martedì 14 dicembre 2021

I VANGELI DELL’INFANZIA Intervento di Paolo Squizzato

 



Sintesi: Paolo Cugini

I primi libretti circolanti su Gesù sono i vangeli dell’infanzia, anche se appaiono per ultimi.

Perché ad un certo punto si è sentita l’esigenza di dare alla comunità un resoconto sull’infanzia di Gesù?

Nell’antichità quando si raccontava la biografia degli uomini illustri, si partiva dalla nascita per mostrare che avevano avuto un’infanzia eccezionale e hanno avuti tutti madri eccezionali. Madri che vengono fecondate da un raggio di luce. C’è spesso un intervento divino.

Isacco, Esaù, Giacobbe, Sansone, Giovanni Battista: sono personaggi che hanno avuto nascite eccezionali.

Paolo è stato il primo a scrivere su questo tema. Come fa Paolo a non conoscere una nascita miracolosa del Nazareno? Possibile che al tempo di Paolo non se ne parlasse? Paolo era un uomo colto; conosceva le storie di Romolo, Remo e altri. L’ipotesi che viene avanzata è che quando paolo scrive attorno al 51 d. C. se non dice nulla sulla nascita di Gesù significa che quella tradizione non era ancora nata.

Galati: si narra che dopo la conversione di Paolo, va in Arabia e dopo tre anni va a Gerusalemme incontra Pietro e Giacomo, il fratello del Signore. Domanda: se la nascita miracolosa fosse stato un fatto assodato, possibile che Paolo non ne avesse conoscenza, e Pietro e Giacomo non le avessero raccontato di questa nascita?

Paolo non fa mai riferimento alla madre e al padre di Gesù. Unico riferimento a Maria è Gal 4,4: Gesù nato da donna, come qualsiasi altra persona.

Se Gesù è la manifestazione di Dio, se in Gesù di Nazareth Dio si è fatto uomo, qual è stato il momento in cui la divinità si è unita all’uomo? Per Paolo non c’è dubbio, questo momento è il momento della resurrezione. Lo scrive in modo chiaro in romani 1,3-4. La cosa curiosa è che man mano che si procede con gli scritti e ci si allontanerà dagli eventi, gli scrittori – Mt, Lc, Mc Gv – pongono questo momento dell’unione sempre prima, l’anticipano. Per Mc, che scrive intorno al 70, questa unione avviene nel Battesimo. Per Mt che scrive nell’80e Lc, che scrive nel 90, il momento è anticipato Lc 1,31: il momento è il concepimento. In Gv, che è l’ultimo a scrivere, il momento dell’unione è da rintracciarsi da sempre, dall’eternità.

Mc. Il primo atto che riguarda Gesù è il battesimo ricevuto da Giovanni. Non si parla della paternità di Gesù. Concezione cosmogonica al tempo di Gesù. Per scrivere questa scena Mc usa un Materiale dell’A.T.: Is 42 e Salmo 2. Mc servendosi di questo materiale ci dice che dal luogo dove abita Dio scende la vita per inabitare in Gesù. Lo spirito Santo è l’agente maschile del concepimento. Tra le cose incredibile che Gesù fa, trasgredisce il comandamento più grande dell’AT che è l’osservanza del sabato. Gesù trasgredisce e firma la sua condanna a morte. Mc 2,31: è la prima volta che in tutta letteratura si parla della famiglia di Gesù. Questo atteggiamento di Maria e dei fratelli di Gesù sarebbe motivata se Maria avesse ricevuto quell’annuncio dell’angelo straordinario? Non avrebbe dovuto dire che è tutto normale quello che sta accadendo? La tradizione sulla nascita prodigiosa su Gesù non era ancora stata elaborato quando Mc scrive.

Cap 6.: è la prima volta che sappiamo il nome di Maria. I compaesani di Nazareth indicano Gesù come il falegname. Non si fa riferimento al padre. Il figlio è sempre chiamato in riferimento al padre, era una prassi culturale. Qui viene fatto riferimento alla madre, in un contesto in cui la donna non era nulla. Essere indicato come figlio della propria madre è dispregiativo, perché indica la nascita ignobile. Dopo la nascita di Gesù circola una leggenda nera che dice che Gesù sarebbe nato da una relazione di Maria con un soldato romano. È Celso che diffonde questa notizia. Origene scriverà contro Celso, per difendere la tradizione cristiana. Come leggere l’affermazione dei conterranei di Gesù? Alcuni studiosi recuperano un passaggio del Vangelo di Giovanni 8. “Noi non siamo nati da prostituzione” Qualcuno legge questa affermazione come se facesse riferimento alla leggenda nera.

Mt e Lc. Se mettessimo i Vangeli dell’infanzia di Mt e Lc in sinossi ci accorgeremmo che dicono cose diverse. Gesù dov’è nato? Mt scrive 10 anni prima di Lc ed è nato sotto Erode il Grande introno al 5 a.C. Lc invece fa nascere Gesù durante il censimento del governatore Quirino nel 6 d.C. Lc ci ricorda che Giuseppe per ottemperare gli ordini di Roma deve andare a farsi censire a Betlemme (Lc 2,4). Qui c’è un problema. Infatti, gli storici ci dicono che Roma non chiedeva questo. Infatti l’uomo doveva farsi censire dove lavorava, dove pagavano le tasse. Il viaggio a Betlemme è storicamente immotivato. Secondo problema. La legge romana richiedeva solo al maschio di farsi censire. E allora perché Lc fa mettere in viaggio questa famiglia per una cosa che non si doveva fare? La motivazione è solo teologica. Gesù doveva nascere a Betlemme e quindi s’inventa qualcosa per questo.

Mt. Per Mt Giuseppe e Maria vivono già a Betlemme da sempre. Non si parla di grotta, stalla, ma di una casa. Non c’è stato nessun viaggio massacrante. Mt 2,23: dopo quel giro incredibile in Egitto, il testo dice: sembra che Nazareth sia in una cittadina nuova, sconosciuta. Il problema che si presenta a Matteo è diverso da quello di Lc, perché deve motivare il viaggio da Betlemme a Nazareth. C’è un’altra profezia di mezzo: Sarà chiamato nazareno.

Che cosa sono questi vangeli? Ci si deve accostarli come dei midrash, dei racconti che prendono episodi della letteratura del vecchio testamento cercando di dare una rilettura del momento presente. Sono racconti veri senza essere reali, nel senso che non sono storici come la pensiamo noi. La verità ha a che fare con la fecondità.

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=bGslvQyIi6k

 

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