martedì 3 ottobre 2017

DIALOGO SULLA CHIESA DI FRANCESCO






Dibattito all’interno del gruppo Francesco dopo la lettura del capitolo 8 dell’AMORIS LAETITIAE

Sintesi: Paolo Cugini

Elena: mi sono ritrovata nelle affermazioni di Papa Francesco perché sentirsi guardati visti come la Maddalena o il figliol prodigo si fa presto fare un parallelo. Faccio una provocazione: senza voler giudicare il cammino di nessuno, come coniugare la misericordia che ci è stata donata con chi ha dei figli? Oggi questa misericordia è un po' diluita. Lo sfascio che vediamo è evidente. Come possiamo accompagnare i giovani alla consapevolezza di sé? La famiglia serve per dar solidità ai figli? Come possiamo fare per un’azione di accompagnamento? Come aiutare a capire che c’è un orizzonte verso cui guardare insieme? Cosa possiamo fare affinché lo sfascio delle famiglie finisca? Problema dell’affido condiviso.

Raffaella: il problema non è la separazione, ma il conflitto. Quello che fa male ai figli è la presenza del conflitto. Quelli che si separano a volte è perché da piccoli sono vissuti nell’inferno. Ho dei figli che credono nel matrimonio anche se sono separata. A volte succede il contrario. Occorre puntare sul perdono. Tante volte la pace si raggiunge con la divisione. Occorre avere la capacità di perdonarsi continuamente.

Manuela: sono divorziata. Ho sofferto più io dei miei figli. Mi sono sentita offesa dalla Chiesa. Ho cresciuto tre figli di cui uno è disabile. Desidero una chiesa che accoglie. I miei figli non sono più andati in Chiesa. Il prete deve imparare ad essere accogliente. Chi rimane deve poter soffrire insieme a qualcuno.

Emanuele: San Paolo dice di non sposarsi. Ci siamo dimenticati di ciò che è successo in passato. In origine tutte le persone partecipavano a queste cose. A san Bartolomeo si respira il sapore delle origini. Occorre che partecipiamo attivamente alla chiesa. Manca il sentimento nei cristiani di vivere con profondità il messaggio di Gesù e portarlo nella società. Vengo da 13 anni di allontanamento dalla Chiesa. La Chiesa che conoscevo si arenava in un giudizio ed in una lettura superficiale. Riprenderci in mano la nostra chiesa.

Sandra: vengo da una cultura cristiana molto rigida e devo compiere un lungo cammino per uscire. I discorsi di papa Francesco sono belli, ma facciamo fatica ad accoglierli. Abbiamo bisogno di aiuto. Dobbiamo aprire le menti e vedere le cose da un altro punto di vista.

Vanna. C’è un dato. Dagli anni ’60 ad oggi le coppie che si sono separata sono passate da 19 mila a 97 mila. La domanda è: che cosa possiamo fare davanti a questo fenomeno che è trasversale e che riguarda tutte le classi sociali. Una delle cose fondamentali è la preparazione al matrimonio, che sia la preparazione all’accettazione dell’altro che deve avvenire in un contesto di comunità. La messa domenicale è spesso puro ritualismo. Questa estraneità non è essere chiesa, perché la Chiesa è un condividere. Non è al sacerdote che devo fare il riferimento, ma è all’intera comunità che devo rispondere. Lo sforzo maggiore è quello di diventare comunità, è di poter avere momenti di condivisione e di poter contare l’uno sull’altro. Ciò vale sia per il discorso della Chiesa, che per il discorso sociale. Queste parole di Francesco o ci permeano o altrimenti è inutile. Se ci piacciono ci devono cambiare nel nostro stile di relazioni cristiane. È molto più semplice andare a messa con la pelliccia di visione e poi tornare a casa, senza coinvolgimento verso l’altro. Nella prima adolescenza ricordo l’ostilità che il Concilio Vaticano II provocò in un certo tipo di Chiesa.

Andrea: ci vuole del coraggio. La comunità dev’essere accogliente. Possiamo fare tanta strada se sappiamo accogliere. Dobbiamo essere accoglienti. È il primo passo. A volte rimaniamo chiusi nelle nostre certezze.

Stefano di Parma: quando sento parlare di comunità e di accoglienza mi viene un brivido. Dobbiamo trovare qualcosa di nuovo. Occorre andare oltre. Le persone che chiamiamo lontane dalla chiesa non desiderano avvicinarsi alle nostre comunità. La mia comunità non è disposta ad accettare persone lontane, o se lo fa, lo fa come assistenza. Sei sempre tu che devi andare da loro, verso la comunità. Piano piano mi sono allontanato e ho cercato di rimettermi in gioco. Mi chiedo: questo lavoro che ho fatto da solo come posso condividerlo? Il mondo ha bisogno di persone come me. In questa mia metodologia ho imparato ad essere cristiano nel mondo. A volte le nostre comunità sono troppo chiuse.

Enrico: L’omosessualità è uno dei punti molto dolenti nella Chiesa. C’è sempre un giudizio. Questo giudicare è passato nel nostro modo di agire. Se vogliamo cambiare questa Chiesa dobbiamo avere il coraggio di cambiare il nostro cammino. Devo ringraziare coloro che hanno condiviso con me il cammino con le persone omosessuali perché mi hanno aiutato molto. Le esperienze di sofferenza devono poterci insegnare qualcosa.

Marcello: Non dobbiamo avere fretta. Dobbiamo consolidare insieme. Mi è piaciuto molto l’incontro di stasera. Aspetto auto-formativo. Farsi prendere dal fare. Essere troppo abbagliati da Francesco Bergoglio. Diamoci il tempo di consolidare le nostre opinioni e di fare un cammino insieme. 15 secoli di clericalismo non si cambiano in cinque minuti. Me lo dico a me. In un prossimo incontro potremmo approfondire il rapporto che esiste tra le parole di Francesco, il Vangelo e gli atti degli apostoli. Quello a cui tendiamo dev’essere forte, costruito su fondamenti importanti. Darci il tempo di metabolizzare e formarci insieme.

Michele da Parma: nelle parole dette c’è un bel percorso di vissuto. Ci sono a volte delle tragedie che sono più grosse di noi. Non ho mai mollato la Chiesa e mi piace pensare che la Chiesa sia di Gesù Cristo più che di Francesco o do Camisasca. Sono il primo che deve perdonarsi. La comunità cristiana non è pronta. I preti non sono pronti. Non sono preoccupato della comunità cristiana: è interessante il mondo. La formazione va fatta sul Vangelo e non sulle teorie.

PROSSIMI INCONTRI:
 DOMENICA 5 NOVEMBRE ORE 20 Oraotrio Regina Pacis. Tema: I fondamenti Evangelici della proposta di Francesco

DOMENICA 3 DICEMBRE ORE 20 Oratorio Regina Pacis. Tema: Francesco e la Chiesa popolo di Dio. Un confronto con la Chiesa Latinoamericana

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