martedì 4 aprile 2017

ETICA PROFESSIONI E RESPONSABILITÀ SOCIALE: UNA CONIUGAZIONE POSSIBILE?







PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
NOI CONTRO LE MAFIE
VII EDIZIIONE
3-8 APRILE 2017

Sintesi: Paolo Cugini

Antonio Nicaso, Scrittore e Storico
L’Italia è il paese dove il potere invisibile è visibile. La mafia è un potere che pochi hanno voluto vedere. La mafia è un fenomeno storico che non è facilmente definibile. La mafia in Italia è tutto ciò che lo Stato italiano ha voluto che fosse. Senza i rapporti con la politica e le istituzioni la mafia non sarebbe sopravvissuta così a lungo. Giovanni Falcone era convinto che Cosa Nostra dialogasse con tutti quei soggetti che avrebbe potuto ricavare utilità. Per capire la mafia a Reggio Emilia occorre tener in considerazione un termine: relazione. Le mafie sono di più che un’organizzazione violenta. Le mafie per poter sopravvivere hanno bisogno della relazione con il potere. Ciò ci aiuta a capire la complessità del fenomeno. Capitale sociale definisce l’insieme di risorse di cui dispone un individuo. È un’area intermedia tra il legale e l’illegale, fatta di tante sfumature di grigio. 
Problema del riciclaggio del denaro sporco. Si calcola che nella classifica dei paesi dove venga investito capitale illecito l’Italia è al 4 posto. Es.: un avvocato calabrese suggerisce ad un boss di aprire un ufficio negli USA. Siamo dinanzi a persone intelligenti e scaltre, che non conoscono la geopolitica: per questo è importante l’avocato che conosce le leggi e le situazioni. Importanza del professionista che costituisce una fase importante dello sviluppo delle mafie. Tra i professionisti che collaborano con la mafia ci sono avvocati, bancari, artigiani, medici e altro. Quando parliamo di etica e di morale facciamo riferimento al costume, alle scelte quotidiane. Occorre essere onesti ed evitare gli equivoci. L’etica è un componente essenziale nello sviluppo del mercato. La teoria economica ha sempre riconosciuto l’importanza della fiducia. Comportamenti virtuosi tendono a dare fiducia e benessere. Grazie all’etica si possono valorizzare i contributi del libero mercato. Anche Adam Smith sosteneva l’importanza dell’etica nello sviluppo dei mercati.

Ignazio de Francisci (Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Bologna)
Mi sono occupato di criminalità e antimafia. Sin dall’inizio delle indagini si sono presentati molti casi di professionisti che non facevano uso dell’etica nel loro lavoro. Cosa Nostra non sarebbe quella potenza che è se non avesse avuto collegamenti col mondo politico e con la società. In questi collegamenti spiccano i professionisti perché gli uomini di onore pur essendo carichi di spietatezza, non si sanno muovere in alcuni mondi dove sono richiesti competenze. Un esempio è la medicina. La mafia è dentro gli ospedali, le cliniche private. Ogni famiglia mafiosa ha i suoi collegamenti. O ha un uomo d’onore medico, oppure ogni capo mafia aveva persone a loro disposizione. È uno di quei casi che veniva inquadrato come concorso esterno. Caso del medico che a chiamata del mafioso prestava servizi e la sua attività anche recandosi a domicilio. Questa rete di aiuti rende forte l’organizzazione mafiosa. Quasi sempre i pubblici ministeri hanno fallito quando hanno cercato di condannare un medico per reato di collaborazione con la mafia. Non è facile perché è difficile trovare un termine che spieghi il tipo di coinvolgimento del medico. È difficile trovare il riscontro. 
Anche quando si trovarono le cartelle cliniche e le falsificazioni delle stesse cartelle cliniche, il caso rimaneva difficile da risolvere. Altro aspetto di questo tipo di complicità riguarda i periti. Tante volte i mafiosi arrestati, fingevano di essere pazzi e puntavano al proscioglimento con il ricovero in ospedali psichiatrici giudiziari. Tutte queste figure avevano un corredo di professionisti che attestavano la loro pazzia. Erano sempre gli stessi nomi dei professionisti che favoreggiavano i mafiosi sul tema delle perizie. Altri professionisti imputati sono gli avvocati. Queste indagini sono difficili perché si chiede un supplemento di prova. È più facile condannare un killer che un professionista. Spesso, a causa di ciò, le indagini vengono rallentate. Se non ci fossero queste stampelle esterne la mafia sarebbe molto meno potente. Occorre evitare la tentazione del denaro facile perché è qui che entra la mafia. Anche la cocaina e la prostituzione finanzia la mafia. Le passioni criminali portano denaro alla mafia. Si crea un circuito criminale che avvelena tutta la società. Vorrei che l’Emilia Romagna non assomigliasse mai alla mia triste Sicilia.

Alessandra Dino (Docente di sociologia giuridica Palermo)
Rapporto fra etica e legalità: è controverso. A chi parla di giustizia bisogna chiedergli: da che parte stai? Responsabilità significa criticità. Etica della professione universitaria dovrebbe contribuire a creare cittadini responsabili. Lo studioso non può essere imparziale. Il politico invece deve fare delle scelte, costruire consenso e non deve scontentare il suo elettorato. Che cosa è diventata la nostra università? Max Weber parlava dell’intimità del sapere dicendo che ruolo del sapere è quello di aiutare le persone a capire il senso vero del suo operare. G. Colombo diceva che la democrazia non può andare a braccetto con atteggiamenti infantili. La democrazia è difficile, impegnativa. La nostra Università comprendiamo come sia stata piegata a logiche economiche e politiche. Si usa solo lo strumento quantitativo per valutare l’efficienza del sistema universitario. L’università non è un’agenzia di collocamento. La libertà di pensiero è la base della democrazia. Rapporto etica e denaro. La moneta si è fatta strada assumendo un ruolo fondamentale nella nostra società. Il purgatorio è nato per salvare i ricchi dall’inferno. La vendita delle indulgenze serve per salvare gli usurai.
 Oggi ciò sembra un vecchio ricordo. Il denaro ha modificato la nostra vita. George Simmel: il denaro è uno strumento che cambia le relazioni, dalla qualità alla quantità. C’è chi ha eguagliato la moneta al linguaggio. Ciò ha profonde conseguenze. Il denaro ha un ruolo importante nelle organizzazioni criminali. Lungo la scia dei soldi mafiosi e del riciclaggio di capitali illeciti, si salda la relazione fra organizzazioni criminali e crimini potenti. Le mafie si spingono a cercare criminali potenti. I corrotti sono proprio i mafiosi che apprendono l’utilizzo del riciclaggio del denaro sporco. Nasce il sistema criminale. Offrono prodotti di consumo comune: prostituzione, gioco d’azzardo, ecc. Il 40% dei maschi adulti frequenta abitualmente prostitute. L’elemento più pericoloso è che il crimine dei potenti è fondativo è innovativo: i criminali potenti ridefiniscono le regole, che sperimenta nuovi comportamenti. Occorre andare oltre la dimensione del lecito e della mera legalità perché non riesce a cogliere la profondità del problema. Socializzazione delle perdite. Il crescere delle disuguaglianze crea un circolo vizioso. C’è una correlazione tra diseguaglianza e corruzione. Quando la democrazia è posta al servizio della finanza è la fine. Oltre il 43% dei ragazzi vorrebbe andare via dall’Italia. La disoccupazione giovanile è al 40%. La povertà relativa e assoluta è in continua crescita dal 2015. La povertà non è solo un dato numerico, ma porta conseguenza sulla scarsa tenuta degli aspetti democratici e della tenuta del tessuto sociale. Il meridione è la zona più colpita in Italia. Siamo dentro uno scenario poco bello e dalle tinte fosche. In questo scenario può capitare che sia l’economia a dettare le leggi alla morale. In un mondo che è votato alla produzione della ricchezza la morale trova poco posto. 
Questo modello propone una mozione di giustizia come ineguaglianza. Lo stimolo meritocratico nega la realtà perché non riesce a vedere il rischio e l’insicurezza che è creata dalla logica del denaro. Cosa fare? Occorre intervenire all’interno di riforme politiche, intervenire sul modo d’investire i fondi economici. Occorre investire maggiormente sulla ricerca. La prosperità di un paese non corrisponde dalla quantità di denaro, ma da come le risorse vengano distribuire. Per dare un posto centrale all’etica dobbiamo ripensare il modo di vivere in democrazia. Il ruolo dell’Università in questa prospettiva è fondamentale. Noi possiamo al massimo convincere, perché possiamo determinare delle proposte che cambiano le regole nefaste che producono ingiustizie e disuguaglianze.

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