lunedì 9 novembre 2015

II CONGRESSO DI TEOLOGIA LATINOAMERICANA-BELO HORIZONTE




Alcuni spunti
Paolo Cugini

Si è svolto a Belo Horizonte, nello Stato di Minas Gerais in Brasile, il II Congresso di Teologia latinoamericana. Il primo si era svolto a Porto Alegre nel mese di ottobre 2012 in occasione del 50 anniversario del Concilio Vaticano II e del 40 della Teologia della Liberazione. A Belo Horizonte hanno partecipato circa trecento persone tra laici e teologi, riuniti per riflettere sul tema: Chiesa che cammina a partire dallo spirito dei poveri.

Secondo Pablo Bonavia, coordinatore dell’osservatorio Ecclesiale e integrante della commissione organizzatrice del Congresso, il su frutto principale è stata la presa di coscienza della necessità di una maggiore capacità di ascoltare le realtà semplici e quotidiane. Notevole è stata anche la partecipazione dei giovani che, non solo si sono fatti presenti più numerosi del Congresso del 2012, ma hanno preso in diverse circostanze la parola.

Ascoltandole relazioni – disponibili su youtube- si coglie la grande profondità di contenuti sul tema dello Spirito Santo. Per Marcelo Barros, monaco e punta di spicco della teologia della liberazione brasiliana, vivere secondo lo Spirito ci porta a contemplare l’azione di Dio a partire da un’attitudine di fede e fiducia che non è sempre facile avere. E’ allora importante riconoscere la presenza dello Spirito dove non sempre siamo portati a riconoscere, come ad esempio nei movimenti sociali, nei gruppi e nelle comunità di appartenenza. Carlos Mesters, a questo proposito ha ricordato, che lo Spirito Santo non è un’invenzione cristiana, ma lo troviamo già presente nell’antichità. “Lo Spirito Santo – ha ricordato Carlos – appare nell’Antico Testamento come forza che dà vita alla propria opera creatrice e accompagna la vita del popolo di Dio durante i secoli, come energia e soffio creatore che comunica la vita”.
Secondo Francisco Orfino lo Spirito ha una triplice meta nella vita del popolo di Israele. Nella creazione lo Spirito ha come grande meta quella di mantenere l’equilibrio, l’armonia tra i poli antagonici. E’ sempre lo Spirito che ci dà le risposte attraverso la Parola. Nell’opinione di Orfino qualsiasi manifestazione culturale in difesa della vita viene da Dio. Lo Spirito che accompagna la gita d’Israele si fa anche presene nella vita di Gesù, dei discepoli e delle prime comunità.

A questo proposito La biblista brasiliana Solange do Carmo afferma che l’azione di Gesù parte da un’esperienza dello Spirito e a questa sempre ritorna: è questo che appare in modo evidente nel Vangelo di Luca. Nell’opinione di Solange chi fa esperienza dello Spirito non ha più bisogno di nulla e, per questo, non si può comprendere la gita di Gesù e dei discepoli senza la forza dello Spirito.

E’ stato Victor Codina a ricordare che lo Spirito agisce dal basso verso l’alto. Infatti “il Signore desidera trasformare la storia a partire dagli ultimi”. Per capire se una realtà viene dallo Spirito è necessario confrontarla con Gesù di Nazareth e con il suo progetto del Regno di Dio. Codina vede l’elezione di papa Francesco un’ulteriore prova he lo Spirito realmente agisce dal basso. Durante il Congresso si è fatto spesso riferimento alla presenza dello Spirito nel magistero e nell’azione di papa Francesco.



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