CONVEGNO NAZIONALE PAX CHRISTI
30 DICEMBRE 2015 – MOLFETTA
Pomeriggio
Tavola
Rotonda: LAUDATO SI, MI SIGNORE
Sintesi: Paolo Cugini
Don Mimmo Marrone (prof. Di teologia morale-Trani)
E’ il
pianeta che aveva bisogno di Tonino Bello e papa Francesco. C’è molto silenzio
della teologia sul tema ecologico. Ora è sempre più centrale. Le teorie e le
pratiche della fede cristiana del nostro rapporto con il mondo si sono
inaridite dall’interno. Noi Occidentali siamo testimoni e protagonisti di una
profonda tristezza del creato. E’ l’oblio del poto che l’uomo occupa nel posto
del creato. Separazione radicale tra uomo e cosmo, uomo che non si capisce più
come parte del creato – antropocentrismo dispotico – ma super partes. L’uomo
non riesce più a cogliere la sapienza el mondo. Siamo entrati in una logica
manipolatoria. Di questo è complice anche la scienza e la filosofia. Infatti
questa rottura risale a Cartesio.
Solo
la liturgia ricorda a tutti che la salvezza di Cristo riguarda tutto di questo
mondo. La sapienza liturgica ha sempre saputo coinvolgere gli elementi della
natura. Da cristiani non bisogna aver paura di riconoscere la grammatica della
creazione. L’uomo non può più abdicare a questo compito.
Papa
Francesco ammonisce: l’indifferenza nei confronti dell’ambiente crea situazioni
d’ingiustizia. Una ripresa cristiana della teologia della creazione è decisiva
per tornare ad adorare la terra (cfr. San Agostino).
Tonino
Bello e papa Francesco fanno emergere l’esigenza di
consapevolezza e di responsabilità. La tensione ecologica di don TONINO
attraversa tutta la sua produzione letteraria. Tonino Bello non è un teologo,
ma un uomo di fede poliedrico. Il creatore e la creatura so no in una relazione
indissolubile. Il messaggio di Tonino Bello ha a cuore ciò che accade alla
terra. Difesa dell’ambiente e territorio è sempre a cuore di Tonino. E’ l’ecologia
della ferialità che tra l’altro torna papa Francesco nella Laudato si. Atti d’amore
che esprimono la nostra dignità e danno forma ad una cultura ecologica. Noi
cattolici non abbiamo una cultura ecologica.
E’
affermata la visone cristiana del creato.
Oggi
la natura ha perso la secolare unione di socia con l’uomo: è questo che
sosteneva Tonino Bello. Emerge la proposta di un nuovo umanesimo, l’umanesimo
del prendersi cura. Se la creazione è il frutto del prendersi cura di Dio nei
confronti dell’uomo, allora l’uomo deve prendersi cura in modo responsabile
della natura. L’intreccio tra uomo, terra e cielo costituisce l’armonia
originale della creazione.
Il
creato è da custodire e non da depredare. Occorrono nuove abitudini, nuovi
stili di vita. Nuovi abitudini a partire della vita di ogni giorno.
Ecologia
integrale. Occorre valorizzare i movimenti dal basso per cambiare le cose.
Alcuni
assi portanti:
·
L’intima relazione tra i poveri e la fragilità
del pianeta.
·
Convinzione che tutto nel mondo è intimamente
connesso.
·
Cultura dello scarto.
·
Salvaguardia dell’ambiente è una questione
morale. Nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità di una casa in rovina.
Chiunque
tu sia puoi diventare protagonista nella cura della terra che ha bisogno. Ognuno
di noi deve tornare a sentire il fascino per il creato. Ci appassiona ancora l’idea
della terra della casa comune? Ci emoziona l’immagine della convivenza tra i
popoli? Passare da un umanesimo della signoria ad un umanesimo della diaconia:
è questo il nostro compito.
Sergio Paronetto (Vicepresidente pax Christi)
Quattro
teologie:
1.
Teologia, Cristologia L’universo si sviluppa in
Dio. L’Eucarestia è un atto di amore cosmico. La natura diventa cibo per noi.
2.
Teologia trinitaria della casa comune. Tutto è
collegato.
3.
Teologia conviviale della tenerezza
4.
Teologia profetica dello Spirito
Occorre
risvegliare le domande della responsabilità. Occorre ridefinire l’umano attraverso
l’esplorazione delle forze che sono dentro di noi. C’è bisogno di uno sguardo
diverso. C’è bisogno di una resistenza contro l’inequità planetaria per
affrontare il dominio della finanza. Occorre organizzarsi contro la corruzione.
Occorre
tenere sempre acceso il fuoco della festa, per essere una sorgente di vita, per
essere germoglio di una nuova dignità.
Guglielmo Minervini (Consigliere regionale Puglia)
La
profezia entra nel ritmo delle persone.
Oggi è
un tempo di grande opportunità. Ciascuno può essere protagonista del
cambiamento. Diventiamo attori del cambiamento.
Occorrono
politiche globali delle quali non ci sono tracce.
Il Sud
è stato agito e pensato. Negli anni ’90 il meccanismo si è spezzato. Oggi il
Sud si trova solo e quindi è una grande opportunità. Oggi stiamo guardando a
quello che abbiamo, con le risorse di cui disponiamo che cosa possiamo fare? Il
territorio non è una risorsa. La crisi è un’opportunità per risvegliare il
senso di responsabilità: che cosa possiamo fare? Non è vero che non abbiamo
nulla: possiamo fare un sacco di cose. Sta nascendo un modello di sviluppo d’integrazione
con il territorio, di cura del territorio. Valorizzazione dei centri storici,
delle chiese, della gastronomia, ecc.
Le
prime risorse da valorizzare sono le persone. Qual è la politica che parla il
linguaggio di Francesco? Ricucire il rapporto con il territorio. Esempio il Tarantismo:
è stato valutato, e rilanciato come opportunità. Ci sono ragazzi che stanno
sperimentando il cibo del futuro. Siamo chiamati a disporci all’inedito. La
politica può essere attore del cambiamento è quella che attiva le risorse e le
coinvolge i cittadini a valorizzarle. Oggi c’è bisogno di una politica che usa
le proprie risorse per attivare le risorse della comunità.
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