sabato 25 agosto 2018

UNA CHIESA ATTENTA ALLA STORIA - DAL CONGRESSO DI MEDELLIN



CONGRESSO ECCLESALE 50 ANNI DI MEDELLIN
PROFEZIA, COMUNIONE E PARTECIPAZIONE

23-26 AGOSTO 2018
MDELLIN-COLOMBIA
IL DOCUMENTO DI MEDELLIN: OPZIONI FONDAMENTALI
FONDAMENTI BIBLICI –TEOLOGICI

Relatore: Pedro Maria Trigo (Venezuela)
Sintesi: Paolo Cugini

Noi cristiani dobbiamo imparare capire la realtà alla luce di Gesù Cristo e vedere che realtà possiamo realizzare. Il criterio che troviamo nel Documento di Medellin (DM) è lo sviluppo della realtà dei poveri per passare da una situazione di povertà ad una situazione migliore.
C’è un continuo riferimento allo sviluppo dell’uomo. Ci sono due aspetti importanti: la vita ha un carattere storico. Vivendo la vita seguendo il cammino di Gesù, lo incontriamo. Il secondo è quello di camminare insieme.

La vita è storica. Il DM dice che siamo in un momento storico. Dice anche che la finalità di Dio è l’umanizzazione degli uomini e le donne. Tutto ciò che realizza la trasformazione degli uomini dev’essere valorizzata. Il soggetto della storia non può essere un gruppo privilegiato. Gli uomini non possono essere oggetti ma protagonisti della loro storia.

La chiesa ha una grande responsabilità storica per compiere il progetto di Dio. Siamo coscienti diceva la Gaudium et Spes (GS) che sta nascendo un nuovo umanesimo. Occorre fare in modo che tutti partecipino al cammino della storia. I potenti sono spesso disumani, perché vogliono lasciare fuori dal cammino della storia la maggior parte delle persone.

C’è un impegno di liberazione che la chiesa deve guidare. Questo processo ha prima di tutto una indole temporale, in ordine alla trasformazione della storia. Questo impegno deve essere un segno di sviluppo. Questo Cammino nel DM è spigato nel capitolo sulla catechesi. L’AL vive oggi un momento storico che la catechesi non può ignorare. Spetta alla catechesi aiutare lo sviluppo integrale dell’uomo. La responsabilità nella storia è la responsabilità con la conversione degli uomini e delle donne. L’originalità del messaggio cristiano è la conversione del cuore dell’uomo. Non si costruisce un continente novo senza uomini e donne nuove. Il cristianesimo dev’essere compreso come un cammino di liberazione. Come cristiani crediamo che il cammino di liberazione della storia è inserita nel cammino di salvezza. La storia non è umana se non salva dalla disuguaglianza.

L’ impronta divina nella storia la vediamo nell’integrazione degli uomini nel cammino dell’amore di Dio. L’opera divina è un processo di liberazione integrale. Cristo attivamente presente nella storia, anticipa la realizzazione definitiva attraverso l’opera della comunità che vive il suo Vangelo. L’umanizzazione allora, si realizza nella storia. La storia è di Dio con gli esseri umani. Il processo d’incarnazione di Cristo indica il cammino.
Il testo liturgico non è autentico se non indica un impegno di umanizzazione nella storia. La missione della chiesa non si realizza con la forza ma con la testimonianza. Solo la povertà evangelica della Chiesa potrà mostrare il volto di Cristo nella storia.
La situazione storica e l’attenzione alle persone è parte fondamentale della catechesi: è questo che sosteneva il DM.

Interpretare i segni dei tempi. Lo diceva il Concilio e lo riprende il DM. Occorre realizzare un continuo discernimento per una fede adulta costantemente confrontata con le sfide attuali. Storia è un luogo teologico che esige un continuo sforzo di interpretazione. Per questo, la chiesa deve continuamente incentivare la formazione dei laici e delle laiche, per aiutarli a realizzare un discernimento dei segni dei tempi, per capire gli eventi e impegnarsi nel cammino di discernimento.
Lo stesso il DM diceva ai preti per fare in modo che i pastori si mettano sempre a disposizione per aiutare le comunità a leggere i segni dei tempi, a vivere nella storia senza lasciarsi travolgere dagli eventi, ma interpretandoli alla luce del Vangelo. Per questo il seminario non può essere un’isola fuori dal mondo, ma dev’essere ben inserito. In seminario dovrebbe realizzarsi continuamente una lettura del segno dei tempi per formare pastori ben incarnati nella realtà.

La Chiesa deve aiutare per risvegliare l’umanità al compito di umanizzazione. Questo aspetto è decisivo perché Gesù è la luce del mondo, della vita: è questa luce che dev’essere vista. La Chiesa non è maestra se non s’incarna nella storia. Il DM chiama continuamente ad assumere la responsabilità del cammino di umanizzazione, della lotta per la giustizia contro ogni forma di discriminazione. La chiesa dev’essere schierata in questa lotta.
C’è un cammino di personalizzazione che deve poter aiutare ogni uomo ed ogni donna a riscoprire in ogni momento la propria dignità di figli e figlie di Dio. Per questo occorre fare di tutto per terminare la separazione tra fede e vita.
La catechesi deve avere sempre di vista la realtà per poterla interpretare. Una chiesa che partecipa alla vita sociale e politica è una chiesa che può essere luce per il mondo. Non può rimanere chiusa nelle chiese e non può bastargli di celebrare dei pontificali. Occorre favorire l’organizzazione di base delle comunità. Il riferimento è chiaro alle Comunità Ecclesiali di Base (CEBs) che sono il primo nucleo ecclesiale che aiuta ad espandere la fede. La parrocchia, in questa prospettiva, deve sempre di più decentralizzarsi.

L’impegno per i poveri accompagna e attraversa tutto il DM. La solidarietà con i poveri è fondamentale per la chiesa assomigliare al cammino di Gesù. Il DM venne accusato di essere marxista da coloro che non volevano che si realizzasse questo progetto evangelico, che faceva e fa ancora paura ai potenti che vivono sulla carne dei poveri. E’ la stessa critica che fanno a Papa Francesco per lo stesso motivo.

La devozione non ha per centro Gesù Cristo ma altre cose. Se nella devozione al santissimo sacramento non c’è conoscenza del Vangelo diventa qualcosa di strano. I potenti hanno bisogno del popolo e per questo utilizzano la devozione e la chiesa per raggiungere i propri obiettivi.
Crediamo nel paradigma di Gesù nell’umanizzazione dell’umanità: è in questo che crediamo e che sia possibile anche con il nostro impegno. Crediamo che il Vangelo sia la cosa migliore da vivere.
Quello che propone il DM è possibile!





IL DOCUMENTO DI MEDELLIN
VALORIZZAZIONE PASTORALE DAL MAGISTERO DI PAPA FRANCESCO

Relatore: Maria Clara Lucchetti Bingemer (Brasile)
Sintesi: Paolo Cugini

Il Concilio Vaticano II è stato un evento fondamentale del secolo scorso. Il Concialo ci insegnava a stare attenti alle persone, soprattutto ai poveri. L’occupazione principale della Chiesa dev’essere quella d’incarnarsi nelle situazioni, soprattutto, quelle che gridano alla giustizia. Il DM assunse questa sfida cercando un cammino che si adeguasse al Continente.

Il DM percepisce l’accumulazione delle risorse in poche mani provocando situazioni di ingiustizia. Dinanzi a questa realtà la chiesa s’interroga come evangelizzare in questa situazione.
Medellin ha avuto tre priorità:
1.      nuova prospettiva per comprendere la chiesa
2.      Nuovo modo di pensare la fede con il metodo vedere, giudicare e agire.
3.      Stimolo per un nuovo modo di essere chiesa attraverso l’appoggio delle CEBs. Ciò fu percepito con una Ecclesiogenesi, aiutata dalla lettura popolare della bibbia.

E’ la chiesa di AL che ha aperto la chiesa all’amore preferenziale per i poveri, aprendo una nuova tappa del pensiero sociale della chiesa. La chiesa LA ha un messaggio per tutti, per lottare contro le ingiustizie causate sia dal capitalismo che dal marxismo.
Una chiesa che non separa fede e giustizia: sono le basi della teologia della liberazione che è una riflessione critica sulla pratica, che comincia con un’esperienza mistica, dall’incontro con il Signore. Questa teologia vuole contribuire con la lotta dei poveri per una società più giusta e fraterna. La Chiesa capiva che occorreva avvicinarsi ai poveri.

Dopo 50 anni capiamo che il DM è stato un passaggio fondamentale non solo per la chiesa del Continente, perché ci ricorda che mai possiamo dimenticare i poveri. La povertà di tanti fratelli e sorelle chiama i cristiani a porsi al loro lato, ad assumere la povertà evangelica, per rompere l’egoismo che deriva dal modello capitalista Occidentale. La Chiesa a Medellin vuole assumere un volto povero.

Medellin percepisce che c’è una povertà socio-culturale. Questa intuizione è stata sviluppata dalla teologia del popolo che si è affermata in Argentina. L’attenzione ai poveri ha caratterizzato il magistero di Papa Francesco. Già in Argentina Francesco vive con questa sensibilità. Quando parla della gioia del Vangelo dice quello che sta vivendo. La gioia è gratuita e profonda. Secondo Francesco i poveri sono maestri spirituali, che offrono una vera mistica. L’opzione per i poveri è implicita nella prospettiva cristologica e non è appena una scelta sociale. La Nuova Evangelizzazione ci spinge verso i poveri per essere loro amici.



Uno dei cardinali presenti al Congresso




TAVOLA ROTONDA
PROSPETTIVE DEL FUTURO PER LA CHIESA LATINOAMERICANA
DAI 50 ANNI DI MEDELLIN

Relatore: Maria Cristina
Sintesi: Paolo Cugini

Nel tempo della storia della salvezza c’è un posto speciale per la risposta di Dio al grido dei poveri. La Chiesa è la comunità di tutti gli innocenti della storia. La mediazione della chiesa partecipa alla creatività di Cristo.
Due elementi: l’uscita missionaria e la conversione pastorale. La prima sfida è essere una comunità in uscita, una chiesa in movimento. Un’uscita fuori per evangelizzare il popolo. Uscita anche dai nostri paradigmi teologici che non sanno comprendere le sfide di oggi. Uscita per essere vicini alla vita. Dobbiamo umanizzare con la comunione con i più poveri. Nel cammino della conversione ci dev’essere la radicalità del Vangelo. La religiosità popolare e la lettura popolare della bibbia, assieme alla vita comunitaria sono elementi fondamentali nel cammino di conversione della chiesa LA.

Oggi siamo responsabili della terra. Francesco ci ricordo che il problema è il nostro modo di abitare la terra. La conversione ecologica ci deve condurre a cambiare il nostro modo di relazionarci con la natura. E’ un segno dei tempi il grido della terra. La Laudato Sii è una proposta pedagogica e spirituale che deve aiutarci a maturare nella solidarietà globale per farci comprendere che siamo parte del mondo, del cosmo. Solo così possiamo arrivare a conviere nella diversità.

Alfonso Murad
Cinque priorità:
1.      Stiamo pescando nell’acquario. Occorre optare per una chiesa comunità che evangelizza in dialogo con il mondo contemporaneo. A volte ci manca coraggio. A Medellin c’era un grande profetismo: oggi dovremmo avere un po’ di sapienza per i 50 anni che sono trascorsi.
a.       Promuovere la sussidiarietà, collegialità e protagonismo dei laici;
b.      Celebrare una liturgia significativa e inculturata
c.       Mettere al primo posto la missione e non gli interessi istituzionali

d.      Realizzare l’azione pastorale simultaneamente in gruppi, eventi di massa e spazio mediatico;
e.       Assumere attitudini pubbliche di visibilità profetica. Visibilità profetica indica Gesù e il regno di Dio; non indica eventi di massa o spettacolari

2.      Collaborare per una società inclusiva, equitativa e sostenibile (presenza pubblica in vista di una nuova società). Occorre apprendere con chi abbiamo vicino.
a.       Coltivare la dimensione comunitaria e sociale della fede cristiana
b.      Dal sociale per il socio-ambientale

3.      Modificare l’iniziazione teologico-pastorale e spirituale nei seminari e nelle case di formazione. Oggi la formazione dei seminari non crea dei pastori ma dei principi! Creiamo padroni e non persone che si fanno servi.
a.       Stabilire criteri di selezione e applicarli
b.      Considerare le differenze etiche e culturali

4.      Strutturare la formazione a partire dalla Bibbia, linguaggi e metodi nuovi. Combinare le modalità di lezioni presenziali con quelle a distanza.
5.      Dare attenzione speciale alle nuove generazioni
a.       Stare vicino ai giovani
b.      Offrire diverse alternative di evangelizzazione
c.       Promuovere la catechesi come iniziazione cristiana
afonsomurad.blogspot.com


Augusto Zampini
Riquezas/talentos.
·         Dinamismo e sviluppo
·         Ricchezza dell’ambiente
·         Ricchezza spirituale
Sviluppo: l’AL è una società in movimento.
Per uno sviluppo umano e integrale occorre includere l’ambiente naturale e sociale. In AL abbiamo il 40% della biodiversità del mondo. E possediamo il 30% dell’acqua dolce del mondo. Tutte le forme in cui viviamo sono interconnesse tra di loro.
a.       Abbiamo molto resistenza a cambiare le nostre attitudini
b.      Dimensioni della spiritualità: iconica, liturgica, ascetica
Prospettive future: sono già contenute nella Laudato Sii, soprattutto le proposte contenute nella liturgia e nella catechesi.

La cappella del seminario di Medellin dove si sta svolgendo il Congresso


1 commento:

  1. NOSSA,EXISTEM HUMANOS HUMANIZADO mente iluminada que manifesta o Espírito Santo a favor da vida...

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