LA TEOLOGIA DELLE DONNE
– II CICLO
REGGIO EMILIA – 18
GENNAIO 2019
SELENE ZORZI
Sintesi:
Paolo Cugini
Quando
si parla di genere si parla di cose che non si capiscono.
Qual
è l’obiettivo di questa sera? Capire il contributo della teologia quando la
categoria di genere impatta sulla teologia.
Femminismo
e cristianesimo: questo binomio va fatto risalire a Gesù:
ha incluso donne tra i suoi discepoli. Regressione patriarcale successiva:
proprio per permettere una diffusione del Vangelo, la Chiesa ha avuto una sorte
di regressione patriarcale rispetto al messaggio di Gesù. Questo fenomeno è
visibile nella letteratura paolina tardiva, quelle per intenderci delle lettere
pastorali. Le donne perdono sempre più peso all’interno della Chiesa, sino a
subire una vera e propria persecuzione.
Nella
storia della teologia c’è una cultura patriarcale portata avanti anche dalla
filosofia. Significativa è l’antropologia aristotelica che era convinta che le
donne erano dei maschi mancati.
Con
il movimento delle donne che hanno ripreso in mano la Bibbia, è nata l’esegesi
femminile. Nasce l’esegesi del sospetto. La sensibilità femminile porta a
svelare e a correggere alcune interpretazioni correnti. In campo protestante la
riflessione femminile è iniziata prima. Si pongono al testo biblico nuovi
interrogativi. Con nuovi interrogativi anche sulle donne, la sensibilità
femminile ha portato a correggere alcune interpretazioni fatte dai maschi. L’entrata
delle donne in teologia non è stata indolore.
Ermeneutica:
·
leggere il testo all’interno di un
contesto, compreso il contesto patriarcale.
·
Leggere i silenzi (discepoli: e le
discepole?)
·
Maggiore attenzione alle narrazioni
complesse (Salmo: come un bimbo svezzato in braccio alla madre: chi l’ha
scritto il testo?)
·
Cercare di leggere il testo maschile
inclusivo
Ermeneutica
del sospetto: i testi sono stati scritti da uomini con la mentalità misogina,
in un contesto patriarcale. Cercare i testi in cui le donne sono messe in
positivo. Dio libera l’uomo, tutta la Bibbia è una storia di liberazione. La
questione femminile ci aiuta a capire che un testo scritto ha la capacità di
essere collocato in contesti diversi, e viene illuminato in modo nuovo. Il
testo letterale è aperto a sviluppi nuovi.
Il Genere in Teologia
Che
impatto ha parlare di genere in teologia? Sapere che Dio è spirito e dunque non
ha sesso. Se Dio non ha sesso, devo parlare di lui a partire dalla mia
esperienza, che adesso inizia ad essere anche un’esperienza femminile. Problema
del linguaggio teologico. Quando parliamo di Dio, come ne possiamo parlare? Sappiamo
di essere creati ad immagine di Dio e quindi che modelli antropologici escono?
Abbiamo tre tipi di interpretazioni diversi, che indicano modelli antropologici
diversi.
Immagine
di Dio:
1. Uomo
2. Asessuato
3. Forse
ad immagine di Dio non è solo il maschio, ma anche la donna
Dio
è padre, madre, come?
Ci
sono molte immagini al femminile di Dio nell’AT.
Immagini
femminili di Dio:
·
Ruah
·
Madre
·
Divina Sapienza
Immagini
al maschile;
·
Se Dio è maschio, il maschio è Dio.
·
La mascolinità di Dio è genere e non
sessuale. Vedremo un padre tenero.
·
Gesù era un maschio atipico. Se Gesù non
si è sposato significa che è stato atipico, mettendo in crisi il modello
maschile. Gesù è capace di ascoltare il desiderio femminile.
·
La questione è il collegamento quasi
inconsapevole tra una sorte di legame di maschilità e potere. Per la femmina
viene messo in dubbio per le donne.
È
stata la cultura che ha reso indelebile il binomio maschilità e potere.
Problema
del genere della Trinità. Maschile e femminile
appartengono a tutta la Trinità. Possiamo usare il femminile e il maschile per
le tre persone.
Maria ha sofferto moltissimo l’immaginario maschile dei
celibi preti e vescovi che hanno parlato di lei elaborando una riflessione fortemente
segnata dal modello maschile e dalla cultura patriarcale. La teologia femminile
ha riscoperto molti aspetti nuovi su Maria.
Vergine-Madre
Eva-Maria:
binomio che non regge e penalizza tutte le donne che non sono Maria
Genio
femminile: è una categoria problematica. Nel
magistero le donne sono escluse dal sacerdozio. Il genio femminile sembra
essere la più grande categorizzazione del maschilismo sulla donna.
Dio creò l’uomo a sua immagine
A immagine di Dio lo creò
Maschio e femmina li creò
Prima
dell’ottocento si interpretava come se Dio avesse creato prima l’uomo e poi la
donna con l’unico scopo di generare figli. Di pende da dove si mettono le
virgole e nascono interpretazioni differenti.
San
Tommaso sosteneva che la donna è stata creata per la procreazione.
Modelli
antropologici nella storia della teologia
1. Un
solo sesso. Dio ha creato Adamo, maschio. Le donne non sono credute ad immagine
di Dio, ma possono essere redente.
2. Le
donne possono anticipare questo stato tramite una andrizzazione
Adamo-Cristo
Eva-Maria
Per sposo e sposa si intendeva che il maschio era il capo
della donna: lo sposo è il creatore e la sposa Israele.
Adamo
è creatura come Eva: il parallelismo non funziona con Maria e Cristo.
Nella
riflessione patristica chi fa la figura peggiore è Eva, cioè la donna. Anche
per Maria le teologhe hanno fatto una decostruzione.
C’è
un recupero di Maria.
·
Figura controcorrente:
donna incinta prima del matrimonio e ha portato avanti una gravidanza scomoda.
·
Profetessa:
il magnificat è il manifesto della teologia della liberazione
·
Donna “normale”: anche nel rapporto
con suo figlio (se lo dimentica a Gerusalemme per tre giorni). Ci sono vari
episodi in cui si vede che Maria non capisce che cosa stia facendo suo figlio.
·
È una Maria che è sorella,
in cui si riscopre la sessualità ed è l’inizio di un modello di una Chiesa a
due voci.
·
C’è un femminile che è modello anche degli
uomini.
Genere femminile e Dio
Ruah:
ha a che fare anche con la Shekinah (la nube). Questa shekinah.
Oggi
Cristo è la tenda: una cristologia al femminile.
Dio
madre: Os 11, Dt 32. Anche la mistica Giuliana parla di Dio
come madre. Anche Giovanni Paolo I.
Divina
sapienza: Gb 28; Sap 7.
Regno
di Dio: in greco si dice al femminile: Basileia
Due
parabole:
Lc
15, 8-10 (perde
Mt
13, 33-35: lievito (è una donna senza un uomo, immagine del Regno di Dio)
Giovanni
Paolo II: IL generare è di natura divina, perché
Dio è spirito. Anche la paternità è divina.
Concilio
de Toledo: 675 d.C. Gesù che esce dall’utero del
Padre. Possiamo dire di un Padre che partorisce
Le
donne sono degli ospiti nella Chiesa, ancora oggi.
Rischio
di avere solo un’immagine di Dio: idolatria. Più immagini abbiamo per esprimere
Dio, maggiore è la ricchezza della nostra esperienza di Dio.
https://youtu.be/iRUg0dCFJhs
RispondiEliminaNon ero che un adolescente quando ascoltai per la prima volta le parole che questo grande Papa pronunciò dal balcone della finestra del suo studio, durante l’Angelus di domenica 10 settembre 1978 e che in questo video si possono udire al minuto 3,46. Mi fecero, ricordo, una grandissima impressione e mi diedero l’occasione per avviare un percorso di approfondimento e riflessione che prosegue tuttora. Il pontificato di Giovanni Paolo I durò soltanto 33 giorni... Ancora oggi mi chiedo come sarebbe adesso la Chiesa se Albino Luciani avesse potuto reggere il timone della “barca di Pietro” per un tempo significativamente più lungo. Ma forse le sue idee erano “ troppo innovative” per quegli anni... e, magari, lo sarebbero anche oggi.
Belíssimo texto padre! Todo ele é interessante, mas a parte que mais chamou a minha atenção foi quando disse que Deus é Pai e Mãe, incrível isso! Sempre me perguntei qual seria o gênero de Deus, e diante das circunstâncias, eu pensei que seria sem sexo; e esse texto veio comprovar isso.
RispondiEliminaAppena terminato il corso prematrimoniale.E pensando a questo resoconto ho trovato come questa parte della cerimonia testimonia il valore senza fine attribuito alla donna e la posizione nel matrimonio:
RispondiElimina"In questa tua figlia N.
dimori il dono dell'amore e della pace
e sappia imitare le donne sante
lodate dalla Scrittura.
N., suo sposo,
viva con lei in piena comunione,
la riconosca partecipe dello stesso dono di grazia,
la onori come uguale nella dignità,
la ami sempre con quell'amore
con il quale Cristo ha amato la sua Chiesa."