venerdì 19 marzo 2021

LA CHIESA CHE SOGNO - INTERVENTO DEL CARDINALE DI BOLOGNA MATTEO ZUPPI

 





Parrocchie di Galeazze, Palata Pepoli, Bevilacqua e Dodici Morelli

 


Percorso di formazione sul tema: Quale Chiesa?

 (incontro realizzato in meet)

Sintesi: Paolo Cugini

 

     Stiamo vivendo un momento di grande cambiamento. Ci sono segnali di questo. Fino a vent’anni fa in ognuna delle parrocchie c’era il parroco e a volte anche il cappellano. Oggi questo cammino è faticoso per la gente e anche per i preti. La presenza del prete era ed è l’ossatura portante della vita della Chiesa. Tutto cambia, anche la chiesa. Dobbiamo fare di tutto perché cambi e diventi migliore. Stiamo cambiando, e quindi dobbiamo cambiare in meglio. Non dobbiamo rivendicare il passato. Possiamo continuare a fare la lista dei reclami, ma non serve a nulla. La coperta è corta e quindi si fa quello che si può. La chiesa deve crescere. Abbiamo bisogno dei preti: il servizio si trasformerà, ma abbiamo bisogno dei preti. Forse, però, il Signore in questo frangente della storia ci chiede qualche altra cosa.

      Il primo giorno del Concilio Vaticano II, nell’ottobre del 1962, San Giovanni XXIII fece il discorso della luna, la mattina, parlava dei profeti di sventura, rimpiangono il passato, che dimenticano che la storia non è quella del passato, esaltandolo, senza essere obiettivi, perché non è vero che proprio tutto nel passato andava bene. La chiesa incontra difficoltà quando vive con le cose del passato, e non riesce a vivere il presene. La chiesa chiaramente, non deve andare dietro al mondo. Dobbiamo stare dentro il mondo. Dicono che ieri funzionava, ma le cose sono cambiate. Molta gente, poi, pensa di conoscere la chiesa, ma non ha mai letto il Vangelo.

Che cosa ci chiede il Signore in questo tempo di cambiamento? Ci chiede qualcosa a tutti quanti noi. Ci chiede, innanzitutto, di costruire comunità dove oggi possiamo vivere la Parola di Dio, testimoniare il suo Vangelo tra gli uomini e le donne. Per questo, anche la più piccola comunità è importante.



Dobbiamo crescere nella comunione e, in questo cammino, c’è bisogno di ognuno di noi di seguire un Vangelo che non si riduce a una regola, ad obbedire delle regole. Capisco le regole se vivo con passione la vita.  Un vescovo brasiliano disse che cominciò a giocare a pallone perché alla gente piaceva. Dopo ho imparato il regolamento del gioco del calcio, ma prima si è messo a giocare perché vedeva con che passione la sua gente giocava a calcio. La chiesa non può partire dalle regole, ma dall’amore, dal Vangelo.

La Chiesa non è un club privato, una realtà elitaria. La chiesa è una casa aperta per cui chi arriva è subito coinvolto. La comunità è fatta per conoscere il Signore. Siamo fratelli e sorelle: non è un titolo di merito, ma significa averci un legame. Se noi crescessimo nel legame tra di noi, nell’amicizia, nel crescere spiritualmente, è il cammino da compiere. La chiesa non sarà mai un gruppo di autoaiuto. La chiesa è più di una partecipanza, perché ci volgiamo bene.

Credo che sia una bellissima sfida. È un cambiamento che ci coinvolge e ci aiuta a rendere ricca la comunità con il dono che siamo ognuno di noi. C’è sempre bisogno di qualcuno che armonizzi e quindi c’è bisogno di ministeri. Capiremo meglio il Vangelo aiutandoci gli uni gli altri. Prima il Vangelo e poi le regole.



Quello che abbiamo detto è che siamo chiamati a costruire la comunità, che non si attiva solo quando arriva il prete. Possiamo, ade esempio, pregare insieme in assenza di prete, come ad esempio i vespri, o le lodi. E quindi dobbiamo aiutarci. I cambiamenti che stiamo vivendo devono aiutarci a migliorare il cammino delle nostre comunità e non solo della mia comunità. Ogni comunità è importante, anche la più piccola. Non isolata. Abbiamo la possibilità di crescita della comunione tra di noi. Il mio campanile in collegamento con gli altri. La pentecoste che ho vissuto nel 2016 mi colpì tanto, anche perché c’erano tutte le comunità.

Se non so camminare ti insegnerò a volare. Farei delle nostre difficoltà un motivo per crescere. Questo è vero per tutto. Fare della Pandemia un motivo per cambiare. È vero che la situazione è gravissima. Però possiamo fare anche di questo un motivo di cambiamento. Il Signore non ci farà mancare ciò di cui abbiamo bisogno. Il seme ha bisogno di tempo per crescere. 

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