Alcuni spunti
Paolo Cugini
Si è svolto a Belo Horizonte, nello
Stato di Minas Gerais in Brasile, il II Congresso di Teologia latinoamericana.
Il primo si era svolto a Porto Alegre nel mese di ottobre 2012 in occasione del
50 anniversario del Concilio Vaticano II e del 40 della Teologia della
Liberazione. A Belo Horizonte hanno partecipato circa trecento persone tra
laici e teologi, riuniti per riflettere sul tema: Chiesa che cammina a partire
dallo spirito dei poveri.
Secondo Pablo Bonavia, coordinatore
dell’osservatorio Ecclesiale e integrante della commissione organizzatrice del
Congresso, il su frutto principale è stata la presa di coscienza della
necessità di una maggiore capacità di ascoltare le realtà semplici e
quotidiane. Notevole è stata anche la partecipazione dei giovani che, non solo
si sono fatti presenti più numerosi del Congresso del 2012, ma hanno preso in
diverse circostanze la parola.
Ascoltandole relazioni – disponibili su
youtube- si coglie la grande profondità di contenuti sul tema dello Spirito
Santo. Per Marcelo Barros, monaco
e punta di spicco della teologia della liberazione brasiliana, vivere secondo
lo Spirito ci porta a contemplare l’azione di Dio a partire da un’attitudine di
fede e fiducia che non è sempre facile avere. E’ allora importante riconoscere
la presenza dello Spirito dove non sempre siamo portati a riconoscere, come ad
esempio nei movimenti sociali, nei gruppi e nelle comunità di appartenenza. Carlos
Mesters, a questo proposito ha ricordato, che lo Spirito Santo non è un’invenzione
cristiana, ma lo troviamo già presente nell’antichità. “Lo Spirito Santo – ha ricordato Carlos – appare nell’Antico Testamento
come forza che dà vita alla propria opera creatrice e accompagna la vita del
popolo di Dio durante i secoli, come energia e soffio creatore che comunica la
vita”.
Secondo Francisco Orfino lo Spirito
ha una triplice meta nella vita del popolo di Israele. Nella creazione lo
Spirito ha come grande meta quella di mantenere l’equilibrio, l’armonia tra i
poli antagonici. E’ sempre lo Spirito che ci dà le risposte attraverso la
Parola. Nell’opinione di Orfino qualsiasi manifestazione culturale in difesa
della vita viene da Dio. Lo Spirito che accompagna la gita d’Israele si fa
anche presene nella vita di Gesù, dei discepoli e delle prime comunità.
A questo proposito La biblista
brasiliana Solange do Carmo afferma che l’azione di Gesù parte da un’esperienza
dello Spirito e a questa sempre ritorna: è questo che appare in modo evidente
nel Vangelo di Luca. Nell’opinione di Solange chi fa esperienza dello Spirito non
ha più bisogno di nulla e, per questo, non si può comprendere la gita di Gesù e
dei discepoli senza la forza dello Spirito.
E’ stato Victor Codina a ricordare
che lo Spirito agisce dal basso verso l’alto. Infatti “il Signore desidera
trasformare la storia a partire dagli ultimi”. Per capire se una realtà viene
dallo Spirito è necessario confrontarla con Gesù di Nazareth e con il suo
progetto del Regno di Dio. Codina vede l’elezione di papa Francesco un’ulteriore
prova he lo Spirito realmente agisce dal basso. Durante il Congresso si è fatto
spesso riferimento alla presenza dello Spirito nel magistero e nell’azione di
papa Francesco.
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