martedì 15 dicembre 2015

CRISTIANESIMO E ISLAM




Conferenza tenuta all'Hotel Posta di Reggio Emilia
Marzo 2015

Sintesi di Paolo Cugini
MIkalessim:
Che cosa significa vivere da inviati di guerra?

Gli occhi della guerra sono lo sguardo triste del bambino soldato, l’ultimo sguardo di vita dei feriti. Gli occhi della guerra li conoscono anche i giornalisti che raccontano con difficoltà le guerre. Dopo l’11 settembre c’è stato una svolta. Andare dall’altra parte della barricata significa giornalismo kamikaze.
In Libia c’è il caos, le milizie contrapposte, due governi, le bandiere nere.
Uganda 1986.
Situazione in Libia.
Dall’altra pare del mediterraneo c’è l’anarchia. Dove sono finite le primavere arabe? Che cosa porta a dire: Gheddafi era un angelo? Ci siamo innamorati delle primavere arabe senza capire bene i problemi.  Dieci anni dopo l’11 settembre scoppia la voglia di cambiare. Tutti questi paesi erano governati da famiglie oligarchiche.
Non vogliono la democrazia, ma solo la legge del Corano, tornare ai tempi di Maometto. Dalla primavera araba è nato un mostro.
La situazione più assurda è quello che avviene in Siria. I cristiani sono diventati la vittima numero uno.  Come mai questo riacutizzarsi una violenza così feroce nei confronti dei cristiani? I Cristiani sono una presenza minoritaria e pacifica. Il problema è la nascita del califfato.
Gheddafi: voi europei cosa volete fare? Non vi rendete conto di cosa verrà dopo? La Liba finirà in mano a gruppi come alkaeda.
I martiri oggi sono più numerosi che nei primi secoli. La comunità internazionale non può girare le spalle dall’altra parte (Bergoglio). Siamo in mezzo ad una persecuzione dei cristiani. Deluso dalle paure, timidezze Occidentali, Europee. Facciamo fatica a dire che le nostre radici sono europee.  I cristiani chiedono due cose: un visto, oppure ci permettete di tornare nelle nostre terre in modo sicuro. Per farlo ci vorrebbe un intervento militare ingente, per farlo bisogna fare la guerra. Non vogliamo essere troppo coinvolti.
Questo conflitto epocale del califfato è una guerra interno all’Islam: Sciti (Iraq) e Sunniti (paesi el Glofo).  Yemen: altro episodio di questo conflitto dove i due gruppi islamici si ammazzano.  In questo scontro epocale all’interno dell’Islam i cristiani sono condannati all’Esodo o all’esilio.  Adesso non tutti i cristiani vogliono porgere l’altra guancia. Chiedono sicurezza.
Noi in Italia abbiamo scelto di non aiutare le formazione cristiane, ma i curdi.
Proposte:
1.      fermare le fonti di finanziamento
2.      garantire le frontiere, impedire che le truppe dello stato islamico possano penetrare

Chi c’è dietro l’ISIS?
Il Califfato si è già espanso. Occorrerebbe sigillare il confine tra Siria e Turchia.
La Turchia ha un sogno di grandezza immenso. E’ una lotta di potere regionale per il controllo di Medio Oriente. Il Califfato ha avuto all’inizio tanti soldi dall’Arabia Saudita, il Qatar.
Adesso il Califfato non ha più bisogno dei soldi degli altri, perché conquistano risorse. Campi petroliferi in Iraq. Sarà molto difficile fermare l’ISIS. Chi sono i volontari che arrivano dall’Europa? Come è possibile questo?
Sono circa 6 mila gli europei che hanno aderito al califfato. Ci sono anche delle donne, tra cui un’italiana.
Chi te lo fa fare? Io sono venuto qua a cercare di diventare martire perché noi inseguiamo la morte come voi vi siete attaccati alla vita.
Lo stato islamico dice: noi ti proponiamo di vivere in uno stato dove ti daremo un sistema con le regole che hai sempre sognato, quelle di Maometto. Questo è la grande motivazione. Non siamo stati in grado come Europa e cultura di offrire a questi giovani una vera alternativa credibile. Questi giovani passano dal vuoto delle discoteche alle sirene del califfato: rifiutano l’Occidente, addirittura i propri genitori. E’ una rivolta contro l’Occidente, contro la democrazia, contro il nostro sistema di valori.




2 commenti:

  1. Sintomatico, disperante, che a un articolo come questo che trovo navigando a caso nel web nessuno fra i parrocchiani variamente impegnati abbia postato un commento. Don Paolo; l'attenzione a questi temi cruciali ti riscatta dalle sciatterie liturgiche. Avanti così, dài...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. comunque secondo me sto migliorando anche nella liturgia...

      Elimina