Paolo Cugini
Nei
mesi di maggio-giugno ho deciso di visitare alcuni giovani che studiano e
lavorano fuori città. Lo facevo anche in Brasile. Mi ricordo la prima volta che
sono andato a trovare alcuni giovani della parrocchia di Miguel Calmon che
erano andati a studiare nella capitale dello Stato della Bahia: Salvador. Anche
da noi sono tanti i giovani che studiano e lavorano fuori Reggio. C’è chi
studia nelle città vicine di Modena, Parma, Bologna. E c’è chi studia più
lontano, come Milano, San Marino e altre città e per questo è costretto a cambiare
residenza. Ci sono anche diversi giovani che studiano e lavorano all’estero
come Siviglia e Londra. Due settimane fa, assieme all’amico Emanuele, siamo
stati a Londra ed abbiamo incontrato Federico e Cecilia, già capi scout di
Reggio 4. Federico lavora da alcuni mesi come ingegnere, mentre Cecilia sono
ormai tre anni che lavora come ostetrica. Li abbiamo trovati in forma e
motivati. Siamo stati ospiti a casa di Federico e con lui abbiamo iniziato le
giornate con le lodi e terminato con i vespri.
Oggi è
stata la volta di Milano. In questa città, secondo i miei calcoli, studiano
sette giovani di quelli che conosciamo. Ne ho contattati personalmente cinque
e, alla fine, sono riuscito ad incontrarne tre. Gli altri proverò più avanti. Ho
incontrato Matteo, Morgana e Luca. Tre giovani ben conosciuti perché, fino allo
scorso anno, sono stati educatori dei ragazzi del post Cresima a Regina Pacis.
Matteo e Morgana stanno finalizzando un master, mentre Luca è al primo anno
della Magistrale. Tutti e tre studiano alla Cattolica. È stato bello
incontrarli e li ringrazio per avermi dedicato un po' del loro tempo così
prezioso. Gli ho voluti incontrare anche per manifestare la riconoscenza di
tutta la parrocchia per il bellissimo lavoro svolto come educatori dei ragazzi.
Mentre parlavamo durante il pranzo, ho percepito quanto sia forte nel loro
cuore il ricordo dei ragazzi incontrati negli anni di servizio in parrocchia. In
fin dei conti, se la fede è trasmessa agli adolescenti delle nostre parrocchie,
è anche grazie all’attenzione di questi giovani, spesso nell’età degli studi
universitari, che con generosità si dedicano a loro. Lasciamo, allora, lo
spazio a loro e ascoltiamo quello che hanno da dirci.
Com’è
la vostra vita a Milano?
Matteo:
parto la mattina e torno alla sera da scuola.
Morgana: io
vado a scuola al pomeriggio e alla mattina sistemo la casa.
Luca: la
vita è tra le lezioni, lo studio, le chiacchere con gli amici.
Sembra una vita da vecchi. È,
invece, una vita intensa, ma bella. La nostra vita è dinamica. Siamo sempre in
giro. Ho imparato più quest’anno che negli altri anni a Reggio. È stato così
intenso e con ritmi talmente alti che è stato impressionante. Anche a livello
personale sono cresciuta/o molto. Quando vai in una grande città ti provoca, ti
apre la mente. Ti accorgi di come va il mondo.
Riuscite
a coltivare il vostro cammino di fede?
A livello personale è
difficile coltivare il proprio cammino di fede. Ad esempio, non siamo riusciti
a prendere il rito delle ceneri perché qui a Milano c’è il rito Ambrosiano. In
ogni modo, abbiamo trovato la nostra chiesa di fianco a casa. Facciamo fatica a
coltivare il cammino spirituale perché i ritmi sono intensi e gli impegni sono
tanti. Rischi di perderti nelle cose che hai da fare. E la mancanza di contatto
con la comunità di origine influisce, perché portare avanti un cammino di fede
da solo non è facile.
Da
lontano di che cosa avete più nostalgia degli anni della parrocchia?
I campeggi, la comunità, i
campeggini, i bellissimi Grest. Le esperienze che si fanno insieme con i
ragazzi. Abbiamo faticato per formare un gruppo in parrocchia anche perché
ognuno di noi tre veniva da cammini differenti. Poi, una volta formato, le cose
hanno cominciato a funzionare. Quando torniamo a Reggio nel weekend usciamo con
gli amici conosciuti in parrocchia. Anche i momenti di ferie li pensiamo ancora
con gli amici educatori e con i ragazzi.
Com’è
l’Università Cattolica?
L’università Cattolica è
difficile percepirla come cattolica. Dal punto di vista dei compagni e dei prof
non c’è nulla di cattolico. La qualità della proposta è molto buona. È una
spesa molto grande ma per ora ci viene da dire che ne è valsa la pena.
Un
messaggio che volete dare:
Morgana: è
un’esperienza che auguro a chiunque. Non fasciatevi la testa prima che le cose
succedano.
Luca: Non
abbiate l’ansia del futuro. Le cose migliori sono quelle più inaspettate. È importante
godersi gli anni della scuola e poi, quando ci sarà da prendere le decisioni,
si farà.
Matteo:
uscite dalla vostra confort zone e
mettetevi in gioco. Dovevo andare a Bologna ma erano esauriti i posti. Ho
provato a Milano pensando che sarebbe stato impossibile entrare e invece eccomi
qua.
Un grazie di cuore, carissimi
amici. A presto.
Bellissimo!!!
RispondiEliminaInteressante!
RispondiEliminaTambém eu, meu esposo, e muitos amigos vivemos essa realidade de deslocamento para estudar e se graduar na capital. Anos de lutas, sofrimentos e muito aprendizado, porém, tivemos a graça de morar próximo a paróquias que nos ajudaram a alimentar a fé e a comunhão com o Senhor Jesus!
É um desafio, sem dúvida! Não se perder em meio as preocupações da vida, dos estudos, mas traçar a meta que tudo aqui passa e que vivemos para Jesus, somos suas criaturas e para Ele voltaremos!
Abraço fraterno.
Lembra a visita que fiz à voces em Salvador?
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