UNITA’
PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI-REGGIO EMILIA
WEEKEND DELL’EDUCAZIONE
PROGETTARE L’AZIONE EDUCATIVA IN ORATORIO
DON
CARLO PAGLIARI
VENERDI
20 APRILE 2018
Sintesi: Paolo Cugini
Col la
testimonianza di una persona si concretizza la vita di Cristo e la rende
visibile.
Don
Cafasso: Va per la città e guardati intorno. Don Cafasso era l’assistente
spirituale del carcere di Torino. Don Bosco esce turbato dalle visite al
carcere. Le carceri erano strapiene di ragazzini minorenni.
L’oratorio
quando si struttura troppo si dimentica l’idea originale. Don Bosco per parlare
di oratorio e spiegarlo, racconta la sua vita. L’oratorio è una questione di
cuore. Una buona pastorale giovanile parte da qui: andare in giro e guardarsi
attorno e lasciarsi bucare il cuore dalla realtà e dalle esigenze che i giovani
hanno. Don Bosco capisce i problemi di Torino di quei tempi. Investire sui
giovani è un investimento per il futuro. Occorre che gli adulti si prendano
cura dei giovani. Il prendersi cura nasce da uno sguardo cristiano. Solo chi ha
un cuore evangelizzato vede dei ragazzi che non hanno la possibilità di
crescere.
“L’educazione
è cosa di cuore e Dio solo ne è il padrone”. Uno può essere laureato in
pedagogia, ma se non hai l’umiltà di riconoscere che il cuore di una persona è
abitato da Dio, non vai lontano. Solo Dio può insegnarci l’arte di avvicinare
il cuore dell’uomo, perché Lui ha le chiavi. Don Bosco desiderava dare dignità
ai ragazzi. Il primo in Italia a fare un contratto di lavoro è stato don Bosco.
Partiva dall’indignarsi e quindi faceva di tutto per difendere i ragazzi.
Gli
oratori nascono con don Filippo Neri al centro e sud Italia. Anche don Carlo
Borromeo inizia gli oratori in Lombardia. L’oratorio con il tempo è diventato
sinonimo della pastorale giovanile.
A
Milano si chiama Pastorale giovanile degli oratori.
Gaudium
et Spes 1: le gioie e le speranze…Nulla vi è di genuinamente umano che non
trovi eco nel cuore dei discepoli di Cristo. Tutto ciò che l’uomo vive sta a
cuore ai discepoli di Cristo. LA comunità cristiana si sente solidale con il
genere umano e la sua storia.
Don
Rossano Sala è direttore di Note di Pastorale Giovanile (NPG) ed è segretario
del Sinodo dei Giovani. E’ salesiano. Nel numero di marzo 2018. Una pastorale
giovanile se non è vocazionale non esiste.
Il cristianesimo
ha sempre a che fare con un rapporto personale con Dio. Tutto dev’essere fatto affinché
i ragazzi incontrino Gesù.
Papa
Francesco: Una pastorale giovanile e vocazionale dev’essere:
·
Differenziata: non
si possono proposte omologanti. Il cristianesimo non passa esclusivamente dalla
parrocchia.
·
Narrativa: deve
avere il volto delle persone e incarnata nelle testimonianze. Racconti di vita.
·
Ecclesiale.
Inserita in un tessuto di Chiesa e non un’esperienza isolata. Respirare ampio.
Ecclesialità vuole dire possibilità di un confronto.
·
Evangelica: Gesù
Cristo è il cuore della pastorale giovanile
·
Accompagnata: ci
vuole un accompagnamento personale. I ragazzi devono sentirsi accompagnati,
custoditi.
·
Perseverante: il
contadino aspetta con pazienza che il seme cresca.
·
Giovanile: dei
giovani e per i giovani. Occorre capire che sono ragazzi.
Tracce per un cammino condiviso ed ecclesiale
Il
progetto per non fallire deve coinvolgere la comunità. Una comunità deve poter
progettare. Non si può delegare il progetto educativo a qualcuno. Spesso i
ragazzi e gli educatori non sono sostenuti dalla comunità.
La PG
è figlia di una storia:
1.
Ci sono i cammini formativi di tutte le
età. Un buon cammino deve mostrare i cambiamenti nel metodo che
ci sono nell’età evolutiva.
2.
Oratorio: l’educatore
delle scuole superiori non può pensare di esaurire il desiderio educativo nell’ora
dell’incontro. Animazione, cortile, laboratori
3.
Soggetti:
ragazzi e i giovani, non sono destinatari. I giovani devono sentirsi
protagonisti. A volte li vediamo solo come destinatari. Poi c’è il gruppo
educatori. Anche al famiglia è un soggetto, assieme alla comunità. Spesso il
problema della PG sono gli adulti che mancano. Il sacerdote è soggetto.
4.
Territorio:
scuola, gli allenatori, città. La pastorale Giovanile sta attenta al mondo
della scuola.
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