Il parroco don Candido e il diacono Riccardo a sinistra della foto (non solo della foto) |
Notizie per le parrocchie di Bevilacqua, Dodici Morelli, Palata Pepoli e Galeazza
Paolo
Cugini
Sono
ormai trascorsi più di due mesi da quando sono arrivato a Manaus, capitale
dello Stato dell’Amazzonia in Brasile. L’adattamento è stato rapido e
tranquillo. Rapido perché il parroco don Candido dell’area missionaria Sacra
Famiglia, composta di quattro comunità, una settimana prima del mio arrivo è
dovuto correre a San Paolo per aiutare il padre gravemente ammalato. Don
Candido è un giovane prete di 46 anni molto attivo e pieno di energia, ha alle
spalle diverse esperienza missionarie in zone diverse dell’Amazzonia. Da sette
anni collabora con il diacono Riccardo e sua moglie, che insieme aiutano nel
fine settimana nelle varie attività liturgiche e pastorali dell’area
missionaria. Appena arrivato mi ha colpito l’età media piuttosto bassa
(rispetto all’Italia) di coloro che partecipano all’eucarestia domenicale. Mi
hanno colpito i tanti giovani e le giovani coppie che frequentano e che sono
anche attivi in vari servizi pastorali. Mi ha colpito la cura della liturgia e,
in modo particolare, del canto liturgico. Devo dire che sulla liturgia non
hanno molto da insegnare alle quattro parrocchie che ho lasciato in Italia.
Il
parroco don Candido è in questa area missionaria da circa due anni ed ha già
realizzato un progetto pastorale veramente degno di nota. In primo luogo, ha
ristrutturato i consigli pastorali e rinnovato i ministri e ministre
dell’eucarestia e della parola. “Vedevo le persone che frequentavano la
messa domenicale – mi ha raccontato domenica scorsa – e me li segnavo su
un foglio poi cercavo i loro indirizzi e i loro numeri di telefono. Poi li ho
invitati personalmente e ho fatto loro la proposta”. Don Candido ha avuto
il coraggio di porre a coordinare le quattro comunità quattro donne suscitando
non poche polemiche (da parte di qualche maschietto: ndr.). Una chiesa
ministeriale dal volto femminile: di meglio non potevo trovare. In questi due
mesi di assenza del parroco, che si faceva presente per telefono con i vari
leaders, le comunità non si sono fermate, anzi. Più di tanto durante la
settimana non potevo aiutare, essendo impegnato nelle lezioni alla Facoltà
Cattolica dell’Amazzonia dal lunedì al venerdì. Mi ha colpito lo spirito
d’iniziativa, la presa di posizione delle leaders dinanzi ad alcune situazioni
che richiedevano una risposta immediata.
Faccio
un esempio e poi chiudo. In una di queste comunità c’è stata la festa del
patrono (non ho fatto nessuna processione!) La signora Stella, che è la
coordinatrice della comunità Vergine della Pietà, che si celebra il 15
settembre, mi ha spiegato che, dopo aver riunito il Consiglio Pastorale (l’ha
indetto lei), hanno deciso di dividere il momento religioso dalla festa. E così
durante nove giorni tutte le sere si sono trovate nella piazzetta della comunità
o davanti ad alcune case per un momento di celebrazione della Parola, gestita
da loro fino al giorno 15 della festa con messa solenne (celebrata da un altro
prete perché ero occupato con l’università). La festa mangereccia la faranno
sabato 7 ottobre e la organizza il Consiglio Pastorale e non gruppi esterni
alla comunità (come succede stranamente da altre parti).
Vi
saluto di cuore e vi auguro un cammino ecclesiale all’insegna della comunione
con il vostro carissimo e simpatico parroco don Marco.
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