giovedì 28 luglio 2016

LE CATECHESI DELLA GMG 2016




Una delle caratteristiche della GMG sono le catechesi, che vengono realizzate in luoghi differenti, tenendo anche in considerazione l'idioma. Alcune delle diocesi dell'Emilia-Romagna hanno realizzato le catechesi nei pressi del Santuario di San Stanislao a circa 60 Km da Cracovia.

La catechesi di giovedì 28 luglio é stata realizzata da mons. Francesco Beschi di Bergamo.  La modalità scelta per questa catechesi è stata quella del dialogo e risposta con i giovani.
Dopo due video significativi sono stati concessi vari minuti per la riflessione personale. In seguito il vescovo si è reso disponibile a rispondere alle domande dei giovani.
La prima domanda è  stata sulla confessione. Nella confessione c'è un gesto e la possibilità di poter incontrare il dono di Dio della Misericordia. È dalla Croce che viene il perdono. Ci sono altri gesti di misericordia. Gesù ci narra la misericordia che avviene attraverso gesti umani. La confessione non è l'unico strumento per ricevere la misericordia di Dio. La riceviamo anche dalla pazienza dei genitori su di noi. La pazienza manifesta una grande misericordia.

Seconda domanda. Nonostante i nostri peccati Dio continua a perdonarci? Mi sono accorto tante volte che il giudice più implacabili siamo noi stessi. Molti hanno ancora paura di Dio. C'è l'impressione di un Dio che ci aspetta dietro l'angolo. Perché Dio è così misericordioso? Dio non si misura, Dio è una meraviglia.

Terza domanda.  Siamo insicuri. Come Dio può liberarci dalle paure?
Noi siamo parte dell'universo, uniti a tutti, ma allo stesso tempo differenti. L'inadeguatezza è il segno della differenza.  Anch'io non mi sento adeguato a fare quello che mi è  stato chiesto. Dio è il Signore della vita e noi siamo suoi amici e starre con Lui ci rende liberi.

Domanda: C'è un equilibrio nel cammino personale tra donazione agli altri e ricerca interiore?
Il Vangelo è chiaro: ama il prossino tuo come te stesso. L'amore per sé stesso è diventata la regola e si è lasciato in secondo luogo l'amore al prossimo. C'èuna cultura del ripiegamento su di sé. Noi ci realizziamo donandoci. Chi pensa solo a se stesso non è capace di amare, che poi è la più grande disgrazia.





1 commento:

  1. Foi uma revelação para mim ao ler esse texto que " paciência é uma atitude de misericórdia". Não havia ainda refletido o dom da paciência sob a ótica da misericórdia. Porque nós sabemos que viver para si é egoísmo e, por outro lado, o amor pensa atentamente o outro, constantemente o outro. De fato, é bem verdade que ser paciente às necessidades das outras pessoas revela como estamos nos anulando para nos ocuparmos com o outro - primeiro o outro, depois eu; fazer aos outros o que gostaria que fizessem a mim; vocês que são mais fortes, sustentem os mais fracos na fé...

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