Paolo Cugini
Non è facile diventare
adulti nel contesto in cui viviamo, perché, più che imparare a conoscerci e ad
accettarci così come siamo, veniamo costantemente provocati da messaggi che c’invitano
a desiderare di essere qualcosa d’altro. Spostando l’attenzione fuori dal nostro
orizzonte, rischiamo da una parte di perdere il contatto con la nostra realtà
e, soprattutto, di massacrare quella parte di noi che non riesce a raggiungere
obiettivi che non rispettano la propria identità. È con i limiti che dobbiamo
fare i conti, i nostri limiti che, in questo contesto rischiano di essere
considerati un intoppo, un ostacolo. Al contrario, sono proprio i nostri limiti
a rivelarci chi siamo, dove possiamo andare, che percorso intraprendere.
E allora, se vuoi essere te
stesso, se vuoi imparare ad accettarti così come sei, non maltrattare i tuoi
limiti, ma assumili come parte integrante della tua personalità. Il pericolo di
maltrattare il limite può avvenire anche nel cammino spirituale quando la
persona, perdendo di vista i propri limiti, sacrifica la propria realtà per
raggiungere i propri obiettivi, o gli obiettivi che la cultura gli propone, senza
tener conto e senza mettersi in ascolto di se stesso, di quello che costituisce
la verità di se stesso. Senza dubbio, viviamo in un contesto culturale che
stimola l’ambizione, a raggiungere obiettivi, quasi tutti di spessore
materiale, per mostrare qualcosa di noi al mondo, anche se questo qualcosa
corrisponde pochissimo a quello che noi realmente siamo. Quante sofferenze
interiori vengono causate dal costante schiacciare la nostra coscienza che ci
grida di smetterla, d’interrompere il cammino che porterà al fallimento. Quanti
sotterfugi impariamo ad utilizzare per non permettere alla coscienza di
rimproverarci, fino al giorno in cui tutto il mondo ci cade addosso
rovinosamente.
Prima d’iniziare dei
percorsi di recupero della personalità, andando alla ricerca del tempo perduto,
sarebbe più importante farci aiutare per discernere le scelte giuste da fare
nella vita. Tra i segnali più significativi che dobbiamo apprendere ad
ascoltare sono proprio i nostri limiti, che ci segnalano le reali condizioni di
possibilità della nostra esistenza, dei possibili percorsi che possiamo
intraprendere. Per imparare a considerare il limite come qualcosa di positivo,
facente parte della nostra struttura umana, un importante indicatore delle
nostre reali condizioni di possibilità, occorre imparare ad ascoltarsi, a
dedicare tempo alla nostra vita spirituale, ad apprendere a fare silenzio. Ogni
tanto, decidere di ritirarsi in disparte per pensare alla propria vita, alle
proprie scelte fatte, per verificare il cammino intrapreso, non è tempo perso,
ma va tutto a nostro beneficio.
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