ZONALE OVEST VICARIATO
URBANO- DIOCESI DI REGGIO EMILIA E GUASTALLA
LECTIO DIVINA DELLA
QUARESIMA 2017
MEDITAZIONE DI DON MATTEO
MIONI
GEREMIA 2-4
Sintesi: Palo Cugini
Geremia
conosce la sua vocazione come parte di un popolo che è infedele.
All’inizio abbiamo ascoltato le parole in cui Dio fa memoria della storia
d’amore con il popolo d’Israele. Queste parole d’amore diventano parole in cui
Dio consegna la sua debolezza. La forza dell’amore sperimenta la debolezza:
perché mi hai abbandonato? Perché hai cercato altro, hai cercato altrove? Che
cosa non ho fatto per te?
Come mai sia avvenuto ciò non si sa. È
come nel rapporto tra marito e moglie: a volte non ci si accorge come mai si
sia arrivati ad una frattura. Senza dubbio, per Israele, c’è stata l’idolatria.
Ma il rapporto con Dio si è spento pian piano. Dio si è reso conto che tra Lui
e il suo popolo c’è stato un abbandono. Per questo, dice, intenterò un processo.
Qualcuno dichiara il reato dell’altro e lo porta a processo (Cfr. Giobbe). Qui
è Dio che chiama a processo il suo popolo. Israele dichiara la sua esigenza di
libertà. Israele rifiuta ogni tipo di dipendenza dal suo Dio. Poi nega la
propria infedeltà.
V. 23:
non mi sono contaminata. Israele nega l’evidenza.
v. 25:
tu rispondi: è inutile, amo gli stranieri. Finalmente la chiarezza, Israele non
nega più.
v. 32:
Siamo liberi, non verremo più da Te. Israele dichiara il suo estremo rifiuto.
C’è un crescendo che va verso la rottura. Sono le tappe di tante separazioni
coniugali. Io non voglio più il tuo amore.
v.35:
io ti chiamo in giudizio perché hai detto non ho peccato. I sentimenti di Dio sono
cambiati. C’è aggressività, ira. Dobbiamo accettare questo linguaggio.
Geremia ci consegna il suo modo di percepire il cuore di JHWH. Dobbiamo
accettare di stare in questa problematicità della Parola.
Ger 3,
1s: cfr Dt 24. Perché Geremia riporta questo insegnamento del Deuteronomio?
Perché legalmente Israele non può ritornare da JHWH. Ma anche JHWH si rifiuta
di riprenderla. Questi sono i sentimenti umani trasferiti su Dio. C’è anche
l’impossibilità dei desideri di questa donna che dichiara di voler stare con
gli stranieri. È un rapporto finito. Ma per fortuna non è così. Là dove l’uomo
sperimento l’impossibilità, è sempre Dio che riapre la strada.
3,12: Ritorna
Israele ribelle. Davanti alla ribellione Dio rimane fedele. Cristo è
morto quando eravamo ancora peccatori (cfr. Rom5,1s). L’onnipotenza del perdono
di Dio è l’unica vera onnipotenza. Ritornate figli traviati, non figli pentiti.
Dio perdona per sempre. Sono pietoso: fedele. È la radice della fedeltà. È
garantita la fedeltà della misericordia di Dio. L’uomo è libero di rifiutare
l’amore di Dio e Dio è libero di perdonare per sempre (Cfr. Os 11). No darò sfogo all’ardore della mia ira perché sono Dio e
non uomo e non verrò alla mia ira. Ritornate: è la litania della
misericordia. È la vocazione di Dio: fedele e misericordioso. Dio che rinnova
la sua vocazione. Solo se Dio riafferma la sua vocazione allora si può aprire nel cuore
d’Israele la possibilità di riconoscere la sua vocazione. Tutto dipende
dal Dio della misericordia. Dio non forza la mano. Dipende da Israele di
accogliere la misericordia. Non si parla di pentimento ancora. Cfr. Gv 8:
l’adultera: va rimettiti in cammino.
Solo
Dio può sbloccare la situazione. Ma dopo dipende da noi se
volgiamo accogliere la sua misericordia. Tutto dipende dalla nostra libertà di
lasciarci amare così. Arrenderci all’amore di Dio. La vocazione dell’uomo è
innanzi tutto lasciarsi amare da Dio. Non è il fare delle opere, ma lasciarci
riconciliare con Dio. Alla consapevolezza della vocazione di Dio corrisponde la
consapevolezza della vocazione d’Israele, dell’uomo.
2 Cor
5: Dio ci ha riconciliati a sé mediante Cristo, ci ha affidato il ministero
della riconciliazione. È stato Dio a riconciliare il mondo in Cristo. Noi
fungiamo da ambasciatori. Come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo
in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Ecco ora il momento
favorevole, il momento della salvezza.
È oggi
il tempo della salvezza il momento favorevole.
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