martedì 19 gennaio 2021

SULLA RIVA DEL FIUME

 



 

Paolo Cugini

 

Il fiume l’ho frequentato da ragazzo. O meglio, l’ho frequentato per un’estate. Mi piaceva camminare sulle rive del fiume, guardare l’acqua scorrere e pensare alla vita. Il fiume, infatti, assomiglia molto alla vita.

L’ho incontrato nel periodo in cui la vita mi sembrava eterna. Guardavo il fiume e non riuscivo a vedere l’orizzonte della mia vita: mi sembrava infinita. Mi sentivo immortale.

Guardavo lo scorrere del fiume e mi sentivo trasportare. I pensieri andavano lentamente verso mondi sconosciuti, ogni giorno diversi.

Guardavo il fiume e pensavo spesso a Gesù e alle sue parole. Com’è difficile ascoltarle e coglierle nella sua autenticità. C’è tutto un linguaggio religioso che le ha deformate, deturpate, rendendole spesso incomprensibili e, di conseguenza, insignificanti.

Forse è stato sulle rive di quel fiume montano che ho iniziato a vedere e a pensare la vita e il mondo in modo diverso. E anch’io sono diventato un altro.

E così il fiume mi ha insegnato tante cose. Lo scorrere della vita, l’importanza di vivere il presente, che poi non torna più, l’attenzione per ogni singola goccia del vivere.

Ogni goccia è importante nella misura in cui contribuisce a formare il fiume. Se schizza fuori, svanisce, non è più nulla. Percepire il proprio significato rimanendo nel fiume.

Tutto è importante. Ogni singola goccia è parte del fiume e il fiume stesso non esisterebbe senza le gocce.

Il fiume sembra una cosa unica. Da vicino ci si accorge che non è così.

Solo avvicinandoci possiamo cogliere la realtà delle cose che vediamo.

 

 

1 commento:

  1. Lo scorrere dell'acqua fa pensare alla vita che trascorre,la trasparenza alle idee chiare,il greto del fiume fa pensare all'attesa delle novita',il suono allo Spirito che ci accompagna
    Teresa

    RispondiElimina