Paolo Cugini
I piedi per terra che camminano sulla nuda terra,
per sentire la vita che scorre, per sentire la vita così com’è nella realtà e
non come la raccontano. Sentire il freddo d’inverno salire dai piedi, camminando
sulla terra nuda. Non ci sono filtri, scarpe, sandali: solo i piedi sulla nuda
terra, che sentono il fastidio dei grumi di terra. Senza filtri, appunto, si
percepiscono le cose così come sono e non come te le raccontano. Mantenere un
contatto nudo e crudo con la realtà aiuta a coglierla così com’è, nella sua
verità, nella sua immediatezza, nella sua genuinità, per avere un’esperienza
diretta, così diretta che nessuno te la può scalfire, perché nessuno potrà
mettere in discussione ciò che avrai sentito quando avevi i piedi nudi sulla
nuda terra.
Qualcuno che ha fatto la stessa esperienza potrà
dire che ha avuto sensazioni diverse. Già questa è un’indicazione importante
sulla realtà che si manifesta attraverso le sensazioni nel tempo diverso: è
molteplice, viva, creativa, plurale. E così, ponendo i piedi nudi sulla nuda
terra potrai scoprire, carissima amica, che non c’è un’unica narrazione su ciò
che vedi dinanzi a te, ma tante narrazioni quante sono le persone che la guardano,
e nessuna contraddice l’altra, perché la molteplicità è l’essenza della vita
reale.
Forse
è questo il problema, che non tocchiamo più per terra. Siamo sui social, ma non
nel sociale. Cerchiamo le notizie su internet e non siamo più capaci di fare
due passi per la strada. Sappiamo tutto, ma non capiamo più nulla e ci sfugge
il senso profondo delle cose. Tornare a mettere i piedi nudi sulla nuda terra:
è questo il cammino.
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