LIBRI
PRRESENTAZIONE DEL LIBRO DI Alessandra
Sarchi, La notte ha la mia voce,
Einaudi, Torino 2017
DIALOGO DELL’AUTRICE CON GINO RUOZZI
LIBRERIA DELL’ARCO (RE)
24 MARZO 2017
Sintesi: Paolo Cugini
Gino Ruozzi: È un libro di metamorfosi. È un
libro difficile ed impegnativo. È anche un libro liberatorio. Siamo sempre
nell’ambito romanzesco. È la storia di una metamorfosi che va verso un esito
negativo e che deve passare attraverso la trasformazione, una rivitalizzazione.
La prima grande parte si chiama terra, poi aria e la terza parte si chiama
acqua. La prima e la terza parte sono teoriche, di visione della vita.
La terra ha creato la ragione del libro. Un
impatto imprevedibile a terra ha creato la situazione che è la possibilità di
non toccare più la terra. Si raccontano delle cose alle quali quasi mai capita
di pensare. Nelle metamorfosi ci sono delle cose che si trasformano, come dei
passaggi di limite.
Aria. È un episodio. La protagonista è la
donna gatta, che è una storia di amicizia, di una linea telefonica. Delle voci
che si disperdono nell’aria. Molte delle nostre relazioni quotidiane avvengono
nell’aria, in questo mondo che abbiamo acquisito soprattutto con le nuove
tecnologie. Un pezzo di amicizia collocato in una sola notte. Può essere una
conoscenza del mondo. C’è un elemento di sessualità esibita che è importante.
Acqua. È in realtà una specie di prima
parte, è la parte conclusiva e iniziale. Se tutti veniamo dall’acqua. Se noi
abbiamo toccato terra dopo. Ritornare all’acqua significa compiere un percorso
di metamorfosi.
Un riferimento di questo libro è Nati
due volte di Giuseppe Pontiggia.
È una storia che ha avuto a che fare con la disabilità. Rinascita: nati due
volte. Non ha tutti capita di nascere due volte. Può essere una grande
possibilità. In questa rinascita ha avuto un ruolo importante anche l’elemento
della scrittura, l’immaginazione, di crearci delle altre esistenze. Confronto
con le esistenze passate, come la danza. È un libro in cui c’è un profondo
amore e conoscenza del corpo, dei corpi.
Sulla Bellezza e della insondabilità
della bellezza. Ci sono riferimenti a Calvino.
Alessandra Sarchi: Mi capita spessa che trovino dei
legami con Calvino nella mia scrittura, anche se non mi ritrovo. Il tema della
bellezza è uno dei temi portanti del libro. La bellezza non è solo una
questione di aspetto fisico. La perdita di questa è qualcosa che provoca un
cambiamento. Nasciamo è siamo una cosa che cambia continuamente. Quanto lavoro
inconscio facciamo per adattarci a quella cosa che sono io. Il tema
dell’identità si lega a quello della bellezza. La bellezza come forma di iper
compensazione di ciò che le manca. Perché le gambe sono belle? Il copro umano
tende alla bellezza: perché? Così come noi tendiamo all’acqua. L’acqua è la
vita. L’acqua evapora e nel suo sparire diventa qualcos’altro. È una grande
lezione per noi esseri viventi.
La questione sociale. La disabilità
ha un uso consentito solo per chi viva in una società opulenta. Il branco
protegge i più forti.
A. Sarchi. Siamo in una parte del pianeta che è
ricca. Le democrazie hanno sviluppato tolleranza verso i più deboli. Appena ci
spostiamo dall’Europa questo discorso non vale già più. In Africa ci sono paesi
che, se si nasce albini, si viene uccisi e mutilati. Le conquiste sociali non
devono mai essere date come acquisito. Questi valori non sono scontati.
Prendersi cura dei più deboli avrebbe voluto dire perdere tempo che non c’era.
Tutte le conquiste democratiche devono essere coltivate continuamente. A me non
viene istintivo aiutare i più deboli, è una cosa che mi è stata insegnata.
Proprio per questo è una cosa che va insegnata a sua volta.
Gino Ruozzi. Avere i piedi sollevati è una
considerazione molto alta dell’umanità. La normalità è la grande interrogazione
di questo libro. Per essere uomo devi appoggiare i piedi per terra. È un libro
pieno di domande. L’io ci limita, il mondo è molto più vasto.
La questione delle amicizie. Questa
nuovo percezione della realtà cambia le amicizie e ne richiede delle nuove. La
dona gatto ha una funzione e poi ad un certo punto se ne va. La normalità e
l’amicizia. Altro aspetto. Una precisione notevole per tantissime cose.
Acquistare precisione.
A. Sarchi. La donna gatto è un personaggio
anche oscuro. Però è colei che ha la voce all’inizio e colei che la perde alla
fine. Questo libro è anche un percorso dal non avere voce ad averne una. Sulla
normalità non è facile dire cosa sia. La letteratura ogni volta che tenta di
scrivere che cos’è normale deve prendere come punto di riferimento qualcosa che
normale non è. La letteratura ha una grande simpatia con la non normalità. Così
come la medicina ha una grande simpatia per la malattia. Nello scarto si arriva
di più a raccontare le cose che sembrano comuni. Ognuno di noi ha una storia
inenarrabile. Dovremmo parlare di cose comuni più che cose normali.
[Il dialogo è continuato ma io
sono dovuto uscire]
Grazie,
RispondiEliminaAlessandra