UNITA’ PASTORALE REGINA PACIS
VENERDÌ 6 NOVEMBRE 2015
Don Enrico Mazza
Sintesi: don Paolo Cugini
[E’ il primo di tre incontri
organizzati dall'Unità Pastorale di Regina Pacis sul tema dell’Eucarestia. I
prossimi saranno: venerdì 5 febbraio (Perché la messa si chiama eucarestia?); Venerdì
4 marzo (Come si partecipa alla messa)]
Nella biblioteca del seminario sono
custodite le lettere pastorali dei vescovi. Ci sono cose interessanti. Nelle
lettere dell’ottocento si diceva che i fedeli devono andare a messa la domenica
per osservare il precetto. La messa è il modo per osservare il precetto della
Chiesa. Gesù ha detto di fare qualcosa, ma se vien fuori che quello che ha
detto Gesù è il modo di obbedire alla Chiesa abbiamo invertito il senso. Quando
alla fine del Concilio si fece la riforma liturgica, ci fu un giovane
missionario che chiese al Padre Bugnini se non era ora di smettere con questo
precetto? Bugnini rispose dicendo che non si possono fare dei cambiamenti così
repentini che toccano il costume dei fedeli.
Nel codice di diritto canonico c’è l’obbligo
di andare a messa, ma non c’è più la pena del peccato mortale. SI va a messa perché
Gesù l’ha chiesto e non perché altrimenti si cade in peccato mortale. Se la
chiesa ha messo su i peccati li può anche tirare via.
Cerchiamo un’altra motivazione: se è
importante quello che Gesù ha detto e fatto allora bisogna farlo.
I Sacramentini volevano fare una enciclopedia
sull’Eucarestia. Hanno fatto una equipe di studiosi, circa 85. Si fece questa
richiesta anche ai protestanti. Si chiese loro come facevano a celebrare l’Eucarestia.
Ad un certo punto ci fu una congregazione protestante americana che mandò il
contributo raccontando com’era sorta questa congregazione. Leggendo la Bibbia
si accorsero che non avevano ancora riflettuto sul “Fate questo in memoria di
me”. Il pastore andò in crisi. Per i protestanti il Vangelo è vincolante. In
America cambiarono gli statuti di questo sottogruppo metodista, inserendo la
celebrazione eucaristica come elemento costante domenicale della loro fede.
Leggere un pezzo del Vangelo una
volta alla settimana toglie la visione d’insieme. Se leggiamo il Vangelo tutto
di un colpo forse riusciamo a comprendere molte cose.
Fate questo i memoria di me: perché? Che cosa vuol dire? Il
verbo importante è: fare e non ascoltare messa. Oggi usiamo il termine
celebrare, ma il Vangelo dice fare.
Che cosa la Chiesa ha inteso con
questo verbo?
La tradizione antica ha messo insieme
delle preghiere scritte che nel Vangelo non ci sono. Lungo i secoli le chiese
hanno costruito dei testi di preghiere.
La preghiera Eucaristica II dice comunione al corpo e sangue di Cristo e aggiunge:
Tutti. Quando si fa la cena del Signore si deve tutti mangiare e tutti bere. Siamo
abituati ad andare a messa senza fare la comunione. La messa coincide con la
comunione. Il modo di partecipare la messa è fare la comunione. Qual’è lo
scopo della messa? E’ mangiare e bere. Gesù con i discepoli fa una cena. L’obbligo
del fare la comunione è tassativo dalla parola di Gesù. Prendete e mangiatene
tutti.
Sant’Ambrogio diceva che il cibo serve a camminare
e la comunione serve per emendarci dei nostri difetti. Si deve fare sempre la
comunione. Se abbiamo la coincidenza tra mesa e comunione l’andare
a messa è fare la comunione. Scopo della messa: la riunione di tutti noi
in un solo corpo è il frutto della comunione. La preghiera chiede la comunione di
tutti noi in un solo corpo. Si diventa ciò che si mangia, se mangiamo il corpo
di Cristo diventiamo il corpo di Cristo. Ma non una moltitudine di corpo di
Cristo, bensì un solo corpo, di Cristo che è la Chiesa, la comunità, il piccolo
gruppo dove ci si conosce, ci si aiuta. Per che cosa preghi durante la messa? E’
l’unico tema di preghiera che c’è nella messa. E’ il sacramento dell’unità. Con
la rifora liturgica di Paolo VI è stato messo in modo esplicito. E’ il tema
presente in tutte le preghiere eucaristiche. Si va a messa, si fa la comunione
per diventare un solo corpo. Se messa e comunione coincidono lo scopo della
comunione è che diveniamo un solo corpo di Cristo che è la Chiesa.
Sant’Agostino diceva: voi ricevete ciò che siete.
Siate ciò che ricevete. Voi ricevete ciò che siete se lo ricevete bene: siate
ciò che siete.
Giovanni Crisostomo: quelli che fanno la comunione
diventano ciò che mangiano.
Sant’Agostino: guardate sull’altare: c’è il pane e
il vino. E’ il sacramento di voi che è sull’altare. Dentro il pane eucaristico
ci siamo noi. Ecco perché la Chiesa è il copro di Cristo. La chiesa diventa ciò
di cui si nutre.
1 Cor 10, 16-17: la comunione eucaristica ci trasforma in un solo corpo. I testi dei
padri della Chiesa coincide con ciò che diceva San Paolo. Avevamo una cattiva
teologia che non insegnava queste cose.
1 Cor 11, 17-22: A Corinto ci sono delle divisioni. Se la cena del Signore è comunione
allora quando ci sono divisioni la messa non c’entra nulla. C’è una ritualità
che sostituisce la Parola di Dio. L’unica
preghiera sui frutti della messa ci dice: lo Spirito Santo ci riunisca in un
solo corpo. A messa ci andiamo per
uscire come un corpo solo, un corpo unico. Scopo della messa: l’unità del corpo
di Cristo.
La messa è quanto di più politico ci
sia al mondo:
creare l’unità con chi partecipa. In questo modo cambia il mondo. E’ il copro
di Cristo che cambia il mondo. Lasciamoci guidare dalla tradizione della Chiesa
e abbandoniamo i precetti. Un solo pane e un solo corpo.
Se ci sono delle divisioni non è la
cena del Signore. L’assemblea non sta facendo quello che Gesù ha detto di fare.
Come fa un sacramento ad essere valido se non corrisponde alla volontà di
Cristo? La dottrina della Chiesa è una norma normata dalla Bibbia. La bibbia è
norma normante. In base alle dottrine ci sono le divisioni. La nostra dottrina
è insufficiente a spiegare la Sacra Scrittura.
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