"La povertà è la
peggiore delle malattie in senso sociale, economico, ambientale e sanitario, che
colpiscono il paese. E' necessario rimettere lotta
alle povertà e welfare al centro dell'agenda politica per costruire
una risposta a problemi che riguardano la dignità e la libertà delle persone,
di fronte alle diseguaglianze che aumentano, a una povertà fuori controllo, con
milioni di cittadini coinvolti, una crisi economica che vede il rafforzamento
dell'economia criminale e del potere delle mafie. Essendo già alcuni disegni di
legge in discussione al Senato, chiediamo che in
100 giorni venga calendarizzata , discussa e approvata in aula l'istituzione
del Reddito minimo o di cittadinanza". Libera con la
partecipazione del BIN-Basic Encome
Network eEAPN- European Antipoverty Network, Italia promuove la
campagna "100 giorni per un reddito di dignità", contro la povertà e
le mafie per chiedere al Parlamento di
prendere una decisione importante, una misura prevista già da tutti i
paesi europei, con l'esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria. Dal 16 ottobre
2010 che il Parlamento Europeo ci chiede di varare una legge che introduca un
"reddito minimo, nella lotta contro la povertà e nella promozione di una
società inclusiva".
Sono passati cinque anni e nulla è
successo. Una grande
mobilitazione, una firma www.campagnareddito.eu per chiedere al Parlamento di
fare presto: entro 100 giorni una buona legge sul reddito di
dignità arrivi in aula al Senato per essere discussa e approvata. Non è
impossibile, non è una proposta irrealistica: ci sono diverse proposte di legge
già presentate a Palazzo Madama.I numeri sono drammatici: dal 2008 al 2014 la
crisi in Italia secondo i dati Istat, ha raddoppiato e quasi triplicato i numeri della
povertà relativa ed assoluta. Sono infatti 10 milioni quelli
in povertà relativa, il 16,6% della popolazione complessiva, ed oltre 6 milioni, il 9,9% della popolazione, in povertà
assoluta. Ma oltre i dati relativi alla condizione
specifica della povertà, dobbiamo comprendere nel computo finale tutte quelle
fasce sociali a rischio povertà: dai working poor (oltre 3,2 milioni di
lavoratori e lavoratrici) ai precari, dagli over 50 senza alcun lavoro alle
donne, dai migranti ai giovani, dagli anziani a coloro che hanno difficoltà
abitative il numero dei soggetti a rischio potrebbe aumentare in maniera
esponenziale.
Il Reddito Minimo o
di Cittadinanza- si legge nell'appello della campagna di Libera-è un supporto al reddito che garantisce una rete di sicurezza
per coloro che non possono lavorare o accedere ad un lavoro in grado di
garantire un reddito dignitoso o non possono accedere ai sistemi di sicurezza
sociale (ammortizzatori socio-economici) perché li hanno esauriti (esodati,
mobilità) o non ne hanno titolo o vi accedono in misura tale da non superare la
soglia di rischio di povertà. Il Reddito Minimo o
di Cittadinanza, garantisce uno standard minimo di vita per gli individui e
per i nuclei familiare di cui fanno parte che non hanno adeguati strumenti di
supporto economico.
Il Reddito Minimo o di
Cittadinanza, è anche uno strumento fondamentale di contrasto alle mafie in una
fase di grave crisi e di aumento della povertà e delle diseguaglianze sociali,perché
toglie ossigeno a chi sfrutta il bisogno di lavoro trasformandolo in ricatto
economico, per alimentare circuiti criminali che approfittano della povertà o
per fare dei posti di lavoro merce per il voto di scambio. E impone al
contrario un diritto che rende le persone meno deboli anche di fronte a chi ne
vuole sfruttare i bisogni e le fragilità.La misura- prosegue Libera- è rivolta a coloro che già sono in
una condizione di povertà economica, a coloro che in un dato momento della loro
vita si trovano nella condizione di non poter lavorare o che hanno un reddito
che non permette loro di vivere una vita dignitosa, o che hanno perso i
benefici degli ammortizzatori sociali o che sono in ogni modo al di sotto di
una certa soglia economica. Non c'è bisogno di
misure assistenziali né possiamo immaginare che il reddito di cittadinanza, o
reddito minimo garantito, sia la soluzione del problema. E', però, una misura
indispensabile nel breve periodo per contrastare la povertà assoluta,
l'esclusione sociale e il ricatto delle mafie.
Fonte: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11173
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