venerdì 19 maggio 2017

LA DONNA NELLA CHIESA




RIFLESSIONI SUL DIACONATO FEMMINILE
PIEVE MODOLENA 19 MAGGIO 2017

Relatrice: Alberta Maria Putti (Università Gregoriana-Roma)
Sintesi: Paolo Cugini

Occorre cogliere la questione con un dovuto realismo sia nei termini storici che teologici. Tre premesse:
·         Un approccio di tipo ideologico è pericoloso.
·          Altro problema è il tipo di ministerialità come il diaconato, nella sua tradizionalità lo si guarda come eccezione funzionale.
·          Altro aspetto. Papa Francesco ha aperto nuovi varchi.
Abbiamo davanti un contesto ecclesiale, che non è solo quello dei teologi, che non è preparato a questo tema. Il tema donna chiesa sia dal punto di vista teologico che di diritto la riflessione sulla donna sembra non essere arrivata ad una maturità tale che possa giustificare una visione teologica condivisa. Abbiamo presupposti diversi, dei linguaggi diversi, delle tensioni che non sono solo teologiche, che strattonano l’argomento e non ci aiutano ad un sevizio ecclesiale della donna.
Il mio intervento sarà una riflessione teologica a partire dal contenuto storico.
Il tema è complesso. Chiesa, donna e diaconato. Ruolo della donna, essere nella chiesa con una funzione. La chiesa nella sua organicità prevede dei ruoli legati a dei ministeri, o a delle prassi usuali. La specificità della donna nella storia della salvezza. La donna non può mai esprimere la sua originalità senza l’uomo.
C’è un’opportunità per la donna per parlare di diaconato?
Tre punti:
·         Sintesi storica
·         Analisi teologica
·         Prospettive
ANALISI STORICA. Cosa impedisce alla chiesa d’includere le donne tra i diaconi permanenti? È stata la domanda che è stata posta al papa lo scorso anno. Il papa ha istituito una commissione articolata costituita da membri preparati sul tema. Francesco ha voluto una commissione che sta per ora studiando l’aspetto storico. C’è stata molta libertà del santo padre su questa domanda.
Lla chiesa dei primi tempi era una chiesa maschile con molte donne. Gli Atti degli apostoli manifestano ciò. Queste donne hanno una parte importante nella chiesa, la edificano, aiutano le fondazioni, danno la possibilità di accoglienza. Febe delle diaconesse di Cencre Rom 16,1. Paolo parla delle fatiche delle donne che vivono a servizio di Cristo. Il mistero, il servizio di queste donne è legato al discepolato di Cristo. Paolo sottolinea la continuità del trasmettere qualcosa (2 Tim 1,5) nei luoghi della quotidianità della chiesa. Le donne non si sottraggono alla fatica. Nonostante questo avvio che troviamo nel NT vediamo che il diaconato come servizio alla chiesa ha uno sviluppo anomalo. Uno studio della Commissione Teologica Internazionale si indica una complessa questione non solo sull’applicazione, ma anche nella riflessione su cosa sia.

Ci sono diverse testimonianze sul diaconato. In questi primi due secoli si vede che l’istituzione avviene per ordinazione del vescovo, per ausilio al suo ministero. Il diaconato e il presbiterato sono due funzioni ecclesiali diverse. Nel IV secolo si capisce che il diaconato diventa un servizio specifico autonomo: il servizio della catechesi, di predicare e l’attività sociale legata alla sua stessa persona. Nel IV secolo si comprende che il ministero del diaconato maschile è affiancato al diaconato femminile. Questo ministero esisteva e aveva caratteristiche particolari. Era distinto dal presbiterato e aveva un ufficio d’ausilio al Vescovo.

Come mai abbiamo avuto una perdita della figura del diaconato? Durante la prassi liturgica dopo il mille si ha una decadenza del diaconato maschile perché il presbitero incomincia ad assumere tutte le funzioni del diacono e così scompare. Dopo lo scisma con la chiesa orientale tutte le funzioni liturgiche dei diaconi vengono assunte dai presbiteri. Il Vaticano II fa un grande sforzo.
Moira Scimi: lega la parola diaconessaa alla tradizione più antica della chiesa e mostra come tra il primo e il IV secolo le figure delle donne affiancano le figure dei presbiteri.
Delle testimonianze non cristiane ci aiutano. Plinio il Giovane parla di due schiave cristiane che erano chiamate ministre.

Commento dei padri a Rom 16. Timoteo rivolge questa richiesta a proposito dei diaconi. Queste donne possono essere donne che hanno servito la chiesa, mogli dei diaconi, o diaconi loro stesse. Se si tratta di donne diacono Timoteo ne parla perché dovevano presentarsi da lui. Il Pastore di Erma ne parla. Non c’è arbitrarietà nell’uso di questa parola ma una condivisione sul fatto che il diaconato esistesse e che queste donne avevano una funzione precisa. Cosa facevano?  Diaconesse che distribuivano l’eucarestia. Lo dice Teodoro di Mopsuestia. Ad Edessa e Mesopotamia si diffonde il diaconato femminile. Qui aiutano al rito del battesimo, anche perché era somministrato a persone adulte, soprattutto nelle unzioni. Visite alle donne malate nelle case dei pagani. Questa testimonianza arriva sino all’inizio del quarto secolo. Clemente Alessandrino: le diaconesse oltre alla carità predicavano. Nello stabilizzarsi del servizio diaconale delle donne abbiamo una specificità: le donne si occupano delle donne e le accompagnano al battesimo e aiutano nel rito del battesimo. Nell’oriente cristiano si stabilizza nel monachesimo femminile.  L’Asia minore parla di queste sante donne monache. Giovanni crisostomo parla di Olimpia.
Se nell’oriente cristiano c’è una crescita di questo aspetto, nell’occidente c’è una decadenza. In Gallia ci sono dei pronunciamenti contro l’ordinazione delle donne. A Nimes si dice che sia cosa sconveniente questa consacrazione. Si dice che la donna è fragile, per questo non sarà più data la benedizione del diaconato.
La scomparsa del diaconato femminile diventa la causa della fine del diaconato maschile. Che cosa resta del monachesimo femminile? Le insegne episcopali erano presenti nelle badesse sino a due secoli fa.
Interessante è che di fatto il ministero presbiterale ha concentrato le  competenze del diaconato a sé. C’è stata una sostituzione delle funzioni minori. Il recupero del diaconato che si esplicita nel Vaticano II lascia una porta aperta. Il Vaticano II è l’esplicitazione di una preparazione che è durata più di 150 anni.
Il testo di LG è chiara in questa prospettiva. Ministerialità che passa dall’appartenenza alla chiesa. LG 29. Paolo Vi nel 1972 fa un chiarimento. Sarà Benedetto XVI che attuerà il cambiamento il canone 1008-1009 e asserisce distinzioni profonde. Evidenzia una differenza tra episcopato, presbiterato e diaconato e stabilisce le varie azioni. Il testo del catechismo riprende LG 18 e 26, mentre il canone cambia. 

Riflessione teologica.
a.      Per cogliere il problema del diaconato femminile dobbiamo collocare il problema nel contesto del ruolo della donna nella chiesa, così come la chiesa lo vuole. Occorre superare una visione sociologica, una visione che la cultura contemporanea suggerisce non è di aiuto alla chiesa. Potrebbe impedirci di vedere il centro della visione, che è quello che la donna è in se stressa, quello che la donna è nelle relazioni nella società ecclesiale.
b.      Una funzione ecclesiale non può avere la stessa funzione dell’altra. Paolo per parlare dell’unità dice che ciascuno ha una funzione. L’importanza dell’unità è la differenza. L’annullamento delle diversità è molto in voga. La chiesa nella sua maternità genera e assicura la fede. Dalla chiesa primitiva ha conservato un’attenzione alla donna.
c.       Le donne non sono assimilabili ai diaconi. Vivono un’esperienza differente anche se si chiamano diaconesse. C’è una distinzione tra i ministeri e i ministeri d’aiuto come il diaconato. Questi ministeri agiscono insieme. La prospettiva del diaconato femminile è dentro una prospettiva laicale.
d.      C’è una responsabilità ecclesiale. Non è solo chi decide che vede. C’è una responsabilità di visione sapienziale. Teologia e magistero sono due mani di un unico movimento.

Prospettive. MD 27. Lega la dignità della donna nella chiesa al battesimo e al sacerdozio comune. Due proposte:
Kasper: propone una possibilità delle donne al diaconato. L’ordinazione non abilita a qualcosa, ma apre altro. Abilita ad agire nella prospettiva di Cristo servo e non di Cristo capo. Il diaconato femminile può essere iscritta al servizio al vescovo.
Problema: l’essere donna è un impedimento al diaconato?


Conclusione: non spegnete lo Spirito. Tenete tutto ciò che è buono e conoscere quello che di buono la chiesa ha trasmesso sino a noi. 

Nessun commento:

Posta un commento