UNITA’
PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI
SINODO
DEGLI ORATORI
SABATO
30 SETTEMBRE-DOMENICA 1 OTTOBRE 2017
Introduce
i lavori: Monica Salsi (educatrice e pedagogista)
Sintesi: Paolo Cugini
Sintesi: Paolo Cugini
“Oratorio è espressione educativa
della comunità ecclesiale con la quale condivide il desiderio e l’urgenza della
missione evangelizzatrice, che consiste nel realizzare l’annuncio e la
trasmissione del Vangelo e insieme annunciare il Signore Gesù con parole e
azioni, cioè farsi strumento della presenza e azione del mondo”
(CEI).
Non
ci sono definizioni di oratorio univoche anche perché ci sono esperienze
diverse in giro per l’Italia con nomi diversi.
L’oratorio
è un laboratorio, una sperimentazione: s’impara facendo. Al centro c’è l’uomo,
lo sviluppo integrale della persona.
L’oratorio
si dedica all’educazione. L’oratorio è una faccenda della comunità, quindi di
tutti e non degli addetti ai lavori. C’è il bisogno di parlare di
evangelizzazione. L’oratorio è testimonianza.
Prima
qualità: la tensione educativa. Il centro e la
finalità degli oratori è l’educazione delle nuove generazioni. Cammino è una
metafora che dice di una fatica di vedere i frutti crescere nel tempo. Parlo di
cammino quando vedo il trascorrere del tempo. Il cammino si fa nel tempo. Il
cammino dice anche di una meta. Se non ho chiaro una meta vado per tentativi e
posso perdermi. Questo cammino lo si fa insieme. Occorre sospendere il giudizio
e guardare i giovani per quello che sono oggi. Occorre cercare il vero nei
giovani e guardarli come sono.
Seconda
qualità: stile missionario. Occorre cercare i
giovani. Uscire, frequentare i luoghi e i tempi dove vivono i giovani. Per
questo l’oratorio ha uno stile missionario. L’oratorio si fa là dove sono i
giovani. Questo ci costringe a muoverci. Andare a cercare.
Terza
qualità: formazione integrale della persona. Si
parla di mente, emozione, corpo, spirito, relazionale e sociale.
Ciascuno
cresce solo se sognato (Danilo Dolci). Educare è accompagnare lasciando aperte
le strade del desiderio.
Oggi
vediamo dei giovani con delle passioni tristi. Occorre educare il desiderio.
Occorre suscitare un desiderio di senso. Non insegno a vivere dicendo che cosa
i giovani devono fare.
Le
nostre proposte educative devono avere vitalità, creatività.
Mi
fai volare! Significa dammi qualcosa che mi faccia sentire pieno. Aiutare i
ragazzi a volare, non a sballare.
Negli
oratori ho incontrato i giovani che frequentano gli oratori. Mi hanno
consegnato alcune frasi:
·
L’oratorio fa crescere
e diventare partecipe.
·
Oratorio è responsabilità verso gli altri.
·
L’oratorio è la
città.
·
L’oratorio è un
luogo che protegge ed è protetto
·
L’oratorio è
accogliente verso tutti e non fa differenze
·
Noi in oratorio
stiamo bene
·
In oratorio anch’io
posso ricambiare
·
Oratorio è un
luogo giovane per i giovani
·
I bambini ci vedono
come esempi
·
Vengo in oratorio perché
ci sono i miei amici
·
L’oratorio è una
casa, una famiglia
Desiderio
di diventare le figure che vedo e incontro. Oratorio è a volte l’unica
alternativa allo stare a casa. Per i ragazzi l’oratorio non è mai un luogo
fisico, ma è relazione.
L’esperienza
non è sempre formativa ed educativa. Occorrono alcune chiavi. Occorre saper
interiorizzare le esperienze. Accorgersi dell’altro: avvien quando porto l’altro
vicino al cuore. Accorgersi non è sentire, ma ascoltare.
Generare.
Quando ricevo qualcosa di bello non riesco a tenerlo per me, lo devo mettere in
gioco. Aiutare i ragazzi a sentirsi generatori, a poter fare qualcosa anche
loro.
Sabato scorso, al festival francescano a Bologna, Mons Zuppi parlando del futuro ha parlato dei giovani e ha ricordato agli educatori e agli adulti di non cadere nell'inganno generazionale: se hai 50 anni non comportati coi giovani o i ragazzi come se tu ne avessi 18, ma come uno che ne ha 50 ma che sa SOGNARE.... Mi par di cogliere che questo discorso del sognare e del desiderare, visto come apertura, futuro realizzabile e realizzato allo stesso tempo stia diventando sempre più importante e forse essenziale per essere capcai di relazioni e fede matura.
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