martedì 16 marzo 2021

POLIEDRO


 


Paolo Cugini

 

Deriva dal greco: polis, molti e èdron, faccia, quindi molte facce. Si tratta, dunque, di un solido geometrico limitato da superfici piane poligonali. Ci sono, poi, i poliedri regolari, costituiti da facce uguali, e i poliedri irregolari. È una figura che esercita un certo fascino perché valorizza le specificità. E’, infatti, nella prospettiva dell’unità nella diversità. La valorizzazione delle parti, invece, non viene attuata dalla sfera che, per sua caratteristica specifica, annulla qualsiasi spigolo, perché nella sfera tutto dev’essere omogeneo. Poliedro e sfera indicano, dunque, delle modalità d’intendere la relazione tra singolo e comunità, o tra diverse comunità in relazione tra di loro.

Questa figura geometrica è spesso citata da Papa Francesco per indicare la sua visione di Chiesa, come un’unione di tutte le parzialità che nell’unità mantiene l’originalità delle singolarità.  È l’esatto contrario in ciò che avviene nella sfera in cui la superficie non presenta sbavature. Tutte le volte che la Chiesa s’impone sui fedeli senza nessuna possibilità di ascolto o di replica, manifesta la sua intenzione di livellare la relazione affinché appaia un’uniformità, che lascia tranquilli chi detiene il potere, ma genera tensioni e ribellioni in chi le subisce. San Paolo, in questa prospettiva, in più di una circostanza ha manifestato il desiderio di costituire comunità cristiane seguendo il modello del poliedro, vale a dire, cercando di raggiungere l’unità salvaguardando le diversità. San Paolo era convinto che proprio lo Spirito Santo è colui che suscita le diversità, manifestando alle persone che lo accolgono i carismi specifici che permettono alla comunità cristiana di esistere ad immagine del Cristo.

Sul piano sociale e politico poliedro e sfera indicano due modi d’intendere le relazioni all’interno di una comunità, una nazione. Mentre, infatti, nel modello della sfera il cittadino si annulla o, spesso e volentieri, è annullato da misure autoritarie e violente, nel modello del poliedro il cittadino conserva la sua peculiarità. Il modello del poliedro permette al cittadino d’interagire con la struttura socio politica mantenendo una propria autonomia. Si percepisce lo stile poliedrico di governare un paese nell’antica polis greca, una delle rare esperienze politiche in cui i governanti non solo agivano per il bene dei cittadini, ma li coinvolgevano nelle decisioni da prendere. Mentre il modello sferico annulla la parte, la singolarità a beneficio del tutto, il modello poliedrico la valorizza e crede che ogni singolo cittadino è chiamato a dare il meglio di se stesso per il bene della comunità e riesce a farlo proprio perché è sollecitato nelle sue specificità.

Amo il poliedro e detesto la sfera. Mi piace essere coinvolto e coinvolgere le persone sui progetti che mi frullano per la testa. Non mi piace quando incontro sulla mia strada persone con una mentalità “sferica”, che asfaltano le volontà dei singoli per imporre la propria. La cosa peggiore è quando questo modello sferico si vede attuato nella Chiesa facendolo passare come volontà di Dio stracciando, in questo modo, pagine su pagine di Vangelo.

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