Paolo
Cugini
Tra aprile e maggio verrà realizzato nei
locali dell’Oratorio cittadino un Corso di Lettura popolare della Bibbia. Si
tratta di un metodo messo in atto in America Latina nella realtà delle comunità
di base, vale a dire in quel modo di essere chiesa dove le parrocchie sono
costituite da tante piccole comunità, che si trovano settimanalmente a leggere
la Parola di Dio e a celebrare nel giorno del Signore. Il metodo è stato messo
a punto durante gli anni della dittatura militare, vale a dire tra gli anni
sessanta e ottanta del secolo scorso; certamente uno dei periodi più negativi
dell’America Latina. Nelle Comunità di base si comincia a leggere la Bibbia per
cercare risposte alla situazione. Il grido del popolo d’Israele schiavo in
Egitto diviene il modello di questo percorso di liberazione. Si tratta, dunque,
di una lettura contestualizzata in cui la comunità ascolta la Parola di Dio per
cercare luce e forza per affrontare la situazione di oppressione che vive. È la
comunità riunita la chiave interpretazione del testo ascoltato e meditato. È in questa prospettiva che il legame fede e vita, amore al Signore e vita
vissuta s’intrecciano sempre di più. Legame poi, che divieni visibile nelle
celebrazioni domenicali sempre vissute con molta partecipazione.
La lettura Latino-americana
della Bibbia nasce dalla speranza di milioni di contadini e contadine che
resistevano all'avanzata del sistema del latifondo, nei sindacati e nelle
associazioni delle periferie delle favelas, nei quartieri poveri ammucchiati
dal grande fenomeno dell’esodo rurale che mandava via i contadini dal campo, ed
è quindi figlia delle pastorali sociali e delle comunità ecclesiali di base. L’esperienza
dell’ascolto della Parola in un simile contesto crea entusiasmo, perché le
persone che vi partecipano iniziano a percepire la presenza del Signore,
suscitando il desiderio di uscire dalle situazioni di oppressione. Il momento
settimanale di ascolto della Parola non diviene fine a se stesso, in una
ricerca di conoscenza vuota, ma stimolo per comprendere meglio il proprio
vissuto e alimentare la speranza di un mondo migliore.
La lettura
popolare della Bibbia è anche una lettura critica della realtà perché cerca di
promuovere dei cambiamenti effettivi nel contesto in cui viene realizzato
l’ascolto della Parola. Senza dubbio, un simile percorso può sembrare strano,
contrario al nostro modo di accostarci al testo sacro. Soprattutto, può
sembrare un metodo che forza il testo sacro per ottenere risposte concrete.
Ogni critica è positiva perché aiuta a migliorare il modo di vedere la realtà.
È questo che ci sta insegnando la chiesa e cioè che non esiste un unico modo di
leggere la Parola, un unico punto di vista da cui guardare. Del resto, se i
vangeli sono quattro deve pur significare qualcosa, vale a dire l’impossibilità
di cogliere il mistero di Dio da un’unica prospettiva, da uno stesso punto di
vista. Per cogliere la bellezza e, allo stesso tempo, la ricchezza del metodo
di Lettura popolare della Bibbia occorre fare lo sforzo di spostarsi dal proprio
punto di vista, di mettersi da parte per portarsi verso il punto di vista dell’altro,
il punto di vista dei milioni di poveri e di oppressi che hanno trovato nella
Parola di Dio una lampada per il proprio cammino di salvezza.
Questo tipo di lettura biblica è
molto bene illustrata da una storia raccontata da Frà Carlos Mesters, uno dei
pionieri della Lettura Popolare della Bibbia in Brasile: “In una piccola
comunità di agricoltori molto poveri, è stato letto un testo che proibisce la
possibilità di mangiare carne di maiale ( Lv11,7-8;Dt 14,8). La gente presente
alla riunione ha domandato:- Che cosa Dio ci vuole dire oggi attraverso questo
testo?-La gente ha discusso sull’argomento e alla fine ha concluso:-attraverso
questo testo Dio vuole dirci oggi che dobbiamo mangiare carne di porco!-
L’argomento usato era il seguente:-Dio si preoccupa soprattutto con la vita e
la salute del suo popolo. La carne di maiale, quando non è tenuta bene, può
provocare malattia e morte. Per questo, nel tempo della Bibbia, Dio proibiva
alla gente di mangiare carne di maiale. Oggi però noi sappiamo come fare con la
carne di maiale affinché non provochi malattie, essa non fa più male alla
nostra salute. Oltre a ciò, la carne di maiale è l’unica carne che abbiamo qui da
mangiare. Se non mangiassimo questa carne non faremmo bene alla nostra salute
né alla salute dei nostri figli. Per questo oggi Dio ci comanda di mangiare
carne di maiale. Dobbiamo essere fedeli alla parola di Dio!”
Si comprende molto bene che è un
modo di leggere la Scrittura che ha i poveri come interpreti. Il testo è
incorporato alla loro vita e la loro vita al testo, che è percepito come frutto
di una comunità che lotta per la vita e crede nel Dio della Vita. Per i poveri la Parola di Dio non sta nella
lettera delle Scritture, ma nella lettura della Scrittura che attualizza
l’azione salvifica, protettrice e liberatrice di Dio con i poveri.
Il corso
che gli amici della Lettura Popolare della Bibbia hanno promosso si avvale
della presenza di Maria Soave Buscemi, italiana che vive da più di vent'anni in
Brasile e da molto tempo accompagna diversi gruppi di lettura popolare della
Bibbia. Soave, per la competenza acquisita in tanti anni di studio e di pratica
é invitata in varie parti del mondo dalle chiese evangeliche per presentare
questo metodo. Assieme a Soave ci sarà anche don felice Tenero, della diocesi di
Verona, Fidei Donum in Brasile per molti anni. Entrambi da alcuni anni sono
stati invitati dalla CEI a coordinare il percorso formativo al CUM di Verona
per tutti i missionari in partenza per l’America Latina. Arrivederci , allora,
a sabato 18 aprile all'Oratorio cittadino alle 9 per iniziare questo percorso
biblico insieme che sarà senza dubbio ricco di spunti per i nostri cammini di
fede e, speriamo anche per il cammino delle nostre comunità.
Nessun commento:
Posta un commento