sabato 8 aprile 2017

IN CAMMINO CON LA LETTURA POPOLARE DELLA BIBBIA




Reggio Emilia – maggio/giugno 2017

Paolo Cugini


Anche quest’anno gli amici della Lettura Popolare della Bibbia propongono alcuni momenti di riflessione con Maria Soave Buscemi e Felice Tenero, che possiamo considerare ormai persone di casa qui a Reggio Emilia. Abbiamo pensato a due momenti specifici. Nel primo, affronteremo alcuni temi legati alla proposta pastorale di papa Francesco, mentre nel secondo momento vogliamo proporre un servizio a tutti coloro che desiderano divenire facilitatori di gruppi biblici seguendo il metodo della Lettura Popolare della Bibbia. Papa Francesco ci sta riportando nella chiesa del Concilio, vale a dire la chiesa Popolo di Dio, quello stile di chiesa che riprende lo stile delle origini, fatto di uguaglianza, fratellanza, sororità (è un termine caro a Soave per esprime la fratellanza al femminile). All’interno della chiesa Popolo di Dio la sinodalità diviene la modalità costante per il discernimento dei cammini pastorali da mettere in atto nella comunità. Sinodalità che si fonda sia sull’uguaglianza dei membri della comunità, che sull’ascolto di ogni persona, affinché le scelte fatte siano il frutto di un discernimento condiviso, più che di un’imposizione di qualcuno. La sinodalità come metodo di discernimento, chiama in causa, poi, la ministerialità dei laici nella vita della chiesa. È senza dubbio, quello della ministerialità, uno dei temi più sentiti e dibattuti nell’attuale contesto ecclesiale, anche perché fa riferimento al tema della partecipazione dei laici nella chiesa. Con Soave Buscemi e Felice Tenero parleremo di questi temi facendoci aiutare dal metodo della Lettura Popolare della Bibbia, metodo già presentato negli incontri degli anni passati. Vale la pena, comunque, proprio per introdurre questa nuova tappa del nostro cammino, soffermarci un po' su questo metodo, scoprirne l’origine e la struttura di fondo.

Il metodo di Lettura Popolare della Bibbia, nasce negli anni ’70 del secolo scorso in America Latina e più precisamente in Brasile. Il biblista brasiliano Carlos Mesters fu colui che, lavorando pastoralmente con famiglie dei quartieri poveri, iniziò a elaborare un metodo di lettura della Bibbia che aiutasse le persone a comprender non solo il senso del loro cammino di fede, ma anche quello della comunità e del mondo circostante. Il popolo, allora, stimolato dai problemi della realtà (pre-testo), cerca una luce nella Bibbia (testo), che è letta e approfondita nella comunità (con-testo). Il pre-testo e il con-testo determinano il “luogo” da dove si legge e interpreta il testo. Questi tre elementi – pre-teto, testo e con-testo- sono i cardini centrali del metodo della lettura popolare della Bibbia. Quando la Bibbia, la comunità e la realtà sono interconnesse, la Parola di Dio diviene un rinforzo, un motivo di speranza, di coraggio e aiuta a vincere pian piano la paura.
 Mentre gli esegeti interpretano il senso che il testo biblico ha in sé, per cercare di salvare l’ortodossia, l’obiettivo dell’interpretazione biblica realizzata dai poveri consiste nel percepire il significato del testo per la loro vita e che cosa Dio dice per mezzo di questi testi. Di conseguenza la preoccupazione dei poveri non è con l’ortodossia, ma con l’ortoprassi. Il metodo utilizzato dal popolo non mette al primo posto la coerenza interna e neanche il raziocinio, ma si avvicina di più al metodo delle libere associazioni delle idee. La gente parla liberamente associando idee, testi, fatti e situazioni conforme sorgono nel pensiero, senza che si veda necessariamente un nesso logico. Per non essere errata, l’interpretazione della Bibbia deve integrare tre dimensioni: la vita del popolo, la scienza esegetica, la fede della chiesa. Il testo non viene più letto fine a sé stesso, ma come strumento dell’azione trasformatrice della comunità. Il testo è la parola scritta nella Bibbia, il con-testo è la vita di fede della comunità, che legge e interpreta il testo, e il pre-testo è la realtà formata dalle situazioni, sociale, politica ed economica, nella quale la comunità è inserita e dentro della quale legge il testo biblico. Ognuno di questi criteri ha una sua funzione nella pratica dell’interpretazione biblica e sono articolati fra di loro in modo dinamico. Il processo d’interpretazione può iniziare da ognuno dei tre aspetti, dipende solo dalla situazione, dalla storia, dalla cultura e dagli aspetti della comunità o del gruppo. L’importante è non dimenticare nessuno dei tre criteri che insieme hanno in vista lo stesso obiettivo: condurre il popolo a conoscere meglio la loro realtà presene e ascoltare gli appelli di Dio dentro questa realtà. Il circolo biblico, così inteso, non diviene un momento separato dalla vita per approfondire un testo del passato ma, al contrario, diviene strumento per una migliore inserzione nella realtà e nella vita presente. La mancanza di contributo del pre-testo, corrompe il con-testo e fa in modo che il testo non riesca a contribuire alla liberazione dei suoi lettori.
 D’altro canto, se teniamo conto solamente della conoscenza critica della realtà di oggi e non del testo biblico, la gente può abbandonare la Bibbia come un libro che non serva a nulla.

Leggere la Bibbia a partire dai poveri – sostiene Mesters - esige che si scoprano e analizzino le cause che generano la povertà, cause sociali, politiche, economiche e ideologiche. Qui non si tratta di una lettura riduzionista della Parola di Dio. Non si riduce nulla. Al contrario! Si aumenta l’angolo di visione, includendo ciò che prima non era considerato. L’interpretazione smette di essere spiritualista e alienata e passa ad illuminare l situazioni concrete della vita del popolo.

Secondo Mesters, la ricerca e l’analisi della realtà sono necessarie come elementi d’interpretazione della Parola di Dio affinché le persone possano comprendere che le loro vite e del loro gruppo non esistono e non possono esistere separate dalle altre persone e che non è possibile trasformare la vita del gruppo senza che si attacchino le cause del malessere che si trova nel mondo. Si comprende molto come una simile impostazioni conduca lentamente e progressivamente a fare in modo che i partecipanti del circolo biblico assumano una coscienza critica sulla realtà circostante. È la comunità, il con-testo, il luogo dove avviene la lettura della Bibbia. Il libro che s’interpreta è il libro della comunità; il significato che si cerca è il significato della comunità; il compito da interpretare è il compito della comunità. D’altronde, la stessa Bibbia è un libro costruito in comunità. Se la comunità è il contesto nel quale avviene l’interpretazione del testo, ciò significa che i poveri sono il nuovo soggetto ermeneutico (interpretativo). Per loro, solamente dentro la vita di sofferenza e all’interno del cammino di liberazione, s’incontra la chiave della Bibbia che può dare un nuovo supporto e un nuovo destino alla scienza esegetica   Se la pratica dell’interpretazione della Bibbia è comunitaria, ciò significa che tutte le persone partecipano attivamente, e non solo gli specialisti, gli esegeti, i teologi, preti o vescovi. Ogni persona della comunità apporta il proprio contributo affinché si dia il processo d’interpretazione.

L’obiettivo dei percorsi di Lettura Popolare della Bibbia, che stiamo proponendo da qualche anno, consiste nell’aiutare le comunità cristiane e i circoli biblici, ad avere uno strumento metodologico in grado di leggere la Parola di Dio, non come un documento del passato, ma come luce che illumina la realtà presente. Vi aspettiamo.



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