabato. Da una parte c’è la legge e dall’altra la realtà di una
persona ammalata, il tutto all’interno di un contesto temporale determinato dal
giorno di sabato. È lo scontro tra una realtà costruita con delle leggi umane e
l’altra che viene dalla verità che sgorga dalla realtà della vita. Sono degli
snodi fondamentali in cui ad ogni persona viene data la possibilità di
crescere, di entrare in un cammino di liberazione.
Concentrarsi
sulla realtà per smettere di cullarsi nelle illusioni e farsi
del male. Stare fermi sul presente, cogliendo la realtà. Accettare la realtà e
partire da quello che dice, che rivela. Solo con i piedi conficcati nella realtà
è possibile cogliere i tratti della trascendenza incarnata che di rivelano,
meglio, che si donano. Solo il contatto, il tocco con la realtà può smascherare
le illusioni che l’idea porta con sé, spacciandola per reale.
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