Conferenza tenuta all'Hotel Posta di Reggio Emilia
Marzo 2015
Sintesi di Paolo Cugini
MIkalessim:
Che cosa significa vivere da inviati
di guerra?
Gli occhi della guerra sono lo
sguardo triste del bambino soldato, l’ultimo sguardo di vita dei feriti. Gli
occhi della guerra li conoscono anche i giornalisti che raccontano con
difficoltà le guerre. Dopo l’11 settembre c’è stato una svolta. Andare dall’altra
parte della barricata significa giornalismo kamikaze.
In Libia c’è il caos, le milizie
contrapposte, due governi, le bandiere nere.
Uganda 1986.
Situazione in Libia.
Dall’altra pare del mediterraneo c’è
l’anarchia. Dove sono finite le primavere arabe? Che cosa porta a dire:
Gheddafi era un angelo? Ci siamo innamorati delle primavere arabe senza capire
bene i problemi. Dieci anni dopo l’11
settembre scoppia la voglia di cambiare. Tutti questi paesi erano governati da
famiglie oligarchiche.
Non vogliono la democrazia, ma solo
la legge del Corano, tornare ai tempi di Maometto. Dalla primavera araba è nato
un mostro.
La situazione più assurda è quello
che avviene in Siria. I cristiani sono diventati la vittima numero uno. Come mai questo riacutizzarsi una violenza
così feroce nei confronti dei cristiani? I Cristiani sono una presenza
minoritaria e pacifica. Il problema è la nascita del califfato.
Gheddafi: voi europei cosa volete
fare? Non vi rendete conto di cosa verrà dopo? La Liba finirà in mano a gruppi
come alkaeda.
I martiri oggi sono più numerosi che
nei primi secoli. La comunità internazionale non può girare le spalle
dall’altra parte (Bergoglio). Siamo in mezzo ad una persecuzione dei cristiani.
Deluso dalle paure, timidezze Occidentali, Europee. Facciamo fatica a dire che
le nostre radici sono europee. I
cristiani chiedono due cose: un visto, oppure ci permettete di tornare nelle
nostre terre in modo sicuro. Per farlo ci vorrebbe un intervento militare
ingente, per farlo bisogna fare la guerra. Non vogliamo essere troppo
coinvolti.
Questo conflitto epocale del
califfato è una guerra interno all’Islam: Sciti (Iraq) e Sunniti (paesi el
Glofo). Yemen: altro episodio di questo
conflitto dove i due gruppi islamici si ammazzano. In questo scontro epocale all’interno
dell’Islam i cristiani sono condannati all’Esodo o all’esilio. Adesso non tutti i cristiani vogliono porgere
l’altra guancia. Chiedono sicurezza.
Noi in Italia abbiamo scelto di non
aiutare le formazione cristiane, ma i curdi.
Proposte:
1. fermare le fonti di finanziamento
2. garantire le frontiere, impedire che
le truppe dello stato islamico possano penetrare
Chi c’è dietro l’ISIS?
Il Califfato si è già espanso.
Occorrerebbe sigillare il confine tra Siria e Turchia.
La Turchia ha un sogno di grandezza
immenso. E’ una lotta di potere regionale per il controllo di Medio Oriente. Il
Califfato ha avuto all’inizio tanti soldi dall’Arabia Saudita, il Qatar.
Adesso il Califfato non ha più
bisogno dei soldi degli altri, perché conquistano risorse. Campi petroliferi in
Iraq. Sarà molto difficile fermare l’ISIS. Chi sono i volontari che arrivano
dall’Europa? Come è possibile questo?
Sono circa 6 mila gli europei che
hanno aderito al califfato. Ci sono anche delle donne, tra cui un’italiana.
Chi te lo fa fare? Io sono venuto qua
a cercare di diventare martire perché noi inseguiamo la morte come voi vi siete
attaccati alla vita.
Lo stato islamico dice: noi ti
proponiamo di vivere in uno stato dove ti daremo un sistema con le regole che
hai sempre sognato, quelle di Maometto. Questo è la grande motivazione. Non
siamo stati in grado come Europa e cultura di offrire a questi giovani una vera
alternativa credibile. Questi giovani passano dal vuoto delle discoteche alle
sirene del califfato: rifiutano l’Occidente, addirittura i propri genitori. E’
una rivolta contro l’Occidente, contro la democrazia, contro il nostro sistema
di valori.
Sintomatico, disperante, che a un articolo come questo che trovo navigando a caso nel web nessuno fra i parrocchiani variamente impegnati abbia postato un commento. Don Paolo; l'attenzione a questi temi cruciali ti riscatta dalle sciatterie liturgiche. Avanti così, dài...
RispondiEliminacomunque secondo me sto migliorando anche nella liturgia...
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