PROVINCIA DI REGGIO
EMILIA
NOI CONTRO LE MAFIE
VII EDIZIIONE
3-8 APRILE 2017
Sintesi: Paolo
Cugini
Antonio Nicaso,
Scrittore e Storico
L’Italia è il paese dove il potere
invisibile è visibile. La mafia è un potere che pochi hanno voluto vedere. La
mafia è un fenomeno storico che non è facilmente definibile. La mafia in Italia
è tutto ciò che lo Stato italiano ha voluto che fosse. Senza i rapporti con la
politica e le istituzioni la mafia non sarebbe sopravvissuta così a lungo. Giovanni
Falcone era convinto che Cosa Nostra
dialogasse con tutti quei soggetti che avrebbe potuto ricavare utilità. Per
capire la mafia a Reggio Emilia occorre tener in considerazione un termine:
relazione. Le mafie sono di più che un’organizzazione violenta. Le mafie per
poter sopravvivere hanno bisogno della relazione con il potere. Ciò ci
aiuta a capire la complessità del fenomeno. Capitale sociale
definisce l’insieme di risorse di cui dispone un individuo. È un’area
intermedia tra il legale e l’illegale, fatta di tante sfumature di grigio.
Problema
del riciclaggio del denaro sporco. Si calcola che nella classifica dei paesi
dove venga investito capitale illecito l’Italia è al 4 posto. Es.: un avvocato
calabrese suggerisce ad un boss di aprire un ufficio negli USA. Siamo dinanzi a
persone intelligenti e scaltre, che non conoscono la geopolitica: per questo è
importante l’avocato che conosce le leggi e le situazioni. Importanza del
professionista che costituisce una fase importante dello sviluppo delle mafie.
Tra i professionisti che collaborano con la mafia ci sono avvocati, bancari,
artigiani, medici e altro. Quando parliamo di etica e di morale facciamo
riferimento al costume, alle scelte quotidiane. Occorre essere onesti ed
evitare gli equivoci. L’etica è un componente essenziale nello sviluppo del
mercato. La teoria economica ha sempre riconosciuto l’importanza della fiducia.
Comportamenti virtuosi tendono a dare fiducia e benessere. Grazie all’etica si
possono valorizzare i contributi del libero mercato. Anche Adam Smith sosteneva
l’importanza dell’etica nello sviluppo dei mercati.
Ignazio de Francisci (Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Bologna)
Mi sono occupato di criminalità e
antimafia. Sin dall’inizio delle indagini si sono presentati molti casi di
professionisti che non facevano uso dell’etica nel loro lavoro. Cosa Nostra non
sarebbe quella potenza che è se non avesse avuto collegamenti col mondo
politico e con la società. In questi collegamenti spiccano i professionisti
perché gli uomini di onore pur essendo carichi di spietatezza, non si sanno
muovere in alcuni mondi dove sono richiesti competenze. Un esempio è la
medicina. La mafia è dentro gli ospedali, le cliniche private. Ogni famiglia
mafiosa ha i suoi collegamenti. O ha un uomo d’onore medico, oppure ogni capo
mafia aveva persone a loro disposizione. È uno di quei casi che veniva
inquadrato come concorso esterno. Caso del medico che a chiamata del mafioso prestava
servizi e la sua attività anche recandosi a domicilio. Questa rete di aiuti rende forte
l’organizzazione mafiosa. Quasi sempre i pubblici ministeri hanno
fallito quando hanno cercato di condannare un medico per reato di
collaborazione con la mafia. Non è facile perché è difficile trovare un termine
che spieghi il tipo di coinvolgimento del medico. È difficile trovare il
riscontro.
Anche quando si trovarono le cartelle cliniche e le falsificazioni
delle stesse cartelle cliniche, il caso rimaneva difficile da risolvere. Altro
aspetto di questo tipo di complicità riguarda i periti. Tante volte i mafiosi
arrestati, fingevano di essere pazzi e puntavano al proscioglimento con il
ricovero in ospedali psichiatrici giudiziari. Tutte queste figure avevano un
corredo di professionisti che attestavano la loro pazzia. Erano sempre gli
stessi nomi dei professionisti che favoreggiavano i mafiosi sul tema delle
perizie. Altri professionisti imputati sono gli avvocati. Queste indagini sono
difficili perché si chiede un supplemento di prova. È più facile condannare un
killer che un professionista. Spesso, a causa di ciò, le indagini vengono
rallentate. Se non ci fossero queste stampelle esterne la mafia sarebbe molto
meno potente. Occorre evitare la tentazione del denaro facile perché è qui che
entra la mafia. Anche la cocaina e la prostituzione finanzia la mafia. Le
passioni criminali portano denaro alla mafia. Si crea un circuito criminale che
avvelena tutta la società. Vorrei che l’Emilia Romagna non assomigliasse mai
alla mia triste Sicilia.
Alessandra Dino
(Docente di sociologia giuridica Palermo)
Rapporto fra etica e legalità: è
controverso. A chi parla di giustizia bisogna chiedergli: da che parte stai?
Responsabilità significa criticità. Etica della professione universitaria
dovrebbe contribuire a creare cittadini responsabili. Lo studioso non può
essere imparziale. Il politico invece deve fare delle scelte, costruire
consenso e non deve scontentare il suo elettorato. Che cosa è diventata la
nostra università? Max Weber parlava dell’intimità del sapere dicendo che ruolo
del sapere è quello di aiutare le persone a capire il senso vero del suo
operare. G. Colombo diceva che la democrazia non può andare a braccetto
con atteggiamenti infantili. La democrazia è difficile, impegnativa. La nostra
Università comprendiamo come sia stata piegata a logiche economiche e
politiche. Si usa solo lo strumento quantitativo per valutare l’efficienza del
sistema universitario. L’università non è un’agenzia di collocamento. La
libertà di pensiero è la base della democrazia. Rapporto etica e denaro. La
moneta si è fatta strada assumendo un ruolo fondamentale nella nostra società. Il
purgatorio è nato per salvare i ricchi dall’inferno. La vendita delle
indulgenze serve per salvare gli usurai.
Oggi ciò sembra un vecchio ricordo. Il
denaro ha modificato la nostra vita. George Simmel: il denaro è uno
strumento che cambia le relazioni, dalla qualità alla quantità. C’è chi ha
eguagliato la moneta al linguaggio. Ciò ha profonde conseguenze. Il denaro ha
un ruolo importante nelle organizzazioni criminali. Lungo la scia dei soldi
mafiosi e del riciclaggio di capitali illeciti, si salda la relazione fra
organizzazioni criminali e crimini potenti. Le mafie si spingono a cercare
criminali potenti. I corrotti sono proprio i mafiosi che apprendono l’utilizzo
del riciclaggio del denaro sporco. Nasce il sistema criminale. Offrono prodotti
di consumo comune: prostituzione, gioco d’azzardo, ecc. Il 40% dei maschi
adulti frequenta abitualmente prostitute. L’elemento più pericoloso è che il
crimine dei potenti è fondativo è innovativo: i criminali potenti ridefiniscono
le regole, che sperimenta nuovi comportamenti. Occorre andare oltre la
dimensione del lecito e della mera legalità perché non riesce a cogliere la
profondità del problema. Socializzazione delle perdite. Il crescere delle
disuguaglianze crea un circolo vizioso. C’è una correlazione tra diseguaglianza
e corruzione. Quando la democrazia è posta al servizio della finanza è la fine.
Oltre il 43% dei ragazzi vorrebbe andare via dall’Italia. La disoccupazione
giovanile è al 40%. La povertà relativa e assoluta è in continua crescita dal
2015. La povertà non è solo un dato numerico, ma porta conseguenza sulla scarsa
tenuta degli aspetti democratici e della tenuta del tessuto sociale. Il
meridione è la zona più colpita in Italia. Siamo dentro uno scenario poco bello
e dalle tinte fosche. In questo scenario può capitare che sia l’economia a
dettare le leggi alla morale. In un mondo che è votato alla produzione della
ricchezza la morale trova poco posto.
Questo modello propone una mozione di
giustizia come ineguaglianza. Lo stimolo meritocratico nega la realtà perché
non riesce a vedere il rischio e l’insicurezza che è creata dalla logica del
denaro. Cosa fare? Occorre intervenire all’interno di riforme politiche,
intervenire sul modo d’investire i fondi economici. Occorre investire
maggiormente sulla ricerca. La prosperità di un paese non corrisponde dalla
quantità di denaro, ma da come le risorse vengano distribuire. Per dare un
posto centrale all’etica dobbiamo ripensare il modo di vivere in democrazia. Il
ruolo dell’Università in questa prospettiva è fondamentale. Noi possiamo al
massimo convincere, perché possiamo determinare delle proposte che cambiano le
regole nefaste che producono ingiustizie e disuguaglianze.
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