martedì 10 maggio 2022

BAUMAN E IL CONSUMISMO

 



Festival della filosofia – Modena 2012

 

Sintesi: Paolo Cugini

Affaticamento da soddisfazione. Diritto di escludere e gettare.

Problema: quando trasferiamo i criteri di come usiamo le cose alle relazioni umane.

Oggi un elemento fondamentale è il principio del piacere, che trasferiamo nel consumismo.  Se l’unico obiettivo è la soddisfazione anche nei rapporti, quando non c’è più soddisfazione, ci sentiamo liberi di andarcene. Si cerca la soddisfazione per arrivare all’obiettivo, poi si esce dalla relazione per cercare un’altra soddisfazione.

Atto di liberazione: libero di uscire da un rapporto. L’atto di liberazione crea situazioni pesanti, stato di ansia. Se la controparte ci abbandona cosa succede?  Rischio di diventare una cosa, di essere gettabile, sostituibile.

Problema: mancanza di forza nei rapporti di oggi che genera l’ansia permanente, il timore di essere scartato. Viene a meno la reciprocità. Sgretolabilità delle relazioni di oggi.

Rete: è facile entrare come è facile uscire. Comodità, convenienza. Tutto ciò sgretola la logica delle relazioni di un tempo. Non c’è più bisogno di dare spiegazioni.  L’aspetto morale di ciò è nascosto, meso da parte. La superficialità delle relazioni, tutto è molto più debole. Stiamo scivolando sulla superficie delle cose, non abbiamo i piedi fissi per terra. Oggi è difficile fare promesse in questo contesto consumista.  Tranquillanti morali. Non c’è più colpa. Ogni singolo essere umano ha questa nuova modalità di morale interna.  Trascuriamo i doveri che abbiamo.

L’amore è al contrario della cultura del consumismo. L’amore significa impegno eterno, richiede sacrificio, cedere parte di sé.  Oggi ci viene fatto credere che la felicità si trova attraverso il consumo.

Vecchio modo per raggiungere la felicità: chiacchierare, stare con gli amici, la famiglia, un lavoro ben fatto.  I mercati ci offrono tentazioni continue. A livello sociale il problema è ancora più profondo. Non ci sono più modelli comunicativi se non l’aumento del PIL.

Soluzioni: ricordiamoci che siamo umani, diversi da tutti gli altri, siamo capaci di pensare, parlare, possiamo scegliere, capire la nostra situazione.  Possiamo darci un taglio a consumare. Il cittadino del XXI secolo morirà a causa di guerra che qualcuno vuole qualcosa che noi abbiamo.

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