MANAUS - AMAZZONIA
CORSO DI INCULTURAZIONE
13 FEBBRAIO 2019
Prof.:
Tatiana Schor
Sintesi
Paolo Cugini
È
interessante in Amazzonia come sono collegate tra loro le città, sono
dipendenti tra loro.
Farina
in Amazzonia è conoscenza, perché in ogni città c’è un tipo di farina e un modo
per lavorarla. È importante partecipare al lavoro della farina nei luoghi in
cui avviene. C’è una grande quantità di tipi di farina. Le élite delle città
delle regioni dell’Amazzonia sono i commercianti. Il prezzo delle farine è
molto interessante per capire la differenza tra chi produce e chi vende.
L’Amazzonia sembra una regione che non è mai pronta, che è sempre in movimento.
Quando si parla di Amazzonia occorre capire di che
Amazzonia stiamo parlando. L’ Amazzonia ha una grande complessità di natura
molto ricca. C’è una quantità di elementi che sono ancora sconosciuti. La natura
dell’Amazzonia è molto importante. Si parla molto della foresta culturale. Ci sono alcuni alberi ipes, che sono utilizzati molto. Gli uomini che abitavano qui
milioni di anni fa facevano maneggio della foresta. Eduardo Neves ha
rivoluzionato l’archeologia dell’Amazzonia. Oggi abbiamo in Amazzonia una
grande diversità di popoli indigeni, con una storia particolare e religioni
diverse. Molti popoli sono stati eliminati. Ci sono poi i popoli riberini (sul
fiume). Le persone che vivono sul fiume fanno della foresta la loro sicurezza,
soprattutto dal punto di vista dell’alimentazione.
Quale
Amazzonia? Non è una regione omogenea, ma è complessa e diversa. È meglio
parlare di Amazzonie.
Spazialità:
forme con cui le persone occupano uno spazio. La siccità è problema, mentre le
piene è allegria per il popolo. La questione dell’acqua potabile è molto seria.
Si vive una vita fluida, in cui la acqua è il centro. I prezzi variano dal
livello di acqua de fiume. C’è una grande dispersione di cibo.
C’è
una grande movimento di prodotti soprattutto nei territori di frontiera. A
Tabatinga si trova quindi una grande varietà di frutta, perché ci sono prodotti
della Colombia e del Perù.
Il 70 % della foresta Amazzonica è in Brasile (Bolivia 8%,
Perù 10%, Colombia 5,5%).
Amazzonia
Legale: definita per la legislazione (articolo 199 Costituzione 1946; Legge
1806/1953
Estensione:
5.020.000 Km2
In Amazzonia abitano 4 milioni di abitanti, di cui 2
milioni sono a Manaus.
Problema
socioculturale: capire che mappa ha in testa l’abitante di una zona e
confrontarla con la realtà geografica.
La
prima idea che oggi abbiamo dell’Amazzonia è uno spazio vuoto. C’è stato un
processo di disabitazione, stermino di popoli indigeni e chi è rimasto se ne è
andato. È questo il frutto del processo di colonizzazione.
Diario
dell’Amazzonia (Asman). È inglese. Racconta come vengono sterminati gli
indigeni con il lavoro schiavo. Il vuoto demografico è la conseguenza del
processo di colonizzazione. Interessante è l’archeologia perché testimonia la
presenza degli indigeni nel territorio. Anche il suolo mostra dei cammini che
si sono sedimentati.
Problema
della terra nera: residui umani. Dimostra che nei secoli passati c’era
un’occupazione intensa del territorio amazzonico.
Gli
Incas erano più sviluppati degli europei, per la loro organizzazione sociale.
In Amazzonia l’organizzazione è molto più complessa. Video: gli indios prima
del Brasile. Esistono marche spaziali significativi che dicono di una presenza:
i geroglifici dell’Acre.
Ci
sono anche delle cose che non sono rimaste. La colonizzazione è stata una
catastrofe demografica. Ci sono evidenze di 11 mila anni, anche se ci sono
difficoltà nella ricostruzione. Si cerca oggi di ricostruire la foresta com’era
prima della colonizzazione.
Ci
sono due ambienti chiari in Amazzonia:
Terra
ferma: 98%
Varzea:
1,5%
La
Varzea è l’area di maggior concentrazione di popolazione
Amazzonia
spagnola: sembra che prima di Cabral, gli spagnoli erano già arrivati in
Amazzonia
Si
comincia a trasformare gli indigeni in schiavi. Creazione della capitania. Creazione
dei forti e delle ville. La Chiesa cattolica ha avuto un ruolo importante.
Modello
mercantile portoghese:
Obbedienza
all'assolutismo: il re è signore di tutti
Territorio
è potere. L’occupazione portoghese si è data per mezzo di forti militari e
dalle missioni religiose.
C’è
poi un periodo di stagnazione tra il XVIII e XIX secolo, dove c’è l’estinzione
della Compagnia Generale del Gran Parà Maranhão e di san Giovanni del Rio
Negro. Viene creata la Comarca di Alto Amazzonia. Ci sono dei nuclei popolati
nelle valli.
Amazzonia brasiliana
Nel 1822 quando è stata proclamata l’indipendenza del Brasile, l’Amazzonia non faceva parte del Brasile perché continuava ad appartenere al Portogallo.
Nella
prima metà del secolo XIX avviene una rivoluzione delle capanne: ci furono 40
mila morti. Venne distrutto la possibilità di organizzazione sociale. Questo ha
segnato profondamente la società indigena.
1850:
l’Amazzonia è elevata a Provincia
1866:
viene aperta la navigazione straniera in Amazzonia
1850-1920:
estrazione della gomma. Coincide con l’arretramento dei popoli indigeni
Catena
produttiva. Nasce anche quello che viene chiamato: avviamento, vale a dire un
sistema di credito che indebitava gli estrattori di gomma, che diventavano
schiavi.
C’è
una concentrazione a Manaus e Belém.
Interessante
è il movimento degli europei che arrivano per la gomma e i cimiteri raccontano
molto di questa epoca, perché consegnano i personaggi, i gruppi sociali che
abitavano in quel periodo, in modo particolare l’esistenza di gruppi di origine
ebraica, degli ebrei dell’Est europeo. C’è stato un impulso di creazione di
ricchezza, ma non ha segnato un processo di crescita. Le attività estrattivista
non ha prodotto crescita, ma solo accumulo per pochi. Gli edifici che ci sono a
Manaus dicono di una storia che sembra non avere relazione con il presente
della città. Manaus sembra una città che non vuole ricordare il proprio passato,
per questo non vengono messi in ordine gli edifici antichi dell’epoca florida
dell’estrazione della gomma.
La
crisi della gomma: nel 1876 cominciano a coltivare la gomma da un’altra parte,
perché gli inglesi prendono le sementi e le piantano nelle loro colonie. La
crisi della gomma, per gli storici, ha provocato una riorganizzazione
dell’economia familiare, e quindi non è vista così negativa.
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