giovedì 29 aprile 2021

MAGGIO, MESE DELLE VEGLIE DI PREGHIERA PER LE VITTIME DELL'OMOFOBIA, LA TRANSFOBIA E OGNI DISCRIMINAZIONE

 




Anche quest’anno in Italia ed in Europa, come accade dal 2007, i cristiani LGBT e i loro genitori insieme alle loro comunità di fede organizzeranno nei giorni precedenti in occasione del 17 maggio, giornata internazionale per il superamento dell’omotransbifobia, tante veglie di preghiera ecumeniche e culti domenicali uniti dal versetto biblico «Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati» (Giovanni 15:12), per contribuire a superare la violenza dell’omotransbifobia che, come ci ricordano i ragazzi dell’Azione Cattolica di Tusa (Messina), è un dolore “causato dall’odio pregiudizievole verso persone colpevoli soltanto di esprimere loro stesse”.

Anche quest’anno i cristiani di tante comunità diverse (cattoliche, valdesi, battiste, metodiste, etc…) e di tanti paesi diversi (Spagna, Germania, Olanda, etc…) si ritroveranno insieme, in presenza e on line, e veglieranno in preghiera perché le nostre comunità siano “sempre più ‘santuari’ di accoglienza e sostegno verso le persone LGBT e verso ogni persona raggiunta da discriminazione”, come già auspicavano nel 2017 l’Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia, la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, l’Unione delle Chiese evangeliche battiste e la Chiesa evangelica luterana in Italia, perché “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” (Gaudium et spes, 7 dicembre 1965).

Perché c’è ancora bisogno di vegliare nelle nostre comunità cristiane contro l’omotransfobia? Scrive Carmine, un giovane cristiano LGBT:

“Innanzitutto, per mostrare a chi è solo che esiste un’ampia comunità di persone che abbraccia l’Italia tutta intera, che esiste e che ha fede che le cose cambieranno.

Secondariamente per alzare una voce all’unisono al di là dell’indifferenza politica e sociale in cui siamo immersi, indifferenza personificata in chi sente di poter parlare in generale, perdendo di vista un dato molto importante: dietro la sigla LGBTQ+ ci sono sempre persone uniche, con un proprio bagaglio di sofferenze e rifiuti, amore e amicizie. Allora vi chiedo, … vegliamo insieme?”.

 

Chi desidera maggiori informazioni può entrare nel sito del progetto Gionata:

https://www.gionata.org/

 

[l’articolo pubblicato è preso da materiale pubblicato sul progetto Gionata]

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