Sala consiglio Comunale
RE
Venerdì 4 dicembre 2015
Decima iniziativa
Sintesi: Paolo Cugini
LUCA VECCHI
Che cosa le istituzioni pubbliche
possono fare? Adoperarsi, un controllo adeguato. Investire in una strategia
della legalità, formazione. Portare avanti azioni quotidiane che sia in grado
di dare conseguenze.
Il lavoro che la comunità deve fare è
sulla cultura, riconoscere il fenomeno mafioso per sconfiggerlo. La forza delle
istituzioni e la credibilità sono un grande deterrente per le mafie. Idea di
una società aperta che si contrappone alla società chiusa nella paura. In
questa prospettiva è molto importante l’unità della comunità. La battaglia
politica non può impoverire il cammino dell’unità.
Centro di documentazione contro le
mafie.
Sito: reggiocontrolemafie.it
Roberto Scarpinato, Il ritorno del principe
Dobbiamo liberarci dagli stereotipi.
Mafia come criminalità.
La mafia si è trasformato in
un’agenzia che offre beni di massa. Stupefacenti, prostitute, gioco d’azzardo,
ecc.
Droga è cresciuta molto il consumo
con la nascita della nuova borghesia cinese, indiana. Nei prossimi anni il 15%
della popolazione consumerà droga.
Il problema è politico perché il
capitale in mano alle mafie può diventare così ingente da condizionare
l’economia.
Il vero nemico sono i vizi dell’uomo
normale. E’ la banalità del male il nemico.
Oggi sono gli imprenditori che cercano
i mafiosi perché riescono ad abbattere i costi.
Il fenomeno del rapporto con la mafia
è ormai di massa.
Gli imprenditori mafiosi sono
inseriti nel tessuto sociale e distruggono la concorrenza.
La mafia che non fa rumore cambia il
rapporto con l’imprenditore. La mafia nuova viene incontro alla tua domanda e
interagisce sul territorio con l’economia.
Gli strumenti della giustizia che
abbiamo è per una mafia violenta e non per la mafia silente, la mafia che non
ha bisogno di utilizzare la violenza.
Le mafie entrano nel territorio con
la corruzione. L’uomo comprato è un complice.
GIANCARLO CAPALDO
Responsabile del gruppo antiterrorismo a
Roma.
Sempre di più nel mondo moderno si
afferma l’esigenza della sicurezza, perché senza questa non c’è libertà. Una
società debba cercare una via di mediazione frutto dell’equilibrio. Spesso in
un clima di esasperazione.
Oggi c’è molta tensione. Il momento
militare può creare ostacoli. I fatti gravi bisogno anticiparli.
Consapevolezza dei cittadini di poter
partecipare per vedere che cosa emerge. Ora non sappiamo ancora nulla. Non ci
basta la sentenza, ma tanti soggetti che hanno collaborato senza costituire
condotte sanzionabili dal punto di vista giuridico.
CARLO LUCARELLI
Mi sono stupito perché ci siamo
stupiti perché probabilmente si erano crogiolati nell’dea di essere diversi e
queste cose non succedono da noi.
Siamo come tutti. Questo processo
deve restare qui perché se viene spostato conferma il pregiudizio che siamo
diversi e che queste cose non ci appartengono.
Siamo diversi nella pragmaticità.
Modalità di radicamento delle mafie
La corruzione è un’emergenza
criminale superiore alla Mafia. La corruzione ci viene a costare 60 miliardi di
euro all’anno, che si prendono dallo stato sociale.
Abbiamo una corruzione che sta
impoverendo sempre id più il ceto medio.
Oggi la corruzione è gratis, non
costa nulla.
Regime della prescrizione. C’è una
forma criminale che distrugge lo stato sociale, che mette in ginocchio il
paese. Oggi il nuovo criminale è il mafioso con il colletto bianco.
C’è una fetta di capitale dirigente a
Roma che non vuole essere controllato.
La mafia si muove ormai sul filo
della corruzione e qui siamo scoperti.
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