martedì 3 maggio 2022

SECONDO INCONTRO CON CRISTINA SIMONELLI SUL TEMA DELLA RESURREZIONE

 





CREDO NELLA RESURREZIONE DELLA CARNE

MARTEDI 3 MAGGIO 2022

CRISTINA SIMONELLI

 

 

Sintesi: Paolo Cugini

 

Le frome antiche che riceviamo del credo, sono anche di più delle due che abbiamo e che recitiamo alla messa.

·         Credo nella resurrezione della carne

·         Credo la resurrezione dei morti.

·         La vita eterna

·         La vita del mondo che verrà

Non c’è un solo modo per dire il credo. Diverse parole e diverse espressioni per dire Dio in Gesù.

La resurrezione della carne indica tutto di noi, non una parte.

Nelle lettere di Paolo troviamo che carne e corpo non sono usati nello stesso modo. Dobbiamo cercare di approfondire e capire.

La nostra resurrezione si basa su quella di Gesù, che non è quella di Lazzaro. La resurrezione di Gesù è di una qualità diversa.

Paolo fa l’esempio facendo l’esempio del sema e della pianta, in cui non c’è identità. C’è continuità pur nel cambiamento.

1 Cor 15, 20s. Desiderio che non tutto finisca. Conseguenza di un fatto: Cristo è stato resuscitato. Cristo è stato resuscitato da Dio.

Resurrezione della carne: ha bisogno del passo precedente, che afferma la passione e la morte. Qui nasce la domanda: che significa risorgere dai morti?

Mc 9: non dite niente a nessuno fino che a che sarò resuscitato dai morti. I discepoli si chiedono: ma che significa resuscitare dai morti?

Come risorgono i morti? Corpo animale/corpo spirituale.

Dire che ogni seme ha la sua pianta significa dire che non c’è dissolvenza, ma neanche un’identità. Gesù è riconoscibile nella resurrezione nella relazione che instaura, ma non è la stessa cosa di prima: il copro risorto non è lo stesso di quello di prima.

Per descrivere la resurrezione gli autori del NT hanno cercato le parole.

L’articolo del credo si basa sulla resurrezione di Cristo e, questa, sulla sua morte.

C’è il segno della tomba vuota. È il Signore vivente he si dà a vedere e a volte preceduto dall’annuncio dell’angelo.

Sono le donne che vanno al sepolcro e ricevono l’annuncio. Secondo Mc le donne hanno paura: loro erano sotto la croce. Si mette in evidenza la dimensione relazionale dell’evento della resurrezione. È la fede, la chiamata per nome che permette di cogliere il vivente.

Lc 24: è un testo di seconda generazione. Secondo alcune interpretazioni i due discepoli non sono tutti e due uomini, ma un uomo e una donna.

Spezzare il pane: è un segno, che permette ai due discepoli di riconoscere il risorto.

Tre modalità di segno che ci permettono d’incontrare il risorto:

Segni: parola, straniero, pane spezzato.

Il risorto ci pone in contatto con un mondo non magico, ma relazionale.

Cfr. Samaritana. Dialettica di ogni cammino di fede.

Il tema della tomba vuota è stato reinterpretato da vari teologi e teologhe. L’idea che Gesù sia il vivente viene dalla relazione con Gesù e non della tomba vuota.

Discesa agli inferi: credo nella resurrezione dei morti, di tutte le persone, affinché nulla vada perduto. Nessuno e nessuna è perduto, ma tutto è affidato alla forza di Cristo. Si parla della memoria di Cristo, memoria pericolosa, perché sovverte le idee.

In Cristo tutto è affidato a dio, tutto è rilanciato nella vita.

Milena Mariani - Mercedes Navarro Puerto, Percorsi di cristologia femminista. San Paolo 2022.

Tomba vuota: siamo sepolti con Lui per partecipare alla sua resurrezione. Simbolo della tomba vuota come idea della nuova nascita. Luogo di condensazione di energia, spazio quantico, per dire che noi pensiamo questa relazione della resurrezione della carne in modo che sia in continuità, ma non la riduzione, ma come se ci fosse una condensazione e avessimo l’energia di quel corpo con una densità particolare.

Ci dev’essere qualcosa di più complesso. Bisogna stare attenti di non cadere nel dualismo.

 

 

 

 

 

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