giovedì 7 giugno 2018

PRIME IMMAGINI E RIFLESSIONI DALLA MISSIONE IN AMAZZONIA

Don Gabriele Carlotti, don Cugini, don Pietro e don Burani


Siamo ospiti a Manaus nella casa del PIME

Visita al Teatro di Manaus

Don Pietro consegna a Mons Sergio alcuni doni della nostra Diocesi

Alla fine dell'incontro l'Arcivescovo ci ha offerto il lauto pranzo. Capotavola potete vedere uno dei
due vescovi ausiliari di Manaus. 





INCONTRO CON DON GIORGIO EDOARDO CASTRIANI

ARCIVESCOVO DI MANAUS
MERCOLDI 6 GIUGNO 2018

 Paolo Cugini

Siamo arrivati tutti sani e salvi giunti in modi diversi e con voli diversi, ma arrivati a Manaus. Prima giornata dedicata all’incontro con l’Arcivescovo di Manaus Mons. Giorgio Edoardo Castriani.

Dopo averci ricordato che Manaus è il cuore dell’Amazzonia con circa due milioni di abitanti, Mons. Giorgio ha iniziato a raccontarci e a raccontarsi. Ci ha detto delle sue esperienze pastorali fatte all’interno dell’Amazzonia in cui, ancora oggi, molti luoghi e molti popoli indigeni sono abbandonati. Esperienze pastorali che lo hanno formato, soprattutto lo hanno aiutato a camminare con la gente incontrata rispettando i loro ritmi e le loro culture.  Mons Castriani ha parlato della differenza tra l’attività evangelizzatrice di una grande città come Manaus, che vede la presenza di molte congregazioni e movimenti, e le diocesi all’interno dell’Amazzonia – dove noi ci stiamo dirigendo – che vivono diversi problemi, tra i quali l’isolamento, la difficoltà di raggiungere ancora oggi questi luoghi. A Manaus le parrocchie incontrano molte persone prevenienti dai paesi vicini, come il Venezuela che, come sappiamo, sta vivendo uno dei periodi più critici della sua recente storia democratica, ma anche persone che provengo dalle zone all’interno dell’Amazzonia. Come ci ha ricordato Mons Castriani – di chiare origine italiane, anche se lui stesso è nato in Brasile – “Molti vengono in città a Manaus e dopo fanno fatica a continuare il cammino ecclesiale. Quando uno lascia il suo territorio lascia la religione”.

A Manaus la presenza della Chiesa Cattolica si è venuta consolidando con il tempo al punto che oggi può contare con: “150 preti, tra cui 100 religiosi. Tra questi 40 sono nati a Manaus. Ci sono anche preti italiani e polacchi” La vivacità della Chiesa Cattolica a Manaus può contare anche con la presenza di molti ordini religiosi, soprattutto femminili, assieme ad un discreto numero di nuovi movimenti. Tra questi spiccano, da ciò ce si legge nell'annuario diocesano regalatoci da Mons. Giorgio, quelli di provenienza carismatica. Del resto, la crescita del Rinnovamento Carismatico Cattolico è uno degli aspetti più significativi della Chiesa brasiliana degli ultimi vent’anni e la sua presenza si fa sentire anche a Manaus.

Molti sono i problemi sociali che ogni giorno le parrocchie dell’Archidiocesi devono affrontare. Da una parte i problemi legati ai popoli così detti ribeirinhos, quelli cioè che vivono vicino ai fiumi; dall’altra il problema dell’occupazione della terra per costruire abitazioni nelle periferie della città. Oltre a ciò, l’attenzione quotidiana verso un numero imprecisato di poveri che battono alle porte delle parrocchie per chiedere assistenza.

L’Archidiocesi di Manaus sta vivendo un periodo intenso per la preparazione all’assemblea Pastorale di fine anno. Conforme allo stile delle diocesi brasiliane, alla fine dell’Anno pastorale gli operatori pastorali – presbiteri, suore e i laici maggiormente coinvolti – vengono convocati dal Vescovo per valutare il cammino e cercare d’indicare le priorità per l’anno successivo. Quest’anno, ci spiegava Mons Castriani, l’Assemblea Pastorale di fine anno sarà particolarmente importante perché si trova alla fine di un percorso durato quattro anni. “Vogliamo essere una Chiesa che ascolta le persone – scriveva l’Arcivescovo all’inizio di quest’anno in una lettera rivolta a tutte le comunità - non calpestando il ritmo del popolo, ma vivendo la comunione e la partecipazione concretamente nelle loro istanze di decisione, consigli pastorali e amministrativi a tutti i livelli”. Insomma, il desiderio che ha nel cuore Mons Giorgio è aiutare le comunità verso una chiesa sempre di più sinodale dove tutti si sentano corresponsabili.

Il dialogo con Mons Castriani ha toccato molti temi come quello delle problematiche sociali sia della città di Manaus, come delle tante difficoltà delle diocesi all’interno dell’Amazzonia. Di queste ultime problematiche avremo modo di ascoltare e condividere nei prossimi giorni.




2 commenti:

  1. Dovremmo davvero imparare da loro. La persona davanti a tutto! Sempre e comunque.

    RispondiElimina
  2. credo che sarà un sinodo coraggioso se riuscirà a coinvogere molti credenti indigeni La fede deve essere innestata nella cultura del territorio

    RispondiElimina